Ricette Vegetariane e Vegane

Il mio nuovo Podcast: Riguardo

 

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Oggi 17 Febbraio esce il mio nuovo Podcast a cadenza settimanale: ogni Venerdì a mezzanotte.

Ho immaginato una locanda giapponese, Izakaya, di quelle notturne aperte dopo la mezzanotte fino all’alba, dove rifugiarsi per chiacchierare di tutto e di niente -di serie tv, cibo, viaggi, fumetti, libri, regia, fotografia, arte- con un buon piatto di ramen e un tè caldo. Accomodati.

Ci siamo lasciati sulla slitta di Babbo Natale con il mio primo e unico podcast Christmas Lights che ha ottenuto un incredibile successo non solo sognato ma neanche sperato. Vederlo al quinto posto dei podcast italiani in cultura e società è a stato a dir poco scioccante. Nessuno sponsor, nessun aiuto se non quello preziosissimo di Sandro Siviero di Runlovers e in quel “se non” c’è tutto;  ma davvero tutto.

Sapere di averti tenuto compagnia per tutto il mese di Dicembre durante l’avvento è stato a dir poco emozionante, credo una delle cose più belle che in questo più che decennio ho fatto sul web. Più che decennio perché è dal 2004. E no, non mi sento vecchia affatto. Non sono affatto nostalgica ma propositiva per nuove avventure. Sono molto orgogliosa anche se non me lo dico mai di quello che ho fatto e onorata, felice e incredula per quello che ho ricevuto. Questo podcast che sarà a cadenza settimanale, salvo i soliti cataclismi che si abbattono nella vita di tutti noi, si chiama Ri-Guardo perché Guardo è il mio nome.

 E com’è che dicevano i latini? Nome Omen. Una locuzione che significa letteralmente “il nome è un presagio” e beh. Sono sempre stata in effetti un’ottima osservatrice. Ho sempre guardato, vivisezionato se vogliamo, osservato e tradotto tutto quello assorbito in parole, arte e momenti. Volevo chiamarlo semplicemente Guardo. Nel senso che guardo cose con te e ne chiacchiero, analizzo e trascorro del tempo. Ma poi quel genio di Sandro mi ha detto “Ri-Guardo è carino, Riguardo a delle cose. Alle più disparate cose” e mi è sembrato semplicemente perfetto. Non avrà un tema specifico come Christmas Lights, che spero -CIELO VOLENDO- di riprendere il prossimo anno per un altro avvento insieme- ma saranno semplici chiacchierate. Quando mi mandavi le foto in macchina mostrandomi che mi ascoltavi nel tragitto casa-lavoro il cuore quasi mi è scoppiato in petto. Quando mi hai detto di essere stata un sorriso. Una luce. Una forza. 

Un motivo per fare questo e quest’altro ripeto. Il cuore mi è scoppiato in petto. E allora visto che compaio poco perché sono un’indomita fissata della privacy e timidissima. E visto che ho degli orari sballati perché sai già che il mio lavoro non è questo ma ugualmente mi ci aggrappo con tenacia, passione e stima. Ecco. Saranno delle telefonate. Brevi o medio lunghe, dipende dall’argomento, telefonate tra amiche. 

O lunghissimi messaggi vocali ma di quelli che quando vedi la durata non butti la testa indietro urlando “nooooo”. Ecco. Spero di non farti mai questo effetto. O se te lo farò in qualche giorno specifico, spero che avrai la voglia di ascoltarmi un altro o un altro ancora senza impegno. L’intento è quello di stare insieme, condividere, scoprire, imparare. Io per prima. Da te. E quindi Ri-Guardo saranno sostanzialmente delle parole che scambio con le mie amiche più strette, i famigliari e chi ha la sfortuna di avermi accanto giornalmente. 

L’ultima serie che mi ha stupito o quella che proprio ha fatto gettare a me indietro la testa. E ancora il programma televisivo, uomini e donne comprese, per capire davvero cosa si cela la psiche di Gemma Galgani e Tina e ancora il cibo, le disgrazie giornaliere su cui ridere, il buio e soprattutto la ricerca della luce. Di sicuro il cibo, conoscendomi, già sai sarà protagonista. La mia ossessione, il mio mostro, la mia passione. Il mio gusto.

 È imprescindibile il cibo lo sai. E poi tanti ospiti. Perché ho deciso di ospitare persone che mi seguono da anni e nel tempo sono diventate amiche e parte della mia vita. Ti sono piaciute così tanto le telefonate con Sandro, Ombretta e Giulia per i saluti di natale. E quindi sì. Ancora telefonate. E magari un giorno chiamerò proprio te che mi stai ascoltando! 

Perché vorrei fare proprio questo. Avvicinarci. Stringerci. Condividerci. La mia comunicazione non è mai stata a senso unico. Non mi sono mai messa su un palcoscenico -l’ho fatto anche per carità ma. Ma non mi sono mai messa su un palcoscenico per mostrarti quanto brava io sia a cucinare, disegnare, dire stupidaggini. Anche se a dire stupidaggini effettivamente sono tra le più brave. Convieni con me? L’intento è sempre stato quello di mettermi sul palcoscenico con la mano tesa per farti salire. E per stare lì con me. Questo non fa di me una persona atipica o speciale. Questo non vuole essere un elogio ma semplicemente fissare dei punti, delinearli bene e raccontarli. Il successo che è ottenuto, piccolissimo rispetto a dei parametri e immenso e infinito rispetto a altri, non è frutto di strategie alleanze agenzie o linee editoriali scritte a tavolino. E, sottolineo, non ci vedo nulla di strano in questo anzi. È sacrosanto. Ma, per quanto mi riguarda è frutto solo di spontaneità. Di aver voluto fortemente essere solo io a gestire tutto. Non mischiandolo a nulla se non a me stessa. E al bisogno di comunicare, esprimermi ed evadere da responsabilità che -anche lì- ho deciso di assumermi. 

Continua ad ascoltarlo qui 

 

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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