Chiamo sushi qualsiasi cosa. Chiamo Sushi pure l'involtino di carne. Dico che è sushi pure un pezzo di mela arrotolato con dentro un pezzo di pera. Dove mi giro mi giro - cosa scrivo scrivo - dove vado vado (la smetto, sì): è sempre solo sushi.
Anche con le crepes. Faccio il Sushi di crepe. Anche con i pancake. Faccio il Sushi di Pancake. E' una schizofrenia sushiesca che si aggrava negli anni. Solo che il "sushi finto che non è sushi ma chiamo sushi" (termine tecnico culinario) oltre a essere stramaledettisamente carino esteticamente, che è fondamentale più del gusto (sono una professionista, si sa), rende comoda la presentazione.
A me piace la tavola con poca roba. Non mi piace che si improvvisi. C'è gente disordinata a tavola ed è per me inaccettabile. Se un commensale non allinea le forchette o fa molliche dappertutto o improvvisa un'organizzazione personale: vado in panico.
Questo libro non è un manuale di ricette, un'enciclopedia da consultare una volta l'anno per preparare quel piatto complicatissimo che non fate mai.
Questo è un libro vero, un percorso, un'avventura lunga 365 giorni che ci accompagna in cucina tra ricordi e risate, pietanze che hanno una storia, fatte con amore per qualcuno. Le ricette sono a volte insolite, a volte comuni ma sempre rivisitate, Maghetta ci mette un tocco in più, la sua originalissima "firma".
Il libro è diviso in "festività" (oltre a quelle classiche ci sono altre molto meno convenzionali come l'Earth Day o la Festa delle Bambole in Giappone) e ogni pagina è piena di disegni, foto, fumetti, piccoli consigli su come decorare la tavola, aneddoti legati alla ricorrenza.
Perfetto come regalo!
CasaFacile è sempre stata oltremodo gentile e lusinghiera con me. Lo scorso anno per Natale aveva segnalato la mia App Gikitchen (gratuita su App Store) nella pagina Facebook. Aveva scelto l'illustrazione della testata del mio blog con Maghetta indaffarata per i preparativi natalizi nella prima pagina con gli auguri del Direttore.
Il Topinambur, definito rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, certo non è facile da trovare; almeno qui. Il tubero è chiamato anche patata topinambur proprio perché la forma ricorda la patata, eccome. Nonostante abbia dei "disegni" ricciolosi e delle poetiche sfumature rossastre. Ultimamente ho molto a che fare con i tuberi, io.
Poltergeist Demoniache Presenze - 1982
Regia: Tobe Hooper
Scritto da Steven Spielberg, Michael Grais, Mark Victor
Prodotto da Frank Marshall, Steven Spielberg
Musica:...
I colori di Burton. L'atmosfera tetra. Il cimitero, dopo le case maledette, rimane da me uno dei luoghi preferiti per ambientazione. Di vita, intendo. C'è un pezzo di terra proprio di fronte a un cimitero qui.
Sai quei dolcetti che si vedono nei film horror? Quelli che prepari intorno al fuoco tra rumori sinistri, racconti del terrore e tanta suspance? Ecco! Sono proprio gli S'more. Irrinunciabili per Halloween ma a tutti gli effetti dei dolcetti golosissimi, buoni e facili da preparare. Scopri come.
mina, di Fotografo Professionale.it, eccezionale professionista che conoscevo per le gesta sul web e che durante la prima presentazione del mio libro avvenuta lo scorso Sabato nelle Librerie Cavallotto di Catania, mi sta mandando una serie di meraviglie infinite sotto forma di -jpeg. Prima di pubblicare l'ingente mole di ferrmatempo che mi commuovono ( e commuoveranno) ogni santa volta direi anche di sistemare le recensioni che al momento navigano in questa rete incredibile di affetti e amici. Si preannuncia insomma una valanga di arretrati. Mi sono incollata nuovamente alla mia scrivania e rimarrò seduta almeno fino a Natale (fuggite finché siete in tempo)
Il cielo è strano in questi giorni. Anzi a dirla tutta in Sicilia è da un po' che è così. E' comparsa pure la contessa dei venti. Fotografo il cielo da un po' perché ho voglia di disegnare sopra le nuvole. E di vederci quello che so ci sia. Un miracolo.
Oltre alla Nori e la Konbu che sono straconosciute anche grazie al sushi e alla vicinanza alla cultura della cucina giapponese, l'alga wakame si presta benissimo alla realizzazione di infinite insalate. Ha una consistenza chiaramente gommosa (anche se non come la goma. E anche di quella devo assolutamente parlarneticchettandovorticosamente).
Basta idratarla con un po' di acqua che il volume raddoppia in modo esorbitante e a quel punto potete condirla. In tutti gli svariati modi possibili e immaginabili. Certo magari non con il pomodoro di Pachino e la cipolla di Tropea (perché no?!) ma con accostamenti fruttati e anche un po' pungenti o piccanti. Riprendendo insomma l'equilibrio tra i diversi sapori tipici della cultura orientale in genere. L'avocado dona quell'amaragnolo bizzarro, i pinoli una dolcezza inaspettata e la regina salsa di soia mischiata a un po' di wasabi fa il resto. Certo è che anche il sesamo nero (o bianco leggermente tostato) si sposa benissimo ma contando che in oriente buttano anacardi come fosse una pioggia di stelle il dieci di agosto per San Lorenzo beh.
Beh. Direi che con gli anacardi si può raggiungere senza dubbio il termine: top.
Gli unici Cookies che troverai qui sono al Cioccolato e Tecnici e non di Profilazione. Utilizzo i cookie per essere sicura che tu possa avere la migliore esperienza sul mio sito. Spero che ti troverai bene qui insieme a me.OkPrivacy policy