E si comincia con il Natale! NOOOOOOOOOOOOOOOO! Fermi! Lo so che state schiacciando la x in alto a destra possessori di piccì e a sinistra possessori di Mac. FERMI! Si comincia con il Natale ma con calma, ecco. Nessuna ansia prenatalizia, prometto (io ho già deciso il colore delle palline e voi no! gne gne gne gne! Io ho già la lista regali gne gne gne gne gne!).
Si era detto che a Novembre partiva ufficialmente il progetto “Le Ricette di Natale“, Christmas Food, e così è. Ho messo online le ricette dello scorso anno e quelle che ho reputato inerenti al tema natalizio (mentre organizzavo Halloween, altrimenti che piacere c’è nell’esaurirsi? E il dominio per Pasqua è pronta, of course). La sistemazione grafica è chiaramente precaria e in costruzione; provvederò al più presto riempiendo di gnomi ed elfi qualsiasi colonna, barra, gif e testata. Un’ondata glitter ci travolgerà e io, che con il Grinch ci vivo, riuscirò a debellarlo ancora una volta. I miei spazi sono troppo dispersivi tra fumetti, scritti, foto e deliri e per questo nasce l’esigenza di “ordinare”. Che poi io non ci riesca e confonda ancora di più è un discorso che francamente non mi interessa. E’ da lodare l’intenzione (questa è la personalità arrogante. Aspettate che arriva l’altra insicura. Basta poco).
Il pancake è stata la prima ricetta del 2010. Proprio la colazione di Capodanno organizzata per il Nippotorinese. Diventata ormai, per tradizione, la pietanza dei giorni festivi. Quelli un po’ coccolosi. Quando non deve correre in ufficio (correre si fa per dire perchè la calma zen con la quale si allaccia le scarpe a me fa venire voglia di spaccargli il mattarello in testa). Quando posso mettere tutto su un vassoio e svegliarlo con i pancake freddissimi gelati (e dovevo fotografarli prima eh) e il caffè schifosissimo che solo io so preparare.
Se per tutti la colazione a letto rappresenta un sogno, per il Nippotorinese è l’esatto contrario. Una freneticapazzaiperattiva che arriva con la sua voce squillante farfugliando “prestoamoresonogiafreddifotopancakepostperfavoreprestohodafareuffa”.
Ma procediamo con calma*ingoia due gocce di lexotan al sapore di gnomo*.
Il pancake al the matcha era perfetto e con le stesse dosi avevo realizzato quello in versione Totoro (il post lo trovi cliccando qui).
E quelli a venire aromatizzati alla cannella, per non parlare della versione salata con le spezie e i chiodi garofano che non avevo tritato ed erano venuti una meravigliosa schifezza (Pani è colpa tua!). Con il succo di agave ma anche sciroppo d’acero biologico e anche un po’ di cioccolato fondente fuso sopra e imbottiti. E . E.
Insomma per una che non sapeva manco cosa fossero i pancake direi che fanno ormai parte di una fantomatica quotidianità.
Si prestano benissimo poi, come le omelette del resto, per fare delle basi da bento niente male. Per questo motivo fino ad oggi non avevo mai cambiato la mia ricetta base. Nonostante siano tutte pressochè simili, quella avevo imparato. quella mi aveva convinto. quella non avrei mai cambiato. Rinsavita dal mio loop psicolabile abitudinario però ho deciso di provarne un’altra versione, ovvero quella al cioccolato trovata in un libriccino che traborda cacao da ogni pagina e variando un po’ soltanto la quantità di farina che nelle dosi indicate rendeva il tutto troppo malllloppposo.
Il loop psicolabile abitudinario di cui vado inoltre molto fiera è stato giusto associato ieri pomeriggio dal simpatico Nippotorinese in un ardito parallelismo. Tra me e Bateman in American Psycho. Perfettamente ordinati, schizofrenici deliranti disegnatori (solo che io faccio saltare la testa ai pupazzetti), fissati con creme idratanti costose e forma fisica e cultori dell’allineamento grucce nell’armadio.
Vado parecchio orgogliosa di questo complimento. Perchè per me lo è. Del resto non è un caso apprezzare la musica anni ottanta. C’è sempre un perchè ed anche io possiedo un cd di Withney Houston. E no. Non me ne vergogno.
Chi vuole sentirmi cantare uitnei alzi la mano (vergognatevi).
Approfittando del fredduccio e della voglia del Nippo di qualcosina di “pesantuccio” che prevedesse la presenza di alcool, ho preparato questi pancake al cioccolato con scorza di arancia e scotch (tadan bugia! ***). Che tanto chi se ne importa, se li sarebbe mangiati lui. Servito con un po’ di panna freschissima montata sul momento e qualche scorza di arancia e cannella, ho fatto felice il Nippotorinese; che avrebbe certamente gradito la presenza dell’alcool. La mia osservazione per qualche inspiegabile motivo non è stata apprezzata “sul blog dirò che serve lo scotch ma l’ho solo fotografato. Tu li mangerai senza perchè perchè a colazionenonsipuò potevofarli dipomeriggiomalalucenonsarebbestataqtaquel quellagiusta” (scovata la bugia!***).
Se si è ormai abituato a condividere la vita con una salutista incallita che aborrisce i condimenti eccessivi, lo disturba un po’ di più il fatto che da astemia convinta non sia assolutamente promotrice di ricette che contengano alcool.
Escludendo i brownies al cioccolato con banana e rum, dove avevo esagerato giusto un tantinello ma inconsapevolmente, non sono molto propensa a questo tipo di preparazioni. E’ dolcissimo il suo volto entusiasta come un bimbo invitato a salire sul brucomela quando preparo il pollo alla birra; ma lo vedo poco perchè non è certo consuetudine e la sua frase “ma amore tanto l’alcool evapora. Abbonda pure ti prego” mi fa storcere il naso e mi fa venire voglia di prendere la motosega, onorando Faccia da Cuoio, e spezzargli un arto. A caso ( vivo un periodo zen pure io).
Si potrebbe ipotizzare quindi che beva di nascosto, per sopperire alle mie continue angherie ma che l’avrei messa a fare la telesorveglianza in casa, altrimenti? Posso, oltre che tranquillamente controllare cosa avviene in cucina comodamente seduta dalla poltrona della camera da letto, puntare la telecamera sul carrello degli alcolici. Che c’è perchè esteticamente sta bene lì. Non perchè serva.
L’estetica e l’organizzazione prima di tutto (Bateman era un pivello).
Insomma che l’ho fatta a fare la casa intelligente, altrimenti? (per sopperire alle mie carenze, è un sottotitolo non previsto. Vi tengo d’occhio!)
In realtà infine (troppe realtà diverse dalle mie. Mi sto scocciando oggi) questi pancake dovevano essere poi accompagnati da una salsettina gustosa contenente questa strabenedetta Crème Fraiche, ultimamente onnipresente in tutte le ricette che vorrei realizzare. Non essendo pigra avrei potuto anche avventurarmi in una versione casalinga ma per qualche inspiegabile motivo mi ostino a battere i piedini e dire nononono. Una questione di principio ormai mi impone di trovarla in commercio.
Ho fatto la panna montata, uff. Ecco.
Diciamo che dovevano essere dei buoni pancake se non fossi intervenuta io con le mie modifiche (sì. qui possiamo fare tutti insieme un facepalm e dire “santocieloèpazzadavvero”).
Per chiunque però volesse provarla lascio anche le dosi per la cremettina originale. Chissà che qualche volta non ritorni io stessa nel mio archivio a cercarla. Devo solo ricordarmi di non leggermi. Sto male ogni volta.
Credo si sia intuito che è un Mercoledì particolarmente delirante. Ad attendermi quello che mi terrorizza di più in assoluto, dopo vedere il volpino con il cappotto: aprire la casella email. E rispondere.
Dovessi sopravvivere all’apertura email e al cambio stagione, ci leggiamo domani.
La Ricetta
Ingredienti indicativi per 4 persone: 115 grammi di farina, 30 grammi di cacao amaro in polvere, 2 uova, 50 grammi di cioccolato a pezzetti piccoli, 200 ml di latte intero, 1 arancia non trattata biologica e la sua buccia grattugiata, 30 ml di succo di arancia fresco, burro o olio per friggere i pancake e riccioli di cioccolato facoltativi per guarnire.
Mescolare la farina e il cacao in polvere insieme e setacciare. Inserire un uovo sbattuto precedentemente e amalgamare pian piano. In un pentolino far bollire il latte con i pezzetti di cioccolata a fuoco moderato fin quando questo si sarà completamente sciolto. Aggiungere quindi il latte e il cioccolato al composto con la farina, cacao e uovo, il succo di arancia e la buccia (facoltativi due cucchiai ben colmi di Scotch); con la frusta a mano da pasticciere sbattere fin quando il composto non avrà completamente assorbito tutti gli ingredienti.
In una padella scaldare una piccola noce di burro o oliare con un fazzolettino il fondo e mettere piccole porzioni della pastella in modo da dar forma ai pancake. Servirsi di un cucchiaio per agevolare le manovre e di una palettina per girare i pancake. Essendo l’impasto di cioccolato, il colore non varierà molto ma quando si cominceranno a formare delle bolle sulla parte superiore e il composto risulterà, usando la paletta, in grado di essere girato, procedere senza indugio con un colpo ben secco. Far cuocere dall’altro lato e adagiare su un piatto.
Si può adoperare una salsa se si preferisce e in questo caso occorreranno: 2 grosse arance, 25 grammi di burro non salato, 45 gr di zucchero muscovado, 250 ml di Crème Fraiche, 30 ml di Scotch (Grand Marnier o Cointreau): scaldare il burro e zucchero a fuoco lento girando finchè lo zucchero si sarà sciolto. Aggiungere la crème e scaldare. Qualche fetta di arancia sui pan cake, un po’ di salsa, riccioli di cioccolato, scorze d’arancia e servire.
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Mi hanno chiesto di fare un video tutorial dove spiego come disegnare su Ipad. La cosa mi ha fatto , per ovvie ragioni, letteralmente capottare dalle risate; in primis perchè lo dovrei fare in lingua inglese. La cosa ancor più meravigliosa però è che uso il 3 per cento delle funzioni e mi affido alla mia infallibile tecnica dei “bottoncini a caso” che Max ben conosce dai tempi di Pgm. Credo non sia chiaro davvero che io sia completamente pazza.
E dopo il periodo degli Smarties (che mica è finito) doveva necessariamente seguire quello delle liquirizie.