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Arredare casa per Halloween

Un Halloween bello da paura!

Instagram, inutile negarlo, in qualche modo ci ha imposto la perfezione; tutto quello che fotograficamente deve essere perfetto e con le luci giuste volente o nolente ha influenzato, e molto, anche il nostro modo di concepire gli spazi. Guardando le foto, soprattutto degli altri, molti si sono sentiti in qualche modo inadeguati e addirittura con mobili sbagliati. Perché “dovevano” essere in un certo qual modo allineati a un modo di vedere la bellezza unilateralmente. C’è chi ha ceduto e chi no. E c’è chi ha migliorato, esagerato, esasperato. Non è un segreto che ho sempre tenuto moltissimo alla casa, in quanto appassionata di architettura e design da sempre (come tutta la mia famiglia, inciso) ma se c’è una persona che mi ha influenzato nel gusto in fatto di casa e arredo è solo ed esclusivamente: mamma. Fernanda, al secolo Nanda, ha un gusto impeccabile e una vera e propria ossessione per la casa. Come è quella storia che la mela non cade lontano dall’albero?
Mamma ha sempre amato moltissimo i mobili antichi, pregiati e restaurati. La casa dove ho vissuto, tolto il primo appartamento in affitto prima che papà potesse permettersene una tutta nostra, è stata costruita pezzo per pezzo. Mamma non ha arredato subito ma saggiamente ha aspettato. Ogni pezzo ha una storia, una ricerca e una collocazione ben precisa.

Ho seguito l’esempio di mamma anche quando ho cominciato la mia personalissima avventura con la casa. È eternamente in costruzione e non ho mai fretta di riempire un determinato spazio. Mi Sto dilungando già troppo però, vero? Oggi non parlo dell’arredamento in generale e della nostra folle passione per il design ma di come arredare la casa per Halloween. E devo tenerlo bene a mente perché l’argomento è così appassionante che sono già certa di perdermi.

L’idea geniale di mamma

Arrivo a casa di mamma, una sera. Le avevo chiesto se potessi festeggiare da lei con pochi amici Halloween perché la mia casa era sottosopra per via dei lavori alla scala. Quando sono entrata non credevo ai miei occhi. Mamma è sempre stata molto creativa a dir poco, ma quello che era riuscita a fare aveva qualcosa di a dir poco sorprendente. Soprattutto se contestualizzato al periodo: parlo del 2008 circa perché le foto sono datate appunto così. Non c’era instagram, non c’era pinterest e chiaramente anche se la minoranza del mondo era connessa lei di sicuro no.
Ha pensato di mettere delle lenzuola su ogni mobile del suo salone “come nei film horror” mi ha detto. Mamma ha sempre mal digerito la mia passione per i film horror e ne è completamente terrorizzata. Non ne ha mai visto uno in vita sua ma ahimè i miei discorsi li ha sentiti e anche tanti. Ho sempre espresso un amore maniacale per i vecchi castelli ricoperti da lenzuola e questo le ha consentito di rielaborare e attuare.

Il suo salone, che è molto grande e arredato con pezzi antichi, sia per la collocazione che per tutto il contesto si prestava benissimo all’idea. Da quel giorno non c’è Halloween in cui non metta lenzuola ovunque. È l’idea geniale di mamma, ormai diventata tradizione nella famiglia Guardo e so anche a casa di molti amici e persone che mi seguono perché ho spesso raccontato negli anni questa storia.
È una scelta prima di tutto: semplice.
Senza contare poi che è : economica.
Basterà usare le lenzuola disponibili in casa; preferendo sempre e solo le bianche (molto più scenografiche!)
Qualche piccolo decoro farà la differenza. Mamma aveva sapientemente messo i candelabri, che sono a dir poco perfetti e alcune decorazioni che avevo lasciato in casa negli anni precedenti.
Il risultato è stato, ribadisco, spettacolare.

Foto dall’Archivio

Ti lascio le foto del 2008 perché ci sono affezionata a dir poco. Nel tempo, ripeto, anche io ho evoluto il concetto e reso tutto ancor più “spettacolare” con l’aggiunta di lucine e arredi ad hoc ma di fatto la semplicità vince su tutto.

Morale della favola? Nanda è sempre la migliore! La migliore mamma che potessi anche solo immaginare o desiderare.

(e non ti ho parlato del menu! Sì perché nonostante avessi preparato già tutto io da portare a casa sua, lei mi ha fatto trovare ugualmente un antipasto da urlo. Ti dico solo: barbie completamente tagliata a pezzi servita con le tartine. Chissà da chi ho preso?! E per fortuna che non le piaceva l’horror! Pensa un po’ se le fosse piaciuto!)

 

Da Instagram

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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