No. Non scambiatela per falsa modestia piuttosto per un’ iniezione di paranoia mattutina. Il mio problema infatti, oltre ad una preoccupante psicosi collettiva (collettiva a causa delle dodici personalità, sì) non è tanto la voglia di sentirsi dire “Ma no Giulia sei bravissima” come distrattamente potrebbe sembrare. Il mio problema si chiama “scarsa capacità di credere nelle cose che faccio/me stessa” . Stamattina scattando alcune foto e scribacchiando appunti per il libruncolo che sto scrivendo mi sono seriamente chiesta: ma voi lo comprereste mai un libro con delle mie foto/fumetti/ed etti di fumo? E se mai in sei anni di carriera bloggareccia ho posto questa domanda è stata sempre per paura della risposta. Perchè non vorrei leggerci solo quell’affetto incondizionato talvolta immeritato che mi avete sempre riservato. Piuttosto eventualmente delle critiche e pernacchie. Per gli sbaciucchi e gli eventuali amoreggiamenti abbiamo sempre tempo. Tutto il tempo a dirla tutta. Perchè ci sarebbe qualcuno che crede in me e mi incentiva a farlo. Il suddetto libruncolo a prescindere da tutto avrà la pagina “fine” perchè non ho mai portato a termine niente. Sono la classica tipa che ” cominciamo 319238120398120938 cose e finiamone 1. Forse ma anche no”.
Avrà quella pagina perchè lo devo a me. A mamma e papà. A Sick e non ultimo in ordine di importanza. Al nano da giardino. Adesso potrei salutare la nonna e dire che credo nella pace del mondo. Ma dovrei prima avere una sesta e poi essere stata invitata almeno tre volte nel salotto della D’Urso. Se avete la pazienza di aspettare… (quanto odio i puntini di sospensione, santo cielo)
Vi chiedo quindi questo favore se vi va e avete tempo. Di rispondere a questa domanda. Seriamente. Sarebbe il regalo più bello che voi tutti possiate farmi in questo momento. Grazie.
Inciso in update Che poi agli amici storici del blog (e vita ormai) santo cielo lo regalerei, chiaramente*segue pioggia di cuori (è una domanda stupida. Di quelle che fai agli amici. Insomma. Cioè. Ci siamo capiti? No. nel senso che. Ok vado a piangere in un angolino. Ho capito)
Ieri ho fatto i Babà. Ebbene sì, ho profanato la tradizione napoletana. Chiedo umilmente perdono in primis. Papà è stato l’assaggiatore ufficiale perchè va ghiotto dei babà. So che mi manderete anatemi ma io il babà non l’ho mai mangiato. Astemia, sì. Non ci si crede lo so. L’uomo della mia vita dopo il primo morsetto ha sentenziato con un sorrisetto beffardo ” Amore mio è buono ma santo cielo non chiamarlo babà ti prego”.
Per dire insomma che la ricetta come prevedevo non è riuscita. Ho seguito vergognosamente passo passo degli ingredienti trovati sull’enciclopedia dei pasticceri italiani. Dopo il disastroso risultato ho indagato un po’ in giro per la rete e di questa farina manitoba nei babà neanche l’ombra. Mi chiedo se possa essere stata questa la causa del disastro. O semplicemente che cimentarsi nella preparazione del babà deve essere riservato a qualcuno che non sia io. Trascrivo quindi la ricetta soltanto affinchè si possa annoverare tra “le ricette sbagliate dei babà”. Se qualcuno/a poi vuole erudirmi o spacciare sotto lauto compenso ricetta provata e degna di nota avrà la mia imperitura conoscenza.
Ingredienti per 12 babà mini: 25 grammi di lievito di birra, 50 grammi di latte intero, 4 uova intere, 50 grammi di zucchero semolato, 1 pizzico di sale fino, 100 grammi di burro morbido a pezzetti, 250 grammi di farina manitoba.
Per lo sciroppo: 150 grammi di zucchero semolato, 300 grammi di acqua e 200 grammi di rum scuro.
Per decorare: 3dl di panna fresca da montare. Macedonia di frutta di stagione. Fragole o ciliegine candite.
Sciogliere il cubetto di lievito nel latte tipiedo. Aggiungere nella planetaria le uova, lo zucchero, il sale e il burro. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo. Sempre mescolando aggiungere la farina e lasciare lievitare dentro la planetaria stessa coperta per almeno 30 minuti. Reimpastare per almeno cinque minuti passato il tempo. Imburrare e infarinare i mini stampini per i babà o uno stampo per ciambella del diametro di 24 cm e versare l’impasto. Mettere a lievitare in un luogo caldo per almeno 40 minut i e cuocere a fuoco 180 per 10 minuti e per altri 20 a 200.
E così ho fatto. Lo giuro sulla testa del babà brillo che stanotte ha fatto bagordi in casa con Hello Kitty. E non aggiungo altro (devono smettere di guardare le puntate del Grande Fratello mentre noi guardiamo Saviano! Li corrompe moralmente*moralizzatrice mode on )