Ricette Vegetariane e Vegane

La Torta al Cioccolato da fare al Microonde nella tazza

Fortuna che ho le videoricette a supporto della mia incommensurabile fortuna. Tutto è affidato al caso. Lo ripeto da 12323 anni in rete con scarsissimi risultati visto che nessuno mi crede. Perché se avessi a disposizione solo le foto da mostrare si potrebbe pensare a un magheggio con photoshop (che non so usare; so solo aumentare e abbassare le luci santobaffobaffuto!). Seriamente: quante probabilità c’erano che io riuscissi a fare una coppola (o un ciuffo emo: punti di vista) alla Torta nella tazza dentro il Microonde? Nessuna. Nessuna probabilità.
Quante probabilità c’erano che io perdessi ottanta chili visto che volevo rimanere spiaggiata su un divano a mangiare patatine fino a morire e poi diventassi la guru delle patatine senza olio fatte al microonde osannata dalle masse convinte che io sia brava in cucina e il tutto cucinato dentro un pantalone taglia M che a me le X non bastavano ( XXXXXX L)?
E soprattutto quante probabilità c’erano che io riuscissi a diventare l’autrice di un libro per Mondadori? Completamente fatto di sogni e mostri: disegni e cibo?  No dico.

Mi volete svegliare da questo meraviglioso coma allucinato o no? Anzi no.

Dopo l’esperienza della torta al cioccolato dentro il microonde (che se te la sei persa puoi sempre recuperare e rovinarti la giornata cliccando qui  e giusto per esagerare abbiamo pure la FumettoRicetta) era la volta di provare la Torta al Cioccolato dentro la tazza da fare al Microonde (e il mio pensiero può non volgere a Bea? giammai! TI AMOOOOOOOOOOOO). Capitasse qui un americano si scompiscerebbe dalle risate dicendo “ehhhhhh cèarrivataadessolastupidasicula!”. Perché in effetti gli Americani in fatto di follie culinarie dentro al microonde possono davvero insegnarcene tante a noi saccenti Italiani cuochi provetti (c’è dell’ironia, sì). Perché tutti a dire “ehhhh ma solo in Italia c’è il cibo buono. In America tutti obesi blablablabla” e tutta una serie di luoghi comuni da far pensare che i neuroni non sono in vacanza ma emigrati per sempre.

Loro rincorrono le lancette del tempo ben prima di noi. Sono Bianconigli da decenni aggrovigliati tra i grattacieli e lunghissime autostrade che si annodano come serpenti intorno alla Grande Mela. La realtà e l’ipertecnologicità che adesso in minima parte appartiene anche a noi loro la conoscono e la fronteggiano da tempo e avendo più esperienza di noi non abbiamo che da imparare.

Soprattutto in fatto di dolcetti veloci.

Che poi ribadiamolo giusto per ripetere un’ovvietà, in questo determinato contesto si usano i classici ingredienti latte, farina, zucchero, uovo, cacao, olio: cosa mai potrebbe “turbare”? Il microonde e tutta una serie di pressioni psicologiche, dovute più alla non conoscenza del prodotto che altro. A volte rimango stupita del fatto che persone con tre Blackberry nel taschino della giacca 24 ore su 24 dicano di non usare il microonde “perché pericoloso”. Una leggenda metropolitana che non ci abbandona. Ed è buffo e divertente constatare poi che alla domanda “perché?” la risposta sia vaga, basata su frasi programmate e alla fine c’è sempre “onde pericolose”.

A me viene solo voglia di buttarmi a terra, battere i pugnetti e ridere. Ma dovrebbe essere una terra pulita, sterilizzata e generalmente non mi piace battere i pugnetti perché se poi mi faccio male alle mani non posso disegnare (cosa sto dicendo?).

Per dire che. Poi te lo dice con tre Blackberry addosso, un Huawei che manda onde in wireless per la connessione senza fili e siamo dentro un ufficio dove a venti metri c’è un’antenna Vodafone che copre metà della città in fatto di “onde”.

Ma finiscitela e infila ‘sta tazza nel microonde (bello il dono della sintesi no?).

Che meglio di una merendina confezionata, non c’è neanche bisogno di ribadirlo ma facciamolo per essere incisivi (e molari? ok basta), è.

E’. E’ meglio di una merendina confezionata. Meglio da propinare a un bimbo e a se stessi. Adoperando ingredienti freschi di tutto rispetto è una tazza di salute e coccole e si può, soprattutto, preparare in infiniti modi. Come dico nella delirante videoricetta questo è il primo esperimento riuscito molto bene e per questo lo pubblico ma anticipo già che sono al lavoro per altri e altri e altri ancora esperimenti. La mia perversione per il microonde non ha fine.

Chi mi segue (pazzi vi amo!) sa che poi dopo la torta al cioccolato ci sono infinite e diverse variazioni. Mi spiace moltissimo non aggiornare l’indice del Blog da un po’ (non c’è bisogno di spiegare il perché suppongo visto che lo faccio ogni santo giorno) ma cercando alla voce “torta microonde-torte microonde” vengono fuori diverse versioni.

Già fatta una versione al pistacchio ma la sto perfezionando e un’altra in cui ho adoperato la ricotta ma che non convince il Nippo in fatto di gusto e io non posso mettere becco; anche se la missione che voglio portare a termine è quella di averne una completamente vegana per me e i miei amici, senza nessun ingrediente di origine animale certo, ma con la sfida che sia anche molllllllllllto ipocalorica così accontento la fazione “magno pure i cani che passano quindi smettila con il veganesimo ma sono a dieta strettissima per colpa tua, maledetta!” (gruppo che mi odia e che si è formato in diversi social).

(non è vero santocielo. Siete tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii così carini e dolci con me. Che ben presto mi aspetto di finire in un gruppo su qualche social con il titolo “odiamo quella scema di Iaia che ci fa ingrassare continuamente con i suoi dolcetti velocissimi”)

Provatela senza indugio. Provatela diverse volte perché la tazza influisce. Il forno influisce. Male che va si può avere un impasto secco biscottoso (accade magari perché contiene poco “grasso”). E se la provate e vi va di condividerla con me così che io possa metterla anche sulla pagina di Facebook dove raccolgo le vostre meraviglie, non è che mi farebbe piacere:

mi farebbe proprio impazzire di gioia.

Andate e ingrassate in memoria di me! (cosa sto dicendo?)

Non abusatene perché con la scusa “ci sto due minuti” tra tre mesi il colesterolo è a 300. Ma è pur vero che al mattino (anche una mezza porzione) con un bicchiere di tè male non fa.

(questo mi fa venire in mente che prima o poi io debba assolutamente calcolare le calorie per ogni ricetta che pubblico. Non è neanche così difficile da fare. Occorrono tre secondi. Mi organizzo e ci penso!)

La Torta di Cioccolato al Microonde dentro la tazza

(Esperimento Riuscito numero 1)

Ingredienti: 4 cucchiai di Farina OO, 4 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di cacao amaro in polvere, 3 cucchiai di latte intero, 3 cucchiai di olio di girasole o mais, 1 uovo sbattuto, pizzico di vaniglia o cannella (o spezia-aroma che si preferisce). Uno o due cucchiai di gocce di cioccolato o scaglie di cioccolato fondente? ma sì, va!

Riunisci tutti gli ingredienti secchi nella tazza e gira per bene. Aggiungi l’uovo, il latte e l’olio girando sempre (con una forchetta viene proprio meglio). Metti in forno a 850 W per 2 minuti. Tira fuori. Controlla con uno stecchino. Prolunga la cottura eventualmente (se risulta troppo umido. Ovvero quando passi lo stecchino e lo tocchi hai una sensazione di umido piuttosto che di asciutto) di altri 45 secondi (massimo un minuto. Un prolungamento eccessivo della cottura potrebbe “indurire” e “seccare”  la nostra torta).

Qui invece la VideoRicetta della Torta al Cioccolato che ho sempre fatto dentro il microonde con proporzioni diverse (anche questa: perfetta!)

Per quanto riguarda la versione Vegana invece io rimanderei. La lascio ugualmente ma ribadisco: ho adoperato porzioni troppo misere, una tazza non adatta e vorrei provare con yogurt di soia al posto di latte per dare corposità al composto, più olio e una temperatura diversa. Inutile dire che vi sarò sapere:

3 cucchiai di farina OO, 2 cucchiai zucchero, 1 cucchiaio di cacao in polvere amaro, 1 cucchiaio di gocce di cioccolato, 1 pizzico di lievito per dolci, 1 cucchiaio di olio di mais o girasole, 2 cucchiai di acqua, 1 cucchiaio di latte di riso, vaniglia o cannella (ma perché ho messo così poco latte? mi prenderei a ceffoni! anzi. Mi ci prendo e basta, ecco).

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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