Ricette Vegetariane e Vegane

Vegan Pumpkin Sunday Roast

Ho deciso di parlarne per la trentaverdordicimilionesima volta della zucca arrostita non perché ce ne fosse bisogno ma perché ogni anno arriva sempre qualcuno che mi chiede: come la fai. E se con i contenuti sono molto indietro -ora che sono anziana- sto sei ore a scrollare e cercare video o post e mi perdo; ergo meglio fare un contenuto nuovo fiammante da linkare e da trovare subito. Nel frattempo poi ne approfittiamo tutte/i per cominciare a chiacchiere dell’operazione che -perlomeno a me- eseguo praticamente diverse volte a settimana. Smetto di arrostire, cuocere, pasticciare zucca poi all’inizio della Primavera ma Autunno e Inverno io e la zucca diventiamo una cosa sola. Altrimenti come me la faccio venire la carotenemia per diventare un Umpa Lumpa gigante? (Sì, mi viene spesso. E divento arancione. Non ci sarebbe nulla da ridere in effetti ma sdrammatizziamo no?) 

Come la cuoci la zucca iaia?

Allora io al cuocio sempre e solo neutra a meno che non debba preparare qualcosa di specifico. E la cuocio neutra senza sale e olio perché se avanza posso surgelarla e averla sempre pronta (infatti sta nel freezer al massimo 72 ore😆): per un risotto, per un pumpkin spice latte, per una vellutata, per una zuppa, per un bel piatto di pasta, per una quinoa, per un orzofarroetcetcetc. 

La delica (e la butternut) dopo averla lavata per bene la cuocio con la buccia. Perché? Perché rischio sempre di farmi male per levare quella buccia quando si può serenamente cuocere e levare dopo agevolmente quando cotta. Che poi la buccia sia commestibile è un altro discorso. 

Il metodo di Iaia? Si chiama: E ciao

Nelle zucche classiche invece la tolgo -la buccia sì- anche se a volte infilo tutto nel forno e ciao. “E ciao”, mio metodo brevettato vent’anni or sono e sempre attuale. Rimane il fatto che siano commestibili e ricche di proprietà. La temperatura? 180 ma il tempo non lo dico perché dipende da come la tagli. Da che consistenza ha. Quando entra una forchetta è pronta. Fine. Non c’è davvero altro da dire. E non perché io sia sintetica (lo sai). Ma perché davvero non c’è altro da dire.

Nel caso in cui invece fosse proprio un piatto/contorno da servire e non una semplice polpa da ricavare per far altro: aggiungo olio extra vergine d’oliva, sale e pepe (in grani ancor meglio e tolgo dopo), rosmarino, timo e salvia. In forno a 190-200 finché è cotta e non ti dico il tempo di preciso perché dipende dalla zucca, come detto. 

SURGELAMENTO: la riduco sempre in polpa prima di surgelare. Uso i sacchetti richiudibili e riutilizzabili che trovi facilmente in commercio proprio per questo tipo di conservazione o ancor meglio nei cosini (cosini è un termine tecnico chiaramente) per il ghiaccio. Perfetti! Soprattutto per il pumpkin spice latte o per quando te ne serve una quantità non eccessiva. 

Per qualsiasi domanda sono come sempre a tua completa disposizione. A patto che non mi chieda consumi elettrici. Se conviene il forno o l’air fryer e se il capitalismo ha influenzato l’acquisto della friggitrice. Non sono qui a divulgare o a far politica e disquisizioni importanti. Sono qui a fare la cretina ed è importante non dimenticarselo.

Buona Domenica!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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