Porridge al latte di soia con cannella e mandorle tostate di Avola
Il porridge non ha di certo un appeal visivamente appetitoso, diciamolo. Molte persone alla sua vista potrebbero non solo storcere il naso ma correre a gambe levate verso la parte opposta. In realtà la zuppa d’avena-pappa d’avena-porridge è un piatto ricco che non nasconde troppo la quantità smisurata di benefici che apporta al nostro organismo. Sarò onesta, io non ci faccio colazione ma proprio ricchi e sani pasti; che si tratti di cene o pranzi a volte mi siedo lì e mi sparo la mia mega ciotolona di porridge sentendomi oltremodo appagata e felice. Preferisco questa zuppetta nell’inverno rigidissimo siciliano che si concentra proprio in questo periodo. Perché se a Natale pare di essere a Los Angeles, verso fine febbraio e inizio marzo (fino all’arrivo della primavera che per noi significa: estate-mare-pantaloncini-mammamiachecaldostomorendoagiugnoschiattosicuro) arriva il gelo. L’Etna è piena di neve e tutti hanno un giubbotto. Sorprendentemente pure il Nippotorinese (primaverile al contrario del bomber in piumino doppio come noi ma pur sempre un giubbotto).
Come tutte le basi culinarie il porridge può essere arricchito da qualsivoglia tipologia di aroma, frutta e frutta secca. Dalle mandorle al pistacchio. Dalla banana ai mirtilli. Dalla cannella al cacao, poco importa. Pure il cioccolato fondente per i più golosi. Qualsiasi cosa sia sminuzzata, intera o in polvere andrà bene e andrà a condire l’avena che per quanto mi riguarda rimane uno degli alimenti più buoni, sazianti, naturali e perfetti per ricordarci che volerci bene non è solo importante ma fondamentale. Che sia in Inghilterra, Russia o Polonia come nei diversi paesi dell’Est sino ad arrivare al Nord Europa, il porridge-zuppa di avena è quasi sempre consumato per colazione. In molti lo arricchiscono con panna fresca (che rimane sicuramente una versione gustosa e meno light. E giusto perché sono antipatica aggiungo: meno salutare, ecco l’ho detto). Che vada aggiunto lo zucchero raffinato o di canna o semplicemente fruttosio o dolcificante poco importa. Come allo stesso modo relativamente importante è adoperare latte di soia, avena, kamut, riso o lattelattelatte nell’unica accezione che voi umani avete e quindi animale (sì iaia extraterrestre telefono casa).
(ah no. Non ce l’ho più una casa *disse simpaticamente )
Con il latte intero, che è una botta mortale simil bomba nello stomaco per alcuni, vegani ed extraterrestri a parte intendo, diventerà sicuramente più ricco e corposo (e a quel punto vai  di panna YEAHHHH!! Ma ti prego non quella in bomboletta confezionata altrimenti usa la vanillina e finiamola in caciara. Oh). L’unica accortezza nella preparazione del Porridge è la consistenza, ovvero: equilibrare bene le parti che lo compongono:
- avena
- acqua
- latte
L’avena soltanto con il latte non cuoce. E questo me lo scrivo più per un appunto personale. Nel senso che mi ero convinta di non volerci mettere l’acqua. Nessuno mi chieda perché. E’ un momento difficilissimo della mia vita (lo sono tutti in effetti per un motivo o per un altro *disse ridacchiando esaurita*) e intestardirmi su idiozie è al momento uno degli sport che pratico con più piacere. Solo con il latte l’avena non cuoce perfettamente e rimane dura (e brava la scema che sei iaia!) mentre solo con l’acqua (qualora la sindrome di “lavoglioiperiperlightpococalorica) diventa un po’ un pappone senza senso ai limiti della comprensione umana (e per dirlo io che mi entusiasmo con la crusca come mediamente si entusiasma una persona normale davanti a un barattolo di nutella: fidatevi. Rinunciate. Anche con nove chili di aromi o frutta risulta ai limiti dell’immangiabile).
Latte e acqua in parti uguali quindi per 150 ml di una e dell’altra 30-35 grammi di avena dovrebbero indicativamente andare bene (oh. Non ho la cucina al momento per confermare queste dosi e molto intelligentemente ho perso gli appunti. Nel caso rettifico tra un po’ di giorni. Ma tanto perché fidarsi di me? Andate in giro per il web che mi fido più delle ricette degli altri. Sono o non sono una bravissima imprenditrice di me stessa?).
Per una versione più ricca di questa che presento oggi e meno di chi consiglia la panna, rimane sempre la via di mezzo meravigliosa riassunta in un solo alimento: yogurt. Quando il porridge infatti è tiepidino arricchirlo con un ottimo yogurt, poco importa se di origine animale o no, nocciole sbriciolate, miele (se non si è vegani) e frutta fresca lo rende davvero un idillio per il palato.
Una colazione speciale per una domenica. Un pranzo o una cena alternativa, salutare e ricca.
Pur essendo come già detto un alimento piuttosto in voga nel Nord ed Est Europa, sta di fatto che il Porridge si riconduce sempre e comunque alla Patria Inghilterra. Porta con sé le strisce insomma e un bel “God Save The queen” e quindi:
Keep Calm and eat chilate di porridge
potrebbe essere davvero una bella maglietta, posacenere, quadro, tatuaggio sulla fronte. Amo mangiarlo con il mio infuso preferito alla mela e cannella (sì. Sono una di larghe vedute in fatto di spezie: cannella-cannella-cannella-mela e cannella-mela-mela-cannella) e sentire quella papposità in bocca che mi conforta. Amo pure mangiarlo e dire PAPOY come i Minion ma suppongo che questa sia una terribile storia.
Che vorrei scrivere tra l’altro con la mia Ombrellina. Papoy a tutti! E Porridge sia!
 Come preparare il Porridge passo passo
(a seguire ho fotografato un altro porridge ma il procedimento base chiaramente è lo stesso. Quello che ho preparato nelle fotografie a seguire è con l’aggiunta di banana fresca leggermente inumidita con del succo di limone freschissimo per non farla annerire. La banana in mix con il succo di limone è l’unico modo, per quanto mi riguarda, in cui riesco a ingerirla. E’ difatti in assoluto uno dei pochissimi frutti  per cui prov(av)o una fortissima reticenza/antipatia/odio smisurato.
(con la vecchiaia e la mancanza di potassio sto leggermente cedendo le armi)
Riscalda l’acqua in un pentolino e aggiungi l’avena e un micro pizzico di sale.
Vabbè ho esagerato giusto un attimino con la cannella ma chi vuole essere parsimonioso di sapori può esserlo (io non adopero zucchero e il sapore della cannella mi piace moltissimo).
Aggiungi il latte e a fuoco molto dolce fai cuocere l’avena fin quando cambia consistenza. Diventerà morbida e si amalgamerà bene ai liquidi formando appunto una pappetta deliziosa di sapore. A questo punto se lo adoperi potresti aggiungere lo zucchero, di canna o raffinato che sia.
Taglia la frutta fresca nel frattempo. Tosta nocciole, mandorle o quello che preferisci altrimenti riducile a pezzetti. Scegli a tuo piacimento e poi aggiungi alla zuppa di avena che hai tolto dal fuoco.
Ho appositamente mostrato due modi di servire il porridge. Quello mostrato nelle foto sopra è un porridge molto più corposo mentre questo con la banana si presenta liquido ma ugualmente cremoso. Questo perché il porridge, per l’appunto, va dosato secondo i propri gusti. Chi lo preferirà liquido e chi più compatto. Personalmente lo preferisco compatto e bello pappettoso. Sembra quasi un kheer o i classici dolcetti dove il riso viene cotto nel latte e arricchito con frutta o sciroppo. Le variazioni sono infinite e non si disdegna la nota croccante dei cereali. Sì perché oltre allo yogurt, frutta secca e fresca e qualsiasi arricchimento come panna o cioccolato, non bisogna dimenticare che anche l’aggiunta dei cereali rimane un’ottima idea.
E tu? Ti va di dirmi il tuo porridge preferito?