Italian Gourmet (prima Reed Gourmet) opera nel settore dell'editoria in ambito enogastronomico dal 2006 e ricevo informazioni grazie al Chi Siamo del loro sito....
Per David e Mathieu sembra essere una missione perché amano ogni giorno fare dei gesti responsabili, dicono, improntati al rispetto del proprio organismo e dell'ambiente. Loro ci credono davvero e servire alimenti vivi che nutrono e rigenerano il corpo dicono essere un'occasione privilegiata per informare le persone, invitandole quindi a compiere un gesto innanzitutto verso se stessi senza dimenticare l'impatto ambientale. Insomma David e Mathieu sembrano degli invasati pazzi che potrebbero pure cominciare a parlare di alieni per alcuni, altrimenti due tipi davvero da ammirare. Sta a voi capire da che pianeta arrivate, insomma. Chiudono il loro manifesto con una frase tanto semplice quanto meravigliosamente pregna di significato.
Siamo al servizio della vita.
Ingredienti per un bel piattone (quello che vedete) di Crackers al Sesamo nero:
260 grammi di farina che preferisci o una combinazione id 2-3 tipi
1...
Gli ebrei hanno assorbito naturalmente il cibo dei paesi dove si sono fermati o stabiliti seppur in modo non definitivo. Questo libro, come spiega l'autrice stessa, abbraccia tutto il mondo non dimenticando le sfumature che sono state assimilate, gli alimenti che sono stati introdotti grazie al luogo e alle tradizioni precedenti diventando una miscellanea incredibile di sapori. E' un viaggio storico culinario questo libro. Non è francamente un libro di cucina per tutti. Non si apre e si trova: primo, secondo, antipasto, contorno e dolce. Devi avere proprio voglia di leggere un libro dove ci trovi anche del cibo, mettiamola così. Si comincia con i Bagel (ti ricordi? Li ho preparati qui insieme ai Kaak, biscotti tipici ebrei. E c'è anche il pane ebraico). E' diviso in capitoli per ingredienti e insieme ai Bagel farciti parte il Latte. Con la zuppa di salmone e di mais che è un tributo alla comunità dell'Alaska, alla zuppa di Cetriolini di Gabu Nonhoff nata in Israele e residente a Berlino, per passare pure dall'insalata di aringhe baltica che pare fosse una forespeisen con cui stuzzicare il palato; un equivalente yiddish di un amuse-gueule dove ci invita non essere tirchi in fatto di panna acida. Borscht del cafè Sheherazade
Io una specifica storia di cucina non ce l'ho. Ho un'enciclopedia interminabile. Un susseguirsi di immagini che si attorcigliano come in un caledoscopio. Come delle macro sospese nell'aria piene di dettagli. E' per questo che ho dovuto costruire una cucina virtuale, rivelatasi poi la mia salvezza, sperando di poterlo fermare questo tempo. Confrontandomi con il cibo, per me eterna passione e dilemma. Non avendo paura di mostrare attraverso questo le infinite debolezze e paure che mi tormentano. Abbellendolo, colorandolo, costruendolo e arricchendolo di tutto quello di cui mi privo; talvolta per costrizione, altre volte per convinzione.
Esperta nutrizionista, ha anche un ristorante a Hammersmith, Londra, dal nome Suzu che significa Vita Lunga e Sana. Quando leggi che vive a Londra con i suoi quattro figli, un po' la depressione ti coglie ma poi continui a volerle bene; bastano pochi nano secondi. Giusto per introdurla quanto meno degnamente, va detto che Makiko (che di cognome fa Sano e non Fritto o Doppiapanatura. Proprio Sano) ha gestito il famosissimo banco di sashimi che ha fornito il Sushi a Buckingham Palace.
Mi piace tantissimo che una ex top model che pesava trenta chili con tutti i tacchi, il vestito, gli accessori e gli otto chili di make up adesso lecchi la spatola di panna e butti giù cioccolato fondente senza sapere quanti grammi esatti ne stia ingerendo. Mi piace lei, i suoi outfit, il suo sorriso e pure i capelli. Mi piace la cucina, come si muove e devo smetterla perché sembro una vecchia ottantenne che parla della sua amata Clerici
Trecentosessantacinque giorni fa ho fatto un riassunto di tutte le parole e cibo ; e come ogni primo giorno dell'anno ho cotto Pancake. Preparando la colazione al nuovo...
Si racconta che la Caprese sia stata creata negli anni 20 dal cuoco Carmine Di Fiore. Come accade spesso in queste leggende culinarie fu proprio un clamoroso errore-dimenticanza a far nascere un mito. Il cuoco Di Fiore infatti dimenticò di aggiungere la farina all'impasto durante la preparazione di una torta a base di mandorle.
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