Ricette Vegetariane e Vegane

Bavarese di zucchine

Quando prendo un impegno lo porto sempre a termine. Con imbarazzanti ritardi, tensioni, acqua alla gola e persone che fibrillano come in preda a schizofrenie convulse ma arrivo. Questo perché la titanica impresa di rifilare verdure in genere, ma soprattutto zucchine, al mio Mat mica l’ho accantonata. Cri con me è davvero al sicuro (ahem regia. Risate registrate, grazie) .

E’ la volta quindi di trasformare la zucchina in una squisitissima bavarese. Per chi non volesse adoperare la gelatina in fogli si potrà pensare all’agar agar cui mai rinuncio e che adopero assemblando ormai per me qualsiasi cosa (pure le fave sì). In realtà faccio spessissimo le bavaresi salate ormai. Sono leggere e il nippotorinese le gradisce e da non sottovalutare sono estremamente adorabili. La presentazione di una piccola bavarese non può che farti sorridere, c’è poco da fare. Non è indifferente, ecco. Quella piccola montagnetta ha comunque sia una carica di simpatia a prescindere dal gusto perché l’occhio non può che registrarla come: gnam. Proprio gnam.

Ed è per questo che la bavarese di zucchine a mio modestissimo avviso potrebbe attrarre ignari bellissimi giovani sardi nelle grinfie della zia fissata con le verdure coalizzata con la mamma bellissima che ridacchia sorniona (ci facciamo un libro?).

Poi si adornano con carotine crude e gherigli di noci pecan e foglioline di menta e si fanno geometrie. Poi ci si può metter su anche una piccola chips di patata sottile sottile magari aromatizzata all’aceto o un bel contorno di pisellini (e fave!! le fave!!!) a formare disegni geometrici. Ci si può mettere verdura seguendo geometrie di Klimt e anche Kandiskij. Geometrie culinarie su un foglio che è la bavarese di zucchine. Santo cielo mi è venuta voglia di farne otto chili adesso! Mollo tutto. Post e tutto. Lavoro e tutto. E mi dedico alla realizzazione di otto bancali di bavarese alle zucchine. Ho deciso. E’ una ricettina, a prescindere sempre dalla quantità di olio che si vorrà adoperare, molto leggera perché sempre di zucchine bollite si tratta (certo per i più esigenti che pretendono roba saporitissima si possono pure fare saltare in padella e poi ridurre in crema ma il colesterolo non ringrazierà eh).

Anche trasformista come ricettina, perché può essere un appetizer per iniziare ma anche un contornino, sino ad arrivare a una vera e propria portata se si vuole rimanere leggeri dopo un piatto di pasta e non andare oltre con proteine ma rinfrescarsi la bocca con qualcosa di fresco e verduroso, che bisogna ribadire fino allo sfinimento:

fa bene.

Adorabili. Questi esserini alieni. Anche se verdi li ho trovati adorabili. Per le formine oltre al silicone, si prestano benissimo le monoporzioni piccole di alluminio. Qualora si avesse il problema dello sformamento è meglio non agitarsi e compiere gesti inconsulti ma basterà metterle un po’ in acqua calda (ma non troppa nè per troppo tempo) e verranno via dalle formine da sole senza l’aiuto di interventi esterni come motoseghe, che ne so.

Ma come si fa la bavarese di zucchine salata? Semplice! acchiappa carta e penna e copia e incolla il delirio qui sotto.

In pratica fai bollire le zucchine no? ecco. Se non sei uno psicolabile e ti piacciono le robe saporite passa al piano due e soffriggile in poco olio (POCOOOO santocielo! il colesterolo!). Sala per bene e se ti piace vai di pepe. Ma ti prego non farti prendere dal raptus Fernanda che ne mette otto chili per porzione. Sarà forse un tantinello esagerato?

Sempre se non sei psicolabile aggiungi un po’ di panna da cucina altrimenti ciccia. No. No nel senso di pezzi di ciccia o grasso a caso. Ciccia. Nulla. Nisba. Poi fai ammollare la gelatina in abbondante acqua ghiacciata. La strizzi. La butti dove stai riducendo in crema le zucchine, bollite o soffritte che siano, e via. Formine. Frigo. Finito.

Sono in ritardosivede?

Lo so. Sono insopportabile. Ma davvero è facilissimo ridurre tutto in bavarese. Il segreto, chenonèunsegreto, sta proprio nell’utilizzo della gelatina in fogli o dell’agar agar. Niente di più facile no? Le dosi. Ahem ecco. E ora nascono i problemi. Vado sempre ad occhio, santo cielo. Però per tre zucchine normali medie già due fogli di gelatina sono più che sufficienti e con l’agar agar non esagero mai. Dipende davvero dal tipo di consistenza che piace di più. Qui in casa la preferiamo sul molliccio andante perché abusandone vien fuori una sorta di plastica molle imbarazzante che anche in bocca si avverte in maniera fastidiosa.

Ognuno deve trovare la via giusta per la propria gelatina. Buttiamola così. Sulla filosofia e facciamo un trattato sulla via giusta della gelatina. Ora però devo liberarmi dei cadaveri dei due muratori che ho fatto fuori stamattina.

Poi torno e gelatiniamo occhei?

(stoimpazzendodavvero)

E stasera un’altra bavarese. Verde. Ma dolce (colpo di scena). Alle 21:21, of course.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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