Ricette Vegetariane e Vegane

Pasta catanese con i cinque buchi

La pasta a cinque buchi (te ne ho parlato infinite volte e trovi un post qui) è un formato della tradizione siciliana immancabile nelle tavole -catanesi soprattutto- durante il periodo di Carnevale. Cinque buchi perché vi è un foro centrale più grande e quattro laterali. Il foro centrale è molto largo ed è pronto ad accogliere il sugo corposo e ricco che si prepara per condire.
Nei pastifici e nei supermercati più forniti si trova la pasta ai cinque buchi anche fresca ed è inutile sottolineare quanto il sapore cambi. Il ragù deve essere quello “della nonna”. Con la salsiccia, la cotenna, i pezzettini grandi e niente carne tritata. Insomma all’antica. Con il concentrato di pomodoro; e c’è chi lo fa solo con questo allungando con pochissima acqua perché deve essere stretto stretto. Poi condisci la pasta e hai anche il secondo pronto per fare decine e decine di scarpette.

È una pasta molto vistosa che riempie subito i piatti.
Sarà un sacrilegio quindi vederla condita con una salsa al basilico e avocado o il ragù di tempeh ma è buonissima. È buonissima anche così in versione veg e tocca provarla, come sempre, prima di giudicarla.

Non amo molto il tempeh di soia ma quello di ceci assolutamente sì e ci faccio dei “ragù” incredibilmente buoni. Che già fa ridere che io faccia il ragù figuriamoci con le virgolette. Ma è davvero saporito, buono e tutti ne rimangono tra l’estasiato e lo sconvolto. Definendolo così non c’è neanche bisogno di spiegarti come: battuto sedano, cipolla e carota in olio extra vergine d’oliva e tempeh sbriciolato. Un’ottima salsa. Deve pippiare pure questo e bon: finito. Non sarà di certo io a spiegarti come fare un buon ragù, seppur vegetale, perché lo saprai fare meglio di me.

 

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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