Evvvabbbbbbèèèè. Sono una schifezzissima nella realizzazione dei primi ma a fare le lasagne siamo bravi tutti. E stupefacentemente (pure io non voglio dirlo) le faccio meno peggio di quel che ci si possa aspettare visti i precedenti. Quando ero piccola credevo che le lasagne, essendo per antonomasia piatto di festa e “della domenica”, fossero complicatissime. Come i cannelloni, per dire.  Nel mio immaginario era molto più semplice fare una carbonara, un primo di pesce, spaghetti aiooiopeperoncino o della pastasciutta che un bel piattone ricolmo di lasagne. Col tempo poi si viene puntualmente e sistematicamente smentiti e quello che appare semplice è totalmente diverso dall’essenza stessa e viceversa. Dovessi confrontarmi con qualsiasi primo piatto per tentare di portare a casa una semi-vittoria sceglierei sempre e solo: lasagne (o timballi, come accennavo settimana scorsa).
La lasagna come nel caso del timballo diventa un’ottima alleata in cucina. Può essere più e più e più volte riscaldata e servita (ok sto esagerando ma lasciatemi vaneggiare chefacaldoesonoesauritaeiltrapanononmidatregua. E lo so che si scrive dà . Ma propriononcelapossofare) e condita come si preferisce. Chi la tuffa in acqua bollente salata per qualche secondo prima di infornarla e chi no. Chi se la sente di farla in casa e chi no. Chi si trova meglio con quelle secche o con quelle fresche. In qualsiasi modo la lasagna va bene. E fa troppo caldo per contraddirmi e grazie al cielo per continuare (bello, d’estate scrivo di meno. Gaudio et Giubilo!).
Lavora la ricotta fresca con una bella manciata pulita di menta fresca tritata. Fallo con una forchetta. Aggiusta di sale e aggiungi poco olio extra vergine d’oliva. Volendo anche l’idea della robiola non è malvagia ma queste sono fatte con la ricotta. Trita i pistacchi di Bronte (mai salati! MAI!) e ottieni un pesto come nella classica preparazione aggiungendo olio extra vergine d’oliva (volendo pure pinoli o uvetta ma pochissima. Ammollata. In perfetto sicilian style). Se ce lo hai già pronto ancora meglio. Alterna con strati una volta di ricotta e una di pesto. Termina con spolverata di pecorino siciliano grattugiato o parmigiano fresco magari spennellando con uovo la superficie per fare la crosticina deliziosa e poi via di pistacchi nuovamente tritati sopra. Per la decorazione? Pesto e pistacchi interi ma anche piccole quenelle di ricotta non sarebbero mica male.