Ricette Vegetariane e Vegane

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Qui ringraziavo in maniera ermetica. Adesso un altro po’ ermetichina (esiste) e poi esploderò in chiarezza.

E ci sono molte cose (davvero molte.troppe, uff) che non ho potuto dire ( e ce ne sono altre ancora santapizzetta. Tipo che mi candido alle primarie del piddienne. Partito Democratico del Nano, of course). Una delle tante è che a Gennaio Pani ( e chi non conosce il suo blog farebbe bene a schiaffeggiarsi adesso. Ma forte. Fortissimo però) come se mi stesse chiedendo la ricetta di un muffin, fresco fresco ( che non sarebbe comunque stata una buona idea, inciso. Che i miei muffin fanno sempre un po’ discretamenteschifetto) se ne è uscito con una frase del tipo ” Ciao. Sto scrivendo un libro e mi piacerebbe che mi disegnassi tu la copertina”

*BUMMM* suono sordo di Iaia che cade dalla sedia ( se sono così svampita-rincretinita-rincitrullita è per colpa di tutti questi colpi che mi state facendo prendere; si metta a verbale).

E allora io che già non ero molto in me ( quando mai lo sono stata) perché il Blog stava subendo delle virate inaspettate, i progetti cominciavano ad arrivare e una incredibile ondata di creatività si stava abbattendo su di me, per poco non ci rimanevo secca ( ma non quel “secca ” che avrei voluto, ecco. Battuta pessima. Mi schiaffeggio io stavolta, sì. Fortissimo, certo).

Senza leggere il libro e sapendo poco più di dodici caratteristiche e peculiarità messe insieme dovevo immaginare. E confesso che è stata difficilotta come cosa. Perché disegnare uomini mi ha sempre fatto un po’ paura. Perché ero proprio agli inizi con la tavoletta grafica ( e lo sono tuttora) . Perché dovevano esserci dei colori e si sa oltre bianco, nero e rosso ( e qualche colpo di grigio) le mie visioni non vanno e. E doveva avere gli occhi azzurri. E un ambiente totalmente diverso da quelli che frequento io. Insomma niente nuvole, stelle, cuoricini e pasticcini. E niente mostri, tunnel con facce da clown e ornitorinchi viola. Insomma niente assurdità.

Ho ritardato e non poco. Poi alla fine ho mostrato questa.

Il risultato finale (ecchelodicoafare) non mi ha in alcun modo soddisfatto. Ma è stato l’unico che è venuto fuori dalla penna virtuale della tavoletta (la versione baffosa! uh vero!). Non ci sono state prove. Non c’è stato nulla di “studiato”. Solo istinto (mio) e fiducia (mal riposta. Sua) . Quest’ultima sconfinata da parte dell’autore ( fa sempre un po’ impressione la parola autore, vero?*disse fissando l’oblio).

Pani infatti (Paolo Perlini*inchino*) ha detto che sì. Era lui. E basta.

Un po’ di vento qui. Toglierei quella cosa lì. E. E’ lui.

Dare un volto a una visione di una persona che stimi e finire poi in copertina,  che racchiude molta (e dico molta) responsabilità da un punto di vista cliente-attrazione, è motivo di (tachicardia-insonnia-palpitazioni di default) di angoscia ( sono una che vive le cose con leggerezza nevvero?)

Contando che Pani  nel suo annuncio ( clicca qui ) non ha ancora detto qualcosina in più sarà certo mia premura tacere.

Ma.

Ma il libro poi l’ho letto. Ho pianto. Ho sognato. E l’ho amato. L’ho amato e amo moltissimo. E non perché Paolo è amico mio (pistola puntata alla tempia di Paolo che annuisce girando rotonde) .

E’ davvero un’avventura magica da vivere e rivivere. E’ davvero un sogno. Io non vedo l’ora di disegnare ancora per lui. E non perché vi è più sicurezza adesso con la tavoletta e con le mie visioni. Ma perché so che da quel Gennaio io e Paolo siamo ancora qui. Insieme.

Allo stesso modo non vedo l’ora che Paolo disegni per me. Da sempre gli dico che difficilmente si sa raccontare così. Davvero difficilmente.

E quindi insomma nonstopiunellapellevogliodiredipiù! A breve per quanto mi riguarda la Libreria di Iaia avrà una Speciale Recensione con una tombolata pazzescaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa tutta Panosa !!!!

 Io per augurio ho appena effettuato l’acquisto su Amazon e ne ho prese dodici copie. E non sto mica scherzando.

Perché dodici copie mi pare il minimo per cominciare.

Regala un sogno anche tu.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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