Non avevo mai preparato la Lemon Square e avevo in lista quella di Martha Stewart. Chi altri, se no? Poi sfogliando California Bakery, di cui non ho ancora parlato su La Libreria di Iaia ('spetta che mi colpisco le nocche della dita con un una matita) ho visto che non era la solita versione ma quella di Thomas e Rosalia che avevano introdotto nella crema delle mandorle per stemperare la dolcezza della torta. Mi sono detta che quella classica della Stewart poteva aspettare e quindi cominciamo con questa variazione. Illogico, no? Tanto a dirla tutta non saprò mai -di mio palato- la reale differenza, essendo un tripudio di burro e uova e soprattutto considerato che il palato a cui dovevo sottoporla, ovvero quello del Nippotorinese, aborre più di ogni cosa i dolci eccessivamente leziosi. Di quadrotti di Lemon Square è pieno il web e non so se questa sia stata già proposta, ma il risultato è stato sorprendente.
Ecco le ricette che negli anni ho raccolto, testato, provato e riprovato. Occorrono per i decori classici e tornano sempre utili durante il periodo natalizio soprattutto. Per questo motivo ho deciso di raccoglierle in un unico post in modo da poter fare aggiornamenti nel corso del tempo.
Non è propriamente la Foresta Nera. Che tutti i Tedeschi mi perdonino per questa rivisitazione cheesecakkeccara (si dice così suppongo. Ho pochi dubbi a riguardo). Schwarzwälder Kirschtorte o semplicemente Schwarzwald è una bomba meravigliosa di pan di spagna al cioccolato con tante ciliegie, panna montata come fosse un vulcano innevato e zampilli di ciliegie.
La gente si riunisce intorno al tronco che brucia (una sorta di falò) "bruciando" i dolori dell'anno passato e aspettando il futuro. Il tronco guarnito da agrifogli, pigne ed edera forma poi una cenere che ognuno può portare con sé a mo' di portafortuna. Sono tante le leggende che avvolgono ancora una volta l'origine di questo incredibile dolce che spesso si presta a infinite variazioni.
La tradizione culinaria è strettamente correlata a Santa Lucia. Sono tante le leggende e i piatti ricchi di frumento cotto di buon auspicio e che vengono regalati ad amici e parenti. Zuppette di frumento strette cugine della Cuccia di Palermo e grani cotti che si rifanno a molte leggende.
Io non volevo andare in nessun posto alle 12.12 del 12.12 proprio ad essere sincera. Da due anni ormai questo giorno è riuscito a diventare l'emblema della mia improvvisa tristezza e nonostante io sia sempre quell'inguaribile ottimista che per le feste, le prime senza papà, invece di chiudersi al buio comincia a fare tre alberi
Ho pensato al Danubio al pistacchio perché sa di dolce e salato. Di pistacchio di Bronte, che capiremo solo noi. Di Sicilia. E di un viaggio a Napoli che ci avrebbe poi portate a Budapest. In quell'Ungheria che poco mi ha dato in termini di emozioni forse perché troppo viziata. Siamo salite su un battello io e Cetti. Una volta sul Danubio guardando cattedrali. Una volta in Germania guardando il passato e il futuro dopo aver lasciato un treno di ricordi d'epoca. Io e Ce per certi versi abbiamo davvero girato tutto il Mondo dell'Amicizia. Nessun luogo ci è sconosciuto e non attraversato. Abbiamo fatto tutti gli sbagli possibili e immaginabili che le amiche fanno. Tutti quelli che riuscite a immaginare, non ce ne è uno che ci sia sfuggito.
Si racconta che la Caprese sia stata creata negli anni 20 dal cuoco Carmine Di Fiore. Come accade spesso in queste leggende culinarie fu proprio un clamoroso errore-dimenticanza a far nascere un mito. Il cuoco Di Fiore infatti dimenticò di aggiungere la farina all'impasto durante la preparazione di una torta a base di mandorle.
Il Christollen è conosciuto più con il nome Stollen ed è un dolce natalizio che si serve sin dai primi giorni di Dicembre per augurare Buone Feste e tanta Fortuna per la chiusura dell'anno.
Della Torta Moykeil, dei datteri, della via di Damasco, della Faccia di Gioconda e tutta la semplice magia che ci può stare dietro un'amicizia ho ticchettato qui. Una torta con pistacchi, mandorle, datteri e acqua di rose, che confesso essere ormai uno degli ingredienti più usati ultimamente. Ho abbandonato la vaniglia e l'onnipresente cannella (che metto pure nel caffè) per dar spazio a questa essenza che racconta la delicatezza, troppe volte surclassata da altro, del Mondo Arabo tutto. Questa torta non è affatto un dolce tipico siriano ma un'elaborazione che voglio dedicare e righe più sotto scoprirete il perché (fermo restando la dedica esplicita a Mohamed). Un mix tra Occidente e Oriente. Una via di mezzo. Una sorta di equilibrio. Senza farina raffinata bianca, con cioccolato e note tipiche del Medio Oriente. Un mix esplosivo per il palato. Non farò assolutamente finta di sapere qualcosa della cucina Siriana.
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