- Ceci con cumino e limone
- Broccoli “affogati” al forno con cipolla
- Lenticchie lesse con carota
- Wakame con avocado, lime, salsa di soia e sesamo
- Pisellini al Wasabi
- Primavera di Fernanda con fave, carciofi e piselli
- Broccoli Bolliti
- Peperoni arrostiti con limone
- Pomodorini Secchi
- Melanzane grigliate
- Zucchine grigliate
- Sushi vegano con carote, tofu, avocado e seitan
- Datteri morbidi
- Granita Siciliana ai fichi, pistacchio, basilico, mandorla e cioccolato
Ombrella è stata qui per un lungo week end. Solo in teoria lungo perché per me sarebbe stato corto pure un anno intero con lei. E’ appena andata via. Abbiamo finto che si stia solo ritoccando la cipria in bagno nella depandance e che tra poco risalirà per decidere insieme se mangeremo wakame avocado e salsa di soia con lime o shirataki con avocado. O entrambi perché una fame sana si è scatenata. Fortuna che abbiamo entrambe tanta fantasia perché immaginarla mentre si ritocca la cipria è qualcosa che va ben oltre la fantascienza. Tra poco gli Ombromini perlustreranno il cielo che divide Catania Roma e si prenderanno cura delle nuvole. Le sposteranno un po’. Faranno cadere Le Pupille sulla terra lavica, che a detta di Ombretta è esattamente l’habitat giusto per loro. Potrei esserne forse più felice?
Sono stati giorni intensi fatti di matita, sogni e progetti. Dopo un anno che ne parliamo siamo riuscite a rinchiuderci per un po’ insieme e far esplodere quello che abbiamo accumulato visivamente.
Mi sono sempre confrontata con me stessa in modo sadico e cattivo. Ho sempre avuto a che ridire su quello che dico, faccio e soprattutto su quello che sono e come sono allo specchio. Non mi ero però mai trovata in un luogo che mi desse la possibilità di vedere la parte bella di me. Così. Davanti. Potendola toccare, osservare e studiare. Credevo non ne esistesse la possibilità. Da Giovedì fino a qualche ora fa invece mi è stato concesso di farlo. L’una lo specchio dell’altra abbiamo riscoperto –che vestirsi solo di nero, non mangiare animali, esaltarsi per due castagne bollite, saltellare per ventiquattro matite, essere felici di scoprire che il concentrato di cavolo non è amaro- non fa parte della nostra solitudine ma di una sorprendente comunione. Non siamo sole. C’è troppo e tanto e quasi tutto per noi però ecco io vorrei cominciare dal mio personale Benvenuto a Ombrella per il Brunch del Giovedì scorso. Non poteva che essere in una terra di mezzo dove è sempre Halloween e Natale. Tutto rigorosamente vegano ma non per questo noioso ( anche Nanda ha partecipato; che poi abbia tirato fuori di nascosto dalla borsa otto frittelle e un po’ di salame non lo diciamo). Rigorosamente nero ma non per questo colorato. Rigorosamente monotono per certi versi ma non per questo:
indimenticabile.
Che io ami Ombretta non è un mistero ma che io e Ombretta abbiamo un mistero, da adesso, è una certezza. Basta rimanere sintonizzati ed entro Halloween qualcosa di veramente spettacolare in questi schermi accadrà.