Ricette Vegetariane e Vegane

Le barrette ai cereali fatte in casa? Più semplice che fare un panino imbottito.

l’insalata di quinoa direi di proseguire ancora con qualche idea veloce e super light post bagordi natalizi. Perché sì, questa è proprio la settimana del “niente scuse”. Le feste sono finite mentre i chili sono rimasti tanto quanto la depressione. Ma coraggio ! Li perderemo (per poi riacquistarli a Pasqua).

Fingiamo entusiasmo e gridiamo “cereali !”

Io vivrei di cereali. Farei colazione con gli all bran per poi fare uno spuntino con i corn flakes e poi spararmi in vena otto chili di crusca di avena per poi arrivare a pranzo e far fuori avena integrale e una chilata di riso soffiato con latte di avena o kamut. Proseguirei al pomeriggio con il latte di riso pieno di miglio e poi fino a sera ininterrottamente fino allo sfinimento alternando all bran, riso soffiato, crusca integrale e qualsiasi e dico qualsiasi tipo cereali. Scoppierei nello spazio dopo averne ingurgitato una quantità stratosfericamente enorme. Esploderei provocando una pioggia di meteoriti cerealose pronte a vagare per anni luce solcando l’infinito. Ma forse sto giusto un tantinello esagerando o sbaglio?

Si è capito che mi piacciono i cereali? Ecco. Un po’ come per le fave e i fichi secchi, ucciderei un parente per una barretta di cereali ( che saranno certamente rassicurati da tal notizia). E’ il mio dolcino preferito. Equivale un po’ a una fetta di torta sette veli per i comuni mortali . Una fetta di panettone per mia mamma e una cassata siciliana per papà. La massima espressione del dolce è rappresentata dal gelato, è vero, ma se dovessi scegliere un’altra cosa senza indugio griderei: barretta di cereali! (sono una persona triste, lo so. Vecchia e triste).

Solo alcune però. Molte contengono il latte e non posso mangiarle ma altre, soprattuto al bio, ricche di semi e avena  e senza lattosio sono perfette. Non vi è neanche la presenza del burro e  sono libera e felice. Già da un po’ costringo il Nippotorinese a inserire i cereali nella sua dieta. Non che a lui non piacciano e sia una forzatura, ma essendo la mia vittima predefinita ed essendo costretto a testare e assaggiare tutte le varie robe che gli propino, mi sono resa conto che il suo fegato a lungo andare potrebbe risentirne e scoppiare in cucina una sera mentre vediamo Otto e Mezzo e il meglio di Italialand.

Per dire insomma che a me non va proprio che la mia cucina sia sporcata da un fegato esploso impazzito. E allora meglio correre ai ripari e togliergli qualche dolcetto troppo grasso e calorico per sostituirlo con dolcetti cerealosi.

Complice sempre il libro di Nigella (si è mica capito che sono in fissa?) mi sono ripromessa di provare al più presto le barrette ai cereali. L’avevo vista prepararle già in tv ma non ero riuscita a prendere le dosi e tutto (ammesso che ce ne siano perché Nigella fa un po’ “butta dentro senza pesare e tanti saluti”. Un metodo che mi terrorizza, inciso). Avendole non potevo ancora rimandare. Mi mancavano alcuni ingredienti e per questo motivo ho sostituito con i semi e la frutta che avevo in casa. Il procedimento è  così semplice che ti viene voglia di piangere.

Mentre preparavo questa delizia, che però non ho potuto assaggiare per la presenza del latte condensato (sto studiando una versione senza latticini tutta per me e per chi vorrà condividerla), mi ripromettevo che mai mio figlio, se un giorno lo avessi, toccherà una barretta industriale. D’accordo quelle del biologico non sono come le classiche industriali confezionate ma si impiegano davvero pochissimi minuti e quindi perché mai non farle? E poi seriamente: perché mai non dovrei rovinargli/le la vita considerato che mi ruberà tutti i pupazzetti? (vabbè questa è da vedere ! Stai in guarda nano piccolo! Avrai una vita difficile con me!)

(scommettiamo in quanti giorni mi tolgono l’affidamento? io dico massimo dodici)

(e affida_mento fa pensare anche a voi ad un collegio dove vi affidano tanti piccoli menti abbandonati, vero?) 

In pratica si riscalda il latte condensato e si mettono tutti gli ingredienti dentro. Si gira per bene e si sistema su carta da forno un po’ imburrata. In forno a 150 gradi già caldo per un’ora (già a cinquanta minuti, dipende dall’altezza potrebbe essere pronta) .

Quando si è raffreddata la lastra di cereali tagliare e via. Conservare nella latta tranquillamente anche per dieci giorni o semplicemente mangiarla tutta intera e amen. E che saranno mai sedici barrette tutte insieme?

La Ricetta

Ingredienti per 16 barrette circa: 400 grammi di latte condensato, 250 grammi di avena, 100 grammi di uvetta, 125 grammi di semi di lino, 125 grammi di mandorle (la ricetta di Nigella prevedeva: 400 grammi di latte condensato, 250 grammi di avena, 75 grammi di cocco disidratato, 100 grammi di mirtilli essiccati, 125 grammi di semi misti come sesamo, zucca e lino e 125 grammi di arachidi naturali non salate).

Insomma: mai più senza.

Adesso devo solo darmi una calmata e non trasformare tutto in barretta anche se  dubito fortemente che riuscirò a frenarmi. Adesso vado a comprare un fondotinta terra di Siena in modo che io sembri tornata da una settimana alle Lampados. Mi snerva e non poco sentirmi dire ” seiancorapiupallidadiquandoeripallidatanto”. Mi chiedo come potrei essere abbronzata a Gennaio non essendolo ad Agosto ma gli obiettivi di oggi sono: fondotinta terra di Siena e non trasformare in barretta le lenticchie.

Credo di potercela fare.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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