Ricette Vegetariane e Vegane

E comunque Ferragosto lo odio. Fortemente.

La Top Ten della settimana; ovvero le dieci cose che mi fanno felice.

  • Avere il portapepe del Nano da Giardino.
  • Avere il portasale del Nano da Giardino nella versione bianca, ancor di più.
  • La Piscina gonfiabile sul terrazzo dove tenere a mollo i piedini.
  • Aver capito che la mia liason gustativa con i fichi non è prettamente invernale nella forma secca ma anche estiva nella forma fresca.
  • Alla Coop hanno finalmente gli edamame. Sono congelati ma in questo caso si può anche chiudere un occhio.
  • Fotografare con la fotocamera dell’iphone e giocare con iDarkroom, TiltShifGen, SepiaCamera, QuadCamera, Diptic, MoreLomo, PhotoStudio, ColorBlast, CrossProcess. Meditando addirittura di non portare le reflex in vacanza.
  • Fissare chi mi dice “ma sei pallida anche d’estate!” e rispondere con un serafico “Embè?”, abbandonando una volta per tutte la mia versione bon ton (perchè quelli color seppia-fotografia di Delicatessen per intenderci- sono convinti di star meglio di uno pallidiccio? Dove diavolo è finito il senso estetico?).
  • Innaffiare le piante alle due del mattino con il mio innaffiatoio-coniglio e stare fino alle quattro a disegnare.
  • Twittare sulla sedia a dondolo sotto le stelle leggendo dei miei amici lontani e progettando conquiste del mondo, annessi e connessi.
  • Stilare liste da fare. Luoghi da visitare. Disegni da finire. Racconti da inventare. Catalogare Momiji Dolls e preparare la valigia per Danbo e il Supernano con il Nano Detenuto.

Ma se ne potessi aggiungere una soltanto. Giuro solo una. Sarebbe quella di sperimentare nuovi accostamenti non soltanto con la carne ma anche con i vegetali. Per questo nasce l’idea di raggruppare ancora una volta un bel po’ di ricettine; che semmai servissero da spunto anche a voi ne sarei ben lieta.


Le prime dieci idee per un menù estivo, leggero e fresco sono qui. Le frittatine di pasta, il tris di antipastini siciliani, la frittatina light al peperone, il grano con i gamberetti, il salame sott’olio e altre idee velocissime. Poi c’è stato il tragico ritorno qui con le tagliatelle di zucchine e gamberetti, il tris di formaggi selezionati con miele e frutta, come la torta di cipolla e gli involtini di datteri con il crudo accompagnati dai crostini fiorentini e quelli spalmati con crema di fichi e formaggio cremoso.

Il pollo all’ananas con la maionese che è diventato ormai un cult ed un’altra vagonata di squisitezze superbamente veloci da realizzare. Visto e considerato poi che anche la mia Vale, ha provato la versione polloananasesca ma ne ha elaborato una modifica degna di nota direi di provarla come saggiamente suggerisce aggiungendo delle mandorle a scaglie sopra su un letto di valeriana. Plausi e ovazioni per la strabiliante Fata Perlina che appena munita di cucina quest’inverno costringeremo a spadellare con noi (è una minaccia, sì).

Complice il fatto di aver trovato deliziosi alcuni volumetti editi dalla Gribaudo interamente dedicati ad insalate non meramente rivolte alle verdure bensì alla frutta, al pescato e alla carne e dulcis in fundo ai legumi, mi sono dilettata in elaborazioni base davvero interessanti.

Una di queste è l’insalata di frutta che chiamarla macedonia fa troppo anni ottanta a quanto pare, condita con del succo di Agave biologico dove sono state lasciate marinare delle scorzette di lime. I mirtilli, la pesca noce, il kiwi e la fragola e anche un po’ di mango. Ma si possono adoperare anche dei fichi freschissimi e perchè no dei tocchetti di pesca tabacchiera. E la domanda è: voi conoscete la pesca tabacchiera? Non è di così facile reperibilità al Nord ma chi l’ha provata difficilmente la dimentica. La forma divertente come fosse una pesca schiacciata da un peso, nasconde delle note davvero diverse rispetto al gusto “canonico” della comune pesca o pesca noce, che dir si voglia.

Un po’ come le sbegge, così chiamate in Sicilia, che dopo una serie di estenuanti ricerche possiamo definire Pesche di qualità Sbergia; anche esse di difficile reperibilità perchè locali. Piccole, gialle e dal gusto pazzescamente gustoso, sono diventate negli anni uno dei frutti preferiti anche dell’algido Nippotorinese che ne confessa una dipendenza pericolosa insieme alle Tabacchiere (ho timore che resti qui solo per questo).


Per questa insalate di frutta va benissimo anche dello zenzero fresco grattugiato sopra o perchè no anche delle scaglie di cocco abbrustolito ( confesso di aver quasi bruciato un tegame per fare abbrustolire il cocco. Occorrono davvero pochissimi minuti, santa pazienza!).

Le proposte di oggi sono:

  • Insalata di frutta con succo biologico di Agave
  • Insalata Lenticchiosa alla Criamoremio
  • La Pina Colada Analcolica
  • Pollo alla Waldorf con mele e sedano
  • Frittelline leggerissime con Fiori di Zucca
  • Frittelline leggerissime con Fave e Pecorino
  • Fagioli e Fagiolini con Arancia e Coriandolo
  • Insalata di fave, prosciutto e cipolla
  • Fagioli alla greca
  • Insalata di Fave, Fagioli e peperoni croccanti

Dieci idee verdurose-legumose-fruttose davvero imperdibili e di facilissima realizzazione. 

Quando la mia Cri ha poi parlato di insalata di lenticchie non ho smesso di pensarci un attimo. Ho provato così una versione semplicissima composta dagli ingredienti base della classica preparazione pomodoro-cipolla rossa di Tropea unendo il legume. E’ bastato pepare e salare e riscuotere successo. Perchè è strano come nella mentalità comune il legume si associ esclusivamente alla stagione invernale. In realtà ceci, fagioli, lenticchie e fave sono ottimi e freschissimi. I primi anni di convivenza fissavo il tipo pelato che a luglio amava condire i ceci in insalata. Lo fissavo come se avessi davanti un’entità aliena venuta da lontano. Adesso se in casa non si preparano almeno quattro volte a settimana i legumi, ci prendiamo a ceffoni da soli.



La Pina Colada Analcolica potrebbe non avere senso come il tiramisù senza caffè e nella sua versione gettonatissima al cioccolato, ma essendo astemia e stanca di non condividere nulla durante goliardiche bevute, mi sono detta che era proprio l’ora di finirla. E allora un’insolita Pina Colada.

Occorrono dei tocchettini freschissimi di ananas e mango lasciati macerare per almeno due ore nel latte di cocco biologico. Serviti con del cocco disidratato tostato in padella, qualche foglia di ananas, cannucce colorate e ombrellini per poter regalare anche ad una salutista-astemia come me l’impressione di un momento di pura normalità.

L’insalata di Pollo Waldorf invece è l’ennesima riprova che con il Petto di Pollo ci si possono fare davvero infinite ricette. Dopo il pollo al sedano, il pollo alla ciliegia, il pollo con le erbette fresche, il pollo con la salsa di avocado, il pollo alla mandorla e quello con panna di Artusi ma non in ultimo il pollo alle noci e zenzero, è la volta di questo composto paradisiaco.

Il Pollo con salsa Waldorf. Ebbene, sì.

Dopo aver lessato il petto di pollo in abbondante acqua salata mettere in una ciotola delle mele tagliate, del sedano e delle noci tritate. Un cucchiaio generoso di maionese, qualche erbetta aromatica appena raccolta e una fogliolina di sedano. Yogurt magro non zuccherato al posto della maionese per chi è attento alla linea. Un po’ di senape nella maionese se piace e perchè no una bella spruzzatina di succo di lime alla fine. Che altro aggiungere se non?

Idilliaca e strepitosamente veloce?!


Da quando poi ho finalmente la ricetta definitiva per la pastella da frittella la mia vita è cambiata. Venti grammi di lievito di birra in un bicchiere di acqua. Centocinquanta grammi di farina fino ad ottenere una pastella.

Dopo aver fatto riposare almeno un’ora è bella pronta per lasciare intingere dentro 150 grammi di fave lesse e 50 grammi di parmigiano grattugiato altrimenti dei fiori di zucca interi. In olio bollente.

La pastella deve essere ghiacciata prima di accogliere le verdure. Per la tenpura ho sempre adoperato l’acqua frizzante come è giusto che sia ma per questo tipo di involucro pastelloso non occorrerà la presenza dell’anidride carbonica.

Perfette. Semplicemente perfette e croccanti. E’ stata la prima volta in assoluto che le stramaledette frittelle mi sono riuscite. Perchè non unte. Croccantissime fuori e morbide all’interno. Questo perchè ho finalmente saputo aspettare la temperatura giusta dell’olio. Eccivolevatanto? sì a quanto pare.

 

L’insalata di fagioli e fagiolini con lime e senape è una scoperta entusiasmante. Dopo aver lessato i fagioli e i fagiolini separatamente in acqua bollente basterà lasciarli macerare in un po’ di succo di lime e arancia con qualche pezzetto di quest’ultima. Miscelare un po’ di olio, senape e coriandolo e bagnare il tutto. Salare e pepare leggermente. E assaporare qualcosa che davvero manda ai pazzi tanto è la bontà!

(queste spezie nelle lattine colorate trovate al biologico che somigliano a scatoline di caramelle Leone, mi piacciono così tanto che non riesco a trattenermi ogni volta. Mi commuovo. Fortemente mi commuovo, sì)

Le fave sbollentate e raffreddate servite con il prosciutto crudo e la cipolletta fresca tritata finemente con un bel po’ di aceto di mele biologico e succo di lime con scorza, saranno un’ottima idea fresca, estiva e nutriente. Lo stesso lo si può fare con i fagioli e i ceci. Non certamente da meno la versione con gli spinaci freschissimi crudi e pancetta.

Anche perchè diciamolo gli spinaci freschissimi crudi e corposi di questo periodo sono così buoni che ti vien voglia di inzupparli pure nel latte al mattino.

L’Aceto di mele biologico è entusiasmante sui legumi. Uhm. Non riesco a trovare un altro termine se non entusiasmante, già.

Stessa cosa per i fagioli alla greca, che possono essere sostituiti ai ceci. Ottocento grammi di legumi già cotti sono orientativamente validi per sei persone.  A me non piace usare i legumi in scatola ma qualora non si avesse il tempo si può sempre ovviare al problema in questo modo. E’ pur vero che lasciarli in ammollo al mattino e cuocerli nel caso la sera per poi utilizzarli nei giorni a venire non è questo chissà che di lavoro, anzi.

Organizzazione e nulla di più. Un po’ come lasciare del riso lesso in frigo per tre giorni. Sai quante preparazioni ultra facili e veloci senza perder tempo per la cottura dell’ingrediente principe?

E comunque dicevamo.

Indicativamente quindi per sei persone basteranno ottocento grammi di legumi; la salsetta Tzatziki si preparerà nel seguente modo: 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 2 cucchiai di aceto di mele, 125 grammi di yogurt bianco greco, 1 cucchiaio di senape, 1 spicchio di aglio tritato finemente, 1 cucchiaino di zucchero, sale e pepe fresco. Basterà emulsionare gli ingredienti dentro una ciotola e versarla sui legumi per poi mescolare delicatamente. Aggiungere i peperoni crudi tagliati a listarelle e anche del pomodoro di pachino fresco se piace.

Per l’insalata di fagioli, fave e peperoni basterà lessare i legumi lasciando crudo il peperone e bagnare con succo di lime emulsionato a olio extra vergine di oliva e aceto di mele. Pepare e godere a pieno di questa freschezza sorprendente.

Da settembre ci saranno tantissime novità perchè qui nella Landa dell’inesauribile idiozia non ci si ferma neanche un secondo. Già avevo cominciato a blaterare un po’ riguardo i miei dodici progetti ma pian piano potrò espormi di più.

Nel frattempo però Fashion Eater sta carburando. Ho rimandato troppe volte di ticchettarci su. Ho smesso quindi. Mi organizzerò in corsa. Mi fa stare bene e quindi perchè mai rimandare?

E nel frattempodelfrattempostesso avevo necessità di blablablare con un muro. Perchè non Twitter? Interagirei. Perchè non qui? Non è un muro senza uscita ma una cucina spaziosa con tanti divani dove accogliere gente preziosa come voi. E condividere intimità casalinghe e odierne. Perchè non nei duemila domini che hai? Perchè ognuno ha degli abitanti che non vanno disturbati (e su cookieland, giusto per citarne uno, ci sono pure biscotti pericolosi, santocielo).

A me serviva proprio un muro delineato da un confine. Sospeso in una landa che non c’è. Ma solo se non sei capace di vedere altro. E allora c’è Iaialand. Pensieri in divenire e in corsa. Sospesi e nascosti. Che testerò in questi giorni di vacanza attraverso blateramenti e immagini.

Uploderò anche in movimento perchè mi piace tediare la nazione intera e qualora quindi si sentisse l’irrefrenabile voglia di vedere cosa vedo e non si possedesse un account Instagram,  incentivo allo stalkeraggio multimediale segnalandovi Flickr from mobile, con aggiornamenti fotografici dall’iphone, e il muro stesso.

Che sia un week end splendido per voi. Speriamo solo passi in fretta questo stramaledetto ferragosto. Già dal 16 sarò più tranquilla. E’ proprio il 15 a farmi una discreta se non addirittura incommensurabile antipatia.

Quest’anno poi ci ha pensato lui a rovinarmelo. Arrestato per traffico illecito di concime da terrazzo. Scandaloso.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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