Ricette Vegetariane e Vegane

Risotto cavolfiore e melagrana, stile e bontà

Concediti un’esperienza di pura delicatezza, una sinfonia di sapori autunnali in cui il cavolfiore, quello viola siciliano aggiungerà un twist in più, si unisce all’incanto rubino della melagrana (solo a me sembrano tanti rubini?). Un piatto che, pur nella sua semplicità, sa regalare momenti di calda meraviglia e comfort e diventa perfetto per le tavola delle feste. Semplicità, gusto e bontà.  La cremosità vellutata del risotto trova qui un alleato perfetto nella freschezza acidula della melagrana, che sfuma ogni boccone con note fruttate e avvolgenti. La scelta del cavolfiore, neanche a dirlo, farà la differenza. Il viola mi piace molto perché saporito e a tratti fruttato. Quello bianco è più delicato e per questo motivo una melagrana decisa e acidula farà la differenza ancor di più.

Questo risotto nasce come un tributo alla stagionalità e all’eleganza dei contrasti, ideale per chi desidera un piatto che, con pochi ingredienti, racconti una storia. Ogni dettaglio risplende.

Come si prepara questo risotto particolare e gustoso?

Niente di più facile.

Un cavolfiore medio per 400 grammi di riso circa ma fai tu.

Trita le cime di un cavolfiore fino a ottenere una grana non troppo sottile; potresti fare anche una crema di cavolfiori dopo averla cotta a vapore ma credo che tritando e cuocendo così il sapore aumenta esponenzialmente.  In una padella cuoci il cavolfiore dopo aver fatto un battuto di sedano, cipolla e. Carota. Sfuma con il succo di due melagrane. Lascia cuocere e aggiungi il riso. Sfuma con un po’ di vino bianco secco e procedi alla classica preparazione del risotto.
Per mantecare io ho adoperato un po’ di margarina ma tu fai come preferisci.
Servi con qualche chicco di melagrana e se lo mangi non dimenticare il formaggio. Ma va benissimo anche senza.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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