Ricette Vegetariane e Vegane

Noodles di Riso Nero con Ceci al Limone e Sesamo tostato

I noodles si preparano secondo le indicazioni; che non è una furbata da dire ma effettivamente dipende dalla tipologia. Alcuni ad esempio non vogliono la cottura ma solo essere per certi versi reidratati in acqua calda ma non in ebollizione. I ceci si devono ovviamente cuocere o adoperare quelli precotti in scatola. Vanno bagnati con succo e scorza grattugiata di limone senza la parte bianca amara, preferibilmente biologico (altrimenti lavato bene con del bicarbonato, giusto per dirne una. E a fondo. E’ davvero importante come accortezza). Allo stesso modo si può decidere se fare questo piatto più asciutto o “zuppettoso” (termine che l’Accademia della Crusca dovrebbe inserire) Adoperando magari il brodino dei ceci, che nutre e trattiene diverse meraviglie del legume in questione. Sia caldo che tiepido è un piatto ricco di carboidrati, proteine e elementi importanti di ogni tipo e sorta.

Ho ticchettato qualcosa riguardo questi Noodles di riso nero in occasione di un uozinmaicarela (non ce la faccio. Voglio chiamarlo così, vi prego. Posso?). Cosa c’è nel mio carrello, insomma. Avendoli assaggiati a ridosso delle fettucine di quinoa non mi hanno fatto propriamente impazzire, ma qualora non li avessi messi a confronto mi sarebbero piaciuti e pure parecchio. Sono perfetti per zuppette con verdure, e per chi li mangia con carne o pesce, arricchite anche da semi di ogni sorta. Hanno un valore nutrizionale che si aggira intorno alle 359 Kcal per 100 grammi di prodotto, di cui 7 grammi sono proteine e 76 grammi carboidrati con un 3 grammi di grassi totali. Non sono interamente composti da riso nero, che presenta una percentuale del 55 per cento e il restante di riso biologico (oggi sono maniacale e precisa perché è Lunedì ma guarisco in fretta. Diciamo tra trenta secondi?).

Sui ceci ho fatto trattati che manco una tossicocecedipendente avrebbe mai potuto argomentare. Ho costretto amiche (Bestiabionda, una su tutte) a mangiarli lessi con yogurt e cumino. Ho imposto a casa la tradizione di mangiarli per il mio compleanno, pena il mio diniego assoluto a bacetti per almeno tre mesi. Ho obbligato mamma a fare un corso accelerato di ceciologia affinché non li cucinasse duri come le pietre (io e papà quando vedevamo i ceci dicevamo sempre “Dentiere a noi!”. E ridevamo tantissimo) anche se a nulla è valso. Il bicarbonato, il cucchiaio di legno, girarli in senso antiorario, fare macumbe la notte prima, pregare durante le nove ore di ammollo e danzare nudi intorno all’isola della cucina ripetendo formule magiche. Confesso che io per qualche oscura ragione riesco a farli meno duri di mamma. Sarà il fuoco lento e perché li lascio cuocere novemila ore? Sarà che la colf mi dà sempre una mano? (ipotesi realistica? Questa) Sarà che parlo a ogni singolo cece supplicandolo di ammorbidirsi e rendermi felice? (voi avete qualche suggerimento della nonna per rendere i ceci morbidi e non meteoriti infuocati? Contate che se sono quelli che girano sul web e tra le nonne: li ho provate tutte!). E no. Il consiglio di comprare quelli in scatola biologici non vale. Li ho provati tutti ma non è mai la stessa cosa, suvvia.

I ceci con la scorza di limone o bagnati di limone o infilati dentro i limoni insomma hanno quel quid che ti fa girare la testa. Ucciderei per l’hummus o il tahin con nove litri di succo di limone. Ingurgiterei ceci pestati con otto chili di sesamo e nove litri di limone fino a soffocare (posso farlo?); ergo l’idea di questi noodles semplicissimi di riso è stata proprio concepita per uccidersi degli elementi che più amo al mondo: riso, ceci, sesamo e limone.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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