Ricette Vegetariane e Vegane

E chi l’ha detto che Biancaneve mangia solo mele? Pure Tortini Gluten Free al cocco

Il 16 Giugno del 1960 usciva Psycho nelle sale. Per la mia sezione Cibo e Cinema quale migliore occasione per estrapolare una ricetta in onore di una visione cui sono legatissima? Sapevo già cosa preparare nel ricordo del mio vecchio e caro amico Norman. Sarebbe stata una colazione perché diciamocelo il nostro eroe si dedicava più a infilare parrucche e tirare tendine delle docce che a sfornellare e lo dimostra in più di una occasione. Rimandando quindi la colazione psicolabile nel Bates Motel, lascio velocissimamente questi appunti in cucina circa il Tortino al Cocco Gluten Free realizzato in onore di Biancaneve; avessi il tempo la corteggerei per benino ma mi tocca rimandare pure questo come la colazione di Norman. Allieta già da un po’ la comitivadigenialipazzi che si ritrova giornalmente qui e un vero e proprio cocktail di benvenuto non le era mai stato offerto (peddono!).

La Ricetta

Ingredienti per otto panettoncini circa – indicativamente otto persone (inutile dire che dipende dalla grandezza, suvvia): 150 grammi di zucchero semolato o integrale di canna, 120 grammi di burro a temperatura ambiente, 4 uova, 2 cucchiai abbondanti di bicarbonato, 90 grammi di farina senza glutine o mix di farine senza glutine e 90 grammi di farina di cocco (il cocco in scaglie per intenderci ma tritato finissimamente). Qualora si volesse fare una torta intera occorrerà una teglia di 24 centimetri circa.

Riscalda il forno a 180 gradi. In un robot da cucina raccogli tutti gli ingredienti ricordandoti prima di setacciare la farina e poi versa il composto in una teglia imburrata se non usi il silicone o altrimenti nelle formine da muffin o panettoncini o in qualsiasi forma tu abbia scelto di realizzare questi tortini morbidissimi. Cuoci in forno per 40-45 minuti controllando con uno stecchino quando il tempo sta per scadere. Quando esce asciutto tira fuori e lascia raffreddare.

 

 

 

 

Il Tortino in questione, assolutamente gluten free e quindi adattissimo per chi è intollerante al glutine (così giusto per dire un’ovvietà), è di una morbidezza e sofficità senza precedenti; o perlomeno tra i miei precedenti. Le farine senza glutine se mixate riescono a dare dei risultati ancor più sorprendenti e questa versione al cocco che sa di estate e fresco è davvero (ma davvero eh) da provare oltre che di facilissima elaborazione.Il Nippotorinese che non è molto goloso di gelato (sottotitolo: non come me e quindi grazie al cielo  le vaschette posso farmle fuori io) ha abbinato questo tortino gluten free al cocco a una delle sue granite preferite; ovvero quella di gelsi. Seguendo un po’ le orme di quello che consigliavo settimane fa, ovvero di provare la Graffa con la granita e pure il panzerotto, ha intinto questo dolcetto in questo ghiacciore (si può dire, suvvia. Si può dire) fruttoso decretando uno sposalizio vincente.

Senza alcun dubbio anche la fragola, che ben si sposa con la secchezza del cocco, in tutta la sua morbidezza sarà vincente come accostamento; qui in casa non si tarderà a cercare conferma visto che tra le ultime elaborazioni da forno questa è stata decretata tra le migliori dal Nippotorinese .

Tengo una vera e propria cartellina su Evernote alla voce “L’uomo Nordico ha detto sì” (mi tocca fare stampare dei bollini virtuali da appiccicare sulle ricette. Altro che uomo Del Monte, tzè).

Che io ho sempre cartelline nominate in modo professionale; nessuno osi sostenere il contrario.
Che siccome ho un progettino ino ino in ballo a me occorre sapere assolutamente una cosuccia uccia uccia (ok la smetto. etto etto):Il vostro piatto definitivo-preferito. Vorrei singolarmente tediarvi con email, dopo avervi scritto tutto quello che avreivolutoavreidovuto e tantealtrecosebelle. Ma. Ma che siccome noncelapossofarcela non è che mi scrivete: “bestia lo sai che mi piace solo il pesce spada con gli agrumi!”? (esempio di Pezzodistellabestiabionda a caso). Sembra che sia rimbambita eh (lo sono) ma credo ormai di aver capito un po’ gusti, intolleranze, preferenze e frizzi e lazzi (so ad esempio che la parola preferita di Pani è in primis e che vorrebbe un bel piatto di pollo alla ciliegia ad esempio). Insomma chi ha voglia e tempo e ha letto queste tre righe finali e vuole dirmi un piatto (UNO SOLO) tra i preferiti se non IL, articolo determinativo, beh. Farebbe davvero un bel regalo a Iaia. E grazie, chiaramente.

Un week end durissimo mi attende. Dipingere di i cappelli a tutti i nani. E’ un lavoro duro e difficile il mio.

(sì certo l’annaffiatoio è già stato dipinto e in pendant. Sonaprofessionista, tzè)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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