Ricette Vegetariane e Vegane

Una Vegana Cannibale che cucina Hamburger con Uova Fritte. E’ difficile per tutti il Lunedì.

Man VS Food. Quanto è adorabile? Non seguo moltissimo questo programma nonostante lo mandino in loop su Sky. Preferisco a quell’ora essere rapita da Bourdain, che tra i tanti nel mio personale catalogo emerge lasciando un’abissale distanza di livello con gli altri (poi se volessi proprio rapirmi Bourdain, dimmi solo a che fermata dell’autobus farmi trovare. Sono quella con la valigia leopardata, grazie).

Adam Richman è pacioccoso e dolcioso. Ha la facciotta davvero simpatica e quindi è un piacere a volte vederlo addentare un mammut tutto intero dentro il panino (una parte di me vorrebbe prenderlo a schiaffi per il messaggio e il blablabla di pochi giorni fa ma. Bandiera bianca alzata). Un lavoro difficile (ironia! sarcasmo! allarme allarme! accendere la lucetta) quello di digiunare per due giorni interi, poi uccidersi con pietanze grandi quanto monumenti per poi salire ore sul tapis roulant e rimanere ugualmente sul sovrappeso andante. Nonostante Adam abbia DAVVERO (scritto maiuscolo grande grande) dichiarato questa agghiacciante verità, continuo a pensare che Adam e Zimmern per quanto siano “utili” socialmente e culturalmente dal punto di vista dell’informazione culinaria rischino seriamente la vita (smettila di guardare lo schermo inorridito e dirmi “esagerataaaaaaaaa”. Lo so che sono esagerata, uff). Già il dimagrimento improvviso di Zimmern per continuare ad abbuffarsi nella nuova stagione lo trovo come messaggio un tantino sopra le righe con relativa scritta lampeggiante “pericolo in corso-messaggio sbagliato-aiuto-aiuto”.

Pur comprendendo che il format imponga la passione ai limiti dell’erotismo con il cibo, mi sfugge l’utilità di far scoppiare il fegato ai presentatori per poi riproporli tirati a lucido nella stagione successiva e via verso l’esuarimento nervoso e oltre. Ancora e ancora. Non voglio certamente (ma lo sto facendo *disse sghignazzando come una zitella acida e insopportabile) fare l’antipatica (il coro del “come sempreeeeeeeeeeeeeeeeee” si udì in sottofondo a volumi non consentiti dalla legge) e sproloquiare solo e sempre su cibo salutare e “dietetico” (anche perché uff non lo faccio, dai. Mi sforzo! Metto pure la frittura a Carnevale, dai! Sì la smetto coro del “come sempreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”) ma rimane comunque sbagliato il concetto di proporre un “Narra-Ricette” in formato obeso prima e magro poi per riproporcelo a oltranza. Sono felice (e non poco perché ho anche pianto, vabbè) del dimagrimento di Graham Elliot (TI ADORO!). Nella speranza che sia un cambio di vita radicale e importante che lo abbia portato a una introspezione personale insieme alla ricerca dello star bene e della felicità. Lo sarei un po’ meno se dopo la stagione di Master Chef ritornasse “malato”.

(Graham è un grande e io tifo spudoratamente per lui! Come tifo spudoratamente per tutti quelli che lottano con i maledetti chili!)

(Per Zimmern non tifo affatto perché si è mangiato un kebab di Cavia. Ho retto a tutto ma al panino con la Cavia gli ho giurato odio estremo eterno. OH)

(la smetto con le parentesi per due minuti, d’accordo)

In una delle ultime puntate che ho visto di Man Vs Food il protagonista indiscusso era il Paninozzo Ammmerigggano più famoso del Globo. Il re indiscusso prima dell’Hot Dog. Mister Hamburger. Si parlava giustappunto dell’Hamburger più grande di tutta l’America (e suppongo del Mondo intero). Più di un chilo e mezzo di carne macinata condita con qualsivoglia ingrediente, tra cui funghi, formaggio, tonnellate di bacon fritto e non contenti  qualcosa come mezzo chilo di patate (sulla versione Greca comprendente due chili di montone e agnello ci ritorniamo dopo che ho fatto otto anni di terapia dallo psicanalista, ok?). Roba che un umano non potrebbe concepire già a parole figuriamoci ritrovarselo davanti. Tra urla e incoraggiamenti, sudori freddi e litri di speranza e acqua Mister XXX (non ho preso appunti lo confesso; avevo la crema per le mani e passavo l’antirughe nel contorno occhi. Tristi verità di una giovane reporter anziana) ha fatto fuori sotto gli occhi increduli di me e il Nippo qualcosa come cinque chili tra pane-condimenti-carne-patate e forse pure il piatto di ceramica. Adam nel frattempo se ne era mangiato solo uno da settecento grammi perché voleva stare leggero.

Eppure l’Hamburger continuamente demonizzato (da me, va bene. DA MEEEE coro del “come seeeeeeeeeeeeempre”) ha in sé quell’appeal irresistibile per il Carnivoro. Qualche giorno fa su twitter ho mandato proprio la foto di questo Hamburger che stavo servendo per pranzo al Nippotorinese.

“Anni di ricette ricercate e preparazioni elaborate. Poi faccio un Hamburger e mi fa i complimento. Mi ritiro. Addio”. E tutti giù a dire che aveva un aspetto intrigante e interessante. Yummy. Gnam. Acquolina in bocca. Slurp. Passamene tre chili e via dicendo. E come sempre rimango allibita dello stesso sguardo Adam-hamburger-non posso scrivere crema mani-occhiaie rughe (lo stesso perché ho pochi movimenti facciali nel catalogo “allibita”) perché si cade sempre nel “comune”. Che non è affatto e necessariamente “un’offesa” fermi tutti quelli del coro “comeeeeee seeeeeeeeeeeempreeeeeeeeee”. Il Nippotorinese stesso che ha girato il mondo, ama mangiare sempre cibo diverso e non si tira indietro davanti a nulla (ma dategli un finocchio o un’ostrica e se la darà a gambe levate) e si incuriosisce cercando con me qualsiasi nuova elaborazione, alla vista dell’Hamburger ha avuto un tracollo. Certamente prima di tutto perché “non sono una tipa da hamburger” (“lo sappiamoooooooooooooooooooooooo” – VI SENTO! lo so! lo so che mi detestate! *disse con le mani sui fianchi e il broncio) ma non in ultimo perché:

questo stramaledetto panino ha un sex appeal che manco Charlize Theron (non ho messo un nome a caso eh. E’ proprio il nome che fa capitolare il Nippotorinese).

Quando ho detto al Nippotorinese “dai sei pronto così metto l’uovo fritto sopra caldo caldo?” stava andando in lavanderia a prendere il termometro per misurarmi la temperatura. Non solo l’Hamburger ma pure con l’uovo fritto sopra. En plein! Eppure questa “moda ammeriggana” (qualcuno rivendica: australiana) dell’uovo fritto sopra l’hamburger in Man Vs Food sembra quasi ovvia. Scontata. Certo è che gli ho detto se fosse pronto in modo da fare l’uovo fritto caldo caldo, salvo poi perdere più di tre minuti per gli  scatti ed era già bello che freddo (per questo motivo è intervenuto agguantandolo nel set casalingo e ho scattato a caso senza consenso. Tanto era con Charlize Theron e io non esistevo più).

Ancestrale ed enigmatica questa passione per l’Hamburger. Nonostante tutto sono stata anche io umana ma proprio l’hamburger, neanche da piccina picciò, ha avuto mai attrattiva per me (al McDonald mangiavo quel paninozzo con il Merluzzo se proprio dovevo. Quel pezzo di pesce fritto che aveva una maionese buonissima. Cielo non ricordo come si chiama!), ma evidentemente nasconde in sé un’attrattiva possente.

Papà stesso ama il panino con la carne. Più in versione Sicilian Style e quindi paninozzo di semola con sesamo tostato e bella fetta di carne caldissima con “salamaricchio” (olio, sale e tonnellate di rosmarino secco sbattute sopra con violenza inaudita).

La domanda del giorno e che apre questa settimana difficilissima ordunque è:

Ma è davvero così buono questo Hamburger, amici umani? E se sì mi spiegate in poche parole perché e qual è il vostro Hamburger preferito? Voglio proprio farci un trattato sull’Appeal di Charlize Theron. Dell’Hamburger. Volevo scrivere. Hamburger.

La Ricetta

Occorrente: panino per Hamburger con sesamo bianco (si può fare anche in casa che è meglio ma è una ricetta easy, suvvia. Magari non sceglierne uno in busta eccessivamente industriale ma rivolgersi al panettiere. Integrale? Un sogno. Quel giorno però ahimé non l’ho trovato perché il Nippotorinese lo preferisce di gran lunga. Soprattutto ai cinque cereali), qualche fettina di pomodoro tagliato fresco, foglie di iceberg pulite e asciugate, qualche cucchiaio abbondante di maionese (se piace con pochissimo aglio schiacciato ma c’è già la cipolla per i meno temerari), emmenthal o formaggio a fette che si preferisce (anche raclette), uovo.

Per l’Hamburger di Manzo con Salsa Worcestershire e Senape (uno bello grosso consistente)

  • 200 grammi di Carne di Manzo Magrissima (ma sì esageriamo!)
  • 1/4 di cipolla bianca tritata finissimamente
  • 1/2 carota tritata finissimamente (sì. Ci metto pure la carota che con la senape è la morte sua)
  • 1 cucchiaino abbondante di Salsa Worcestershire (se piace anche due)
  • 1 cucchiaino (o mezzo se non si vuole esagerare) di Senape di Digione
  • Sale e Pepe macinati sul momento
  • manciata di foglie fresche come prezzemolo, menta, timo se piacciono per profumare e insaporire ancora un po’

Metti tutti gli ingredienti in un recipiente e lavora. Puoi aggiungere anche un po’ di olio extra vergine di oliva. Con la mano forma degli hamburger e poi avvolgili in pellicola per bene e riponili in frigo prima di adoperarli.

Assemblaggio:

Dopo aver riscaldato sulla piastra il panino inumidisci la mollica con la maionese e se piace il gusto forte della senape aggiungi anche quella. Lattuga come base. Hamburger sopra e pomodoro con formaggio. Aggiusta di sale sempre le verdure per i palati più forti. E prima di servire mapropriounsecondinoprima metti olio in pentola e fai cuocere l’uovo giusto qualche secondino. A seconda dei gusti scegli se fare il tuorlo colante o meno. Il tuorlo colante, se si tratta di un uovo degno di questo nome, sarà quel quid in più che formerà la salsetta gustosa pronta ad amalgamarsi e a sposarsi con il resto.

Non si ringrazia il Nippotorinese per la concessione della sua effigie. Ha fatto irruzione sul set dimostrando ancora una volta di non aver capito bene come funziona. Non si cucina per lui. Ma per il Blog; tzè. Ha ancora molto da imparare la mia Cavia.

(che finirà dentro un panino. Iaia Zimmern? Uhm… una Vegana cannibale suona bene, no?)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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