Ricette Vegetariane e Vegane

Cocktail di gamberi: Fumettoricetta

“Mamma non è più tornata da un cocktail” – ” Povero Gamberettino, vieni qui….”

 

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Note di vita vissuta che potevano mancare: A casa di mamma è oggettivamente impossibile non apparire con l’epidermide “nuance giallo canarino” o “nuance pallore ospedaliero”. Far foto in quel covo di luci assurde è un’impresa mica da ridere. Queste brevi diapositive mostrano ancora una volta la serietà e l’imperturbabilità della mia famiglia nel  trascorre decorosamente le festività (“e non”, aggiungerei). Indossare il vestito esattamente uguale a quello del Rabbid mi ha fatto sentire inspiegabilmente a mio agio come poche volte e orgogliosa della mia serietà e capacità di coordinazione. Ho capito inoltre che difficilmente troverò un abbigliamento che meglio si adatta alle mie esigenze. Questo tipo di vestiario (outfit Befanesco per stare al passo coi tempi) a strati ti da la certezza che no. Non ci sarà bisogno di trascorrere la serata geco (se non sapete cos’è la serata geco non rivolgetemi più la parola*, grazie. ***Trascorrere la serata spiaccicatattaccati al termoarredo in posizione geco è uno degli sport di immobilità nella quale eccello con tante c e tante l ) . Quando inferocita ho spaccato il setto nasale di chi a fine serata voleva togliermi la gobba cuscinosa, capace di riscaldare l’intera colonna vertebrale  in brevissimo tempo, si è capito che mai più. Mai più avrei trascorso l’inverno senza un cuscino sotto il maglione. Mai più. Mai più senza (Possiamo ripeterlo “Mai più senza” tutti insieme per darmi la certezza certezzosa?)

*so che adesso per liberarmi di me farete finta di non conoscere la serata geco al fine  di non rivolgermi più la parola. Vergognatevi. Vi ho scoperto. Gne gne gne (cosadiavolostodicendo?)

Mi attende un uichend intriso di delirio puro. Tra cavalli, mostre, travestimenti e mostri, maschere, disegni e amore. Sarà difficile affrontarlo più perché ho già  la certezza che finirà brevemente e vorrei al contrario durasse per sempre ma ci si accontenta. Questo per dire che ne auguro uno splendido anche a chi passerà ( e non passerà eh) di qui cogliendo l’occasione per ringraziarvi sempre. Mi fa sempre strano rivolgermi cumulativamente a voi perché ha quel distacco che non mi (ci) appartiene. Ho sempre cercato nei miei limiti del possibile di rivolgermi singolarmente perché ognuno di voi  ha una storia a sè che non va mai sminuita gettandola nel calderone ma. Per dire che davvero siete in tantissimi, ed io oltre a cominciare davvero ad aver paura  non so come ringraziarvi.

Santo cielo abbiamo pure Richardshrimp Gere come Testimonial. Non mi sembra vero, ecco. E’ finalmente uno spazio web serio insomma (sì regia, prego. Prego con le pernacchie registrate, grazie).

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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