Superfluo scrivere che non arriverò mai a far uscire Mag_azine per Pasqua no? Ci sto tentando ma Bestiabionda il mese scorso mi ha lasciato sola, triste e sconsolata e io abbandonata al mio triste destino non ho potuto realizzare il sogno di partire con Mag_azine per Pasqua (ci state credendo io no? La verità è che la SantaBiondaOssigenata si era prodigata per aiutarmi ma io non solo ho rifiutato ma l’ho pure schiaffeggiata a suon di cannellina. Bionda amami e perdonami!).
Però ecco poi l’annuncio ufficiale lo facciamo in grande stile (o presunto tale) con tanto di Bande di Nani urlanti e maschere di clown e Piccoli Principi danzanti ma la Bionda in questione entra a far parte del Team Iaia-Nani; ovvero mi aiuterà a gestire alcuni dei miei progetti tenendo a bada soprattutto la mia App; avremo modo di parlarne e di accusarla di ogni malfunzionamento (in pratica rimane tutto com’è perché ce la prendiamo sempre bellamente con lei come è giusto che sia).
Alloraaaaaaaaaaaaaaa. Per dire che il Mag_azine di Pasqua non ce l’abbiamo. La settimana scorsa oltre al vegetarianesimo sfrenato e alla siculinità mi sono messa proprio d’impegno con le ricette greche. Ormai è una fisssa che tra l’altro spero non mi abbandoni. Guardavo con passione e ardore questo Pane Quaresimale già da un po’. Sono noiosa lo so ma ovviamente parlo della Cucina di Vefa (un giorno o l’altro Vefa arriva qui e mi prende a sberle, me lo sento). Me lo rigiro e giro tra le mani anche quando cerco ricette thailandesi. Per dire che ” gira vota e furria” (in siculo significa: gira che ti rigira; perché gira-vota e furria significa sempre gira-gira-gira ma con tre termini diversi) finisco per averlo sempre tra le mani e non in ultimo avere sempre lo stesso sguardo sognante. La zucca poi in casa va manco fosse riso per sushi e al grido  di “Vefatiamooooooooooo” ho sfornato questa delizia.
Non è buono. Di più. Non è bello esteticamente nella sua essenzialità . Di più. Nanda in preda a un raptus ha ordinato per Pasqua otto chili di casatiello ma con l’impasto di  questo pane e tanto tanto strutto (la solita, insomma). L’ha tostato in padella (non chiedetemi perché però eh. Nanda è un’artista folle della cucina) e ci ha sbattuto sopra pomodorini secchi e formaggio. Il Nippo con la bava alla bocca attende lo sbarco di Dottoressa Suocera Sabauda che domenica scorsa ha comprato a Piazza delle Erbe dell’ottimo formaggio francese per mettercelo su con una composta di zucca.
Io che mi ero preparata per tempo con tutte queste delizie pasquali ed ero convinta che si fossero tutti rasserenati e che avrei potuto adagiare le mie stanche membra flaccide su un cuscino, ho capito di dover rifare praticamente tutto l’indice pasquale del blog (nnamobene).
Consigliatissimo. Straconsigliatissimo. Certo coff coff (tossiva timidamente) sapere di avere una nuova amica greca mi fa entrare in uno stato di iperventilazione perché è sempre bello blaterare pensando di. Ma quando.
E io oltre a scrivere (e registrare video) sperando sempre che mi leggano-vedano-sentano solo i miei amici, quando mi scontro con la realtà che non ci sono solo loro è terrorizzante innegabilmente sì ma. Affascinante ed emozionante; per dire insomma che sono molto felice di questa nuova amicizia (lei ancora non lo sa che siamo amiche ma la stordirò a suon di bacetti, nani da giardino, deliri e sarà talmente confusa da credere di aver fatto l’asilo con me).
(cosa sto dicendo?)
Ah sì. Il Pane quaresimale pasquale con la zucca. Un idillio. Se avete tempo (perché la voglia DEVE esserci sempre a prescindere) io direi di acchiappare carta e penna, procedere a copia-incolla, qualsiasicosa e preparare questo delizioso lievitato gentilmente offerto dalla splendida Vefa che non si smentisce mai.
La Ricetta
Per due filoni (la stessa dose che ho preparato io)
Ingredienti:
- 100 grammi di lievito di birra fresco
- 4 cucchiai di acqua tiepida
- 350 grammi di zucchero semolato extra fine (Nanda lo vorrebbe leggermente meno zuccherato la prossima volta. Proverò con 250 e vi dico)
- 1 kg di farina bianca forte
- 1/2 cucchiaino di sale
- 500 grammi di zucca già lessata (o in forno) e scolata
- 4 cucchiai di succo di arancia spremuto freschissimo
- 120 grammi di olio di girasole (e un po’ per spennellare)
- la scorza grattugiata di un’arancia
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia (non l’ho messa)
- 1/2 cucchiaio di mahlab o mastiche in polvere (Vefa sosteneva fosse facoltativo e io non l’ho adoperato)
In una ciotola metti acqua tiepida e lievito di birra fino ad ottenere una pasta liscia.
Metti la zucca, lo zucchero, il succo di arancia, l’olio, la scorza e la vaniglia in una ciotola e lavora con un mixer per almeno a cinque minuti ad alta velocità . Setaccia metà della farina, aggiungi il lievito e il composto di zucca. Lavora pian piano aggiungendo l’altra metà della farina. Ottieni un impasto soffice che deve staccarsi facilmente dalle pareti della ciotola dove stai lavorando. Copri per un’ora finché il volume è raddoppiato. Dividi l’impasto e procedi a formare i due filoni. DIvidi in tre parti e ricava tre strisce. Intreccia le strisce premendo per sigillare le estremità . Spennella con olio e nel frattempo metti il forno a 180. Lascia lievitare ancora per 30 minuti (io ho fatto lievitare un’ora perché me li sono proprio dimenticati. Ero alle prese con la colomba santocielo!) e inforna per circa 45 minuti (che dovrebbero bastare). Quando saranno dorati lasciali raffreddare e conservali nella pellicola per alimenti. Se non lo surgeli, fino a tre giorni risulterà perfetto (o quasi).
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