Ricette Vegetariane e Vegane

Un nuovo inizio e la Unicorn Rainbow Cake

Non so tu ma ogni volta che sento 5 Maggio senza neanche pensarci la mia mente parte con “Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta“. Sarà che ne ricordo davvero poche, di poesie. Il 5 Maggio è però anche il compleanno di Koi, caro Signor Manzoni. Il terzo per la precisione. Credo sia ora che Monsieur Bonaparte venga degnamente offuscato da una bionda che di certo non teme alcun tipo di rivoluzione.

Non potevo scegliere che questa come data. Koi, è la carpa che muore acqua per rinascere dragone nel fuoco. Koi è arrivata in casa in questo insopportabile inframezzo della mia vita dove aleggiava odore di morte e rinnovamento. Sono onesta. Non voglio scrivere tanto perché quando ho troppe cose da dire mi perdo e non c’entro il punto mai. Dal 2004 ho un blog. Sono passati dodici anni e mezzo (dovevamo aspettarcelo no? Che il dodici c’entrasse qualcosa) e il momento per “diventare grandi” è arrivato, sì. Una casa tutta mia, la sintetizzazione del tutto, il resoconto finale e la decisione agognata degli ultimi tre anni: Continuo o non continuo?

Credo non sia difficile intuire quale sia stata la mia decisione. Per dodici anni sono stata una voce sempre libera. Non ho mai voluto legare il mio nome, i miei sogni e i progetti alla parola lavoro e voglio confermare ancora una volta questa scelta. Voglio che tutto questo rimanga la mia passione più grande. Il mio progetto più sincero. E che, non in ultimo, rappresenti in toto quello che sono. La mia anima e il mio iperuranio.

Cambieranno però alcune dinamiche -non dal punto di vista di contenuto visivo, ribadisco- perché da imprenditrice quale sono ho deciso di investire per la prima volta su di me.

Cosa significa? Che mi lancio anche io nel creare contenuti a pagamento? Che faccio diventare youtube un lavoro? Che mi faccio pagare per un disegno dicendoti che un determinato prodotto mi piace? Varie ed eventuali? No. Io non sono un’influencer e non aspiro a esserlo. Se vuoi acquistare una cosa di cui blatero vorrei lo facessi solo per un motivo: fiducia. A me interessa quello. Il resto non conta. Non sono una persona migliore, anzi. Non sono una che ne sa più di te, anzi. Non conosco la soluzione, anzi. Ma sono una persona che da sempre ha una forte personalità che non subisce variazioni a secondo di tempo e mode.

Semplicemente significa che maghetta, essendo un marchio a tutti gli effetti, produrrà delle linee. Non ti svelo di cosa e occorrono ancora dei mesi ma sì. Una pentola a pois con un coperchio a cuoricino o a forma di unicorno la vorrei disegnare, così da poter cucinare fisicamente con te. Le mie idee, i miei disegni e i miei contenuti non hanno un prezzo. Un oggetto fisico, la sostanza invece sì. Che ne dici?

Ti andrebbe la pentola unicorno di Maghetta?

Questo è giusto un assaggio per dirti che Maghetta.it è la sintesi di tutto quello che sono stata e sarò. La morte della mia inconsapevolezza e la nascita dell’esatto contrario. La consapevolezza di quello che sono diventata. E che soprattutto voglio essere.

Sono davvero molte le persone che vorrei ringraziare ma si cadrebbe nel ridicolo come indossare una fascia e mandare baci a mamma e papà urlando e piangendo che vorrei la pace nel mondo. Ne ringrazio quindi solo tre, come gli anni di Koi.

Ringrazio Sandro Siviero, big ideas, di RunLovers perché questa crescita e consapevolezza è merito suo. Non ha smesso di incoraggiarmi mai. Ogni giorno si è impegnato duramente per ricordarmi che non sono baratro ma luce. E non in ultimo questo sito è un suo regalo. Inutile dire che ne sono così onorata e commossa che smetterò di piangerò a Natale 2089. Ringrazio Ombretta Blasucci, Ombromino, che ha preso non so quanti aerei, treni e unicorni per venirmi ad abbracciare e rincuorarmi. Per non aver mai smesso di massaggiarmi l’anima (e pure la sciatica, dai!) avvolgendomi di un amore che mi emoziona a ogni respiro. Ringrazio Giulia Cristofori, la mia bestiabionda, perché non so da quanti mille anni mi fa sentire bella, speciale e amata. E ti assicuro che è difficile a dir poco. Come lo è, impossibile, spiegarti quanto io ami lei.

Spero che questo viaggio ci porti in tantissimi altrove e iperurani. Spero che vorrai restare ancora qui con me. Per altri dodici anni e poi ancora dodici. In un infinito di dodici. Io, da parte mia, posso darti la mia parola d’onore con tanto di coppola e accento siculo che mi impegnerò per essere nella tua vita:

Un sorriso

Niente di più. Quando vorrai. Sarò qui.

Grazie per tutto quello che mi avete dato. Lo ricambierò.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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