Ricette Vegetariane e Vegane

Vegan “Coconut Banana Bread”

250 grammi di farina, 3 banane grandi abbastanza mature, 90 grammi di zucchero di canna grezzo, 4 cucchiai di cocco disidratato, 60 ml di latte vegetale (ho adoperato latte di mandorla senza zucchero), un cucchiaio e mezzo di lievito, un pizzico di sale, un pochino di cannella.

Schiaccia (o frulla) le banane. Aggiungi il latte (di riso, soia, vegetale che ti piace di più o semplicemente acqua) e incorpora pian piano la farina setacciata, il lievito e il pizzico di sale,la cannella (ma anche vaniglia) e il cocco. Versa l’impasto in una teglia rettangolare o quadrata (20×20 è perfetta) e spolvera con altro cocco se vuoi. Cuoci a 180 già caldo per almeno 40-45 minuti. Quando  la superficie è bella dorata, ma se vuoi è meglio controllare con lo stecchino, tira fuori. Puoi tagliare come se fossero dei brownies o farne fette. Libero sfogo alla fantasia.

Con del cioccolato fondente sopra sono follemente buoni.

Mamma è passata da “ma non ci penso neanche ad assaggiarlo!”, a “bleah!”, a “uhm. Ma non sa di niente”, a “sa di poco”, a “sa di poco ma non è male”, a “ma sai che non è brutto?”, a “oh è buono e leggero!”,  a “quando lo rifai?”. Direi che è stata dura, ma Siore e Siori se ce l’ha fatta Miss Calabria FrittoMisto direi che c’è speranza per tutti. Dire che sono felice è poco. Ormai nessun dolcetto è maltrattato, visto con sospetto e abusato verbalmente. Viene accolto con il giusto entusiasmo, senza strafare, e non si sente escluso se un Brownies passeggia sulla madia in attesa dello shooting fotografico, per dire. Si sa. I Brownies sono un po’ come gli angeli di Victoria’s Secret. Belli, di cioccolato, soffici e vergognosamente sexy. Un tocchettino di simil Banana Bread con del cocco disidratato dentro senza latte, burro e uova può essere così terribilmente sexy sfilandogli accanto? Forse no, ma ciò non significa che non sia da amare e perché no: sposare? L’Angelo Brownies è un sogno. Ce lo si può concedere in passerella (cosa sto dicendo?) una volta l’anno per la Sfilata di Natale mentre un casereccio tocchetto di Vegan Coconut Banana Bread puoi concedertelo sempre. Il Sogno proibito contro la Certezza di una Vita (sto dicendo cose molto intelligenti o argute o sto sragionando? Il Tempo e il mio amico Mauro mi ha fatto capire che non si sbaglia mai: è sempre la seconda).

Insomma dopo i Brownies di Santin con 250 grammi di uova, tanto cioccolato fondente e una bella ganache con panna, cioccolato bianco e burro d’arachidi (bingo!), questi pezzotti sembrano Pina Fantozzi ok, ma. Ma non è detto che non possano regalare piacevoli momenti di quotidianità, stabilità e felicità.

Credevo di averla già pubblicata questa ricetta, che risale allo scorso anno (lo vedo dalle luci, dalla posizione e perché ricordo sempre cosa stava succedendo in quel momento) e invece me la sono ritrovata qualche giorno fa davanti come una fermatempo sospesa nel tempo. Come un déjàvu. Stavano mettendo il cartongesso in quella che ora è la stanza da pranzo. Io piangevo perché non avevo un posto per fotografare ma in verità perché a papà non avrebbero fatto la Chemio per via dei valori eccessivamente bassi. In pratica si era felici quando gli facevano la chemio: buffo no? Ero senza casa, speranze e alla fine pur facendo un dolcetto vegano non lo avrei neanche mangiato. Tra una settimana sarà il compleanno di papà. Avrebbe compiuto settanta anni, non dimostrandoli per niente se non in saggezza. E io è innegabile che sia in un mood di tristezza tale che mi risulta a volte difficile respirare. Però mi sto impegnando, dai.

Vero che mi sto impegnando?

Non è il dolce più buono che vi possa capitare nel palato ma una coccola delicata che pian piano vi conquisterà sì. Perché non si vive solo di passione travolgente al cioccolato ma anche di una banale normalità sorprendente (la realtà è che mi sono commossa e non so più quello che sto ticchettando. Riprendiamo domani?).

QUESTO POST È STATO PUBBLICATO IL: 

Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

Seguimi anche su Runlovers

Tutte le settimane mi trovi con una ricetta nuova dedicata a chi fa sport

MUST TRY