Detto da una che era obesa e beveva due litri di coca cola al giorno (se andava bene, eh. Altrimenti tre) ed ettolitri di gatorade (quello blu! prendi quello blu!) mischiato all’acqua frizzante (lo so lo so. Ma sono pur sempre figlia di un tipo strano che beve chinotto con il vino e mette la limonata nell’aranciata. Sì Turi, sto parlando di te) fa anche un po’ ridere (come del resto detto da una che ha un “food blog” e non è una food blogger).
(la finiamo con le parentesi?)
A maggior ragione se nonostante poi il cambio fisico e la totale repulsione per la bibita sciogli-grasso-cuscinetti-vespa-50 in questione mi è comunque rimasto un problema GRAVISSIMOSCRITTOTUTTOMAIUSCOLO con l’assunzione giornaliera di liquidi. Nel senso che io non bevo. Se riesco a bere un bicchiere di acqua al giorno è tanto. Anche se sono nel periodo allenamento. Anche se sudo sopra il tapis roulant per tre ore. Anche se salgo e scendo le scale otto volte al giorno. Anche se e tutti gli anche se degli anche se.
Non bevo. Ho scaricato diverse app per ricordarmi di farlo. Ho costretto il Nippotorinese a rimproverarmi. Ho espressamente imposto alla colf di presentarsi al mio ridicolo cospetto con un bicchiere di acqua ogni ora. Ho supplicato mia mamma di farmi flebo di acqua a mia insaputa e non in ultimo ho dato l’autorizzazione a BestiaBionda di picchiarmi ogni tot ore quando è qui. Alessandra e Cristiana mi mandano sms con su scritto “beviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” minacciando di lasciarmi qui per sempre con il Nippotorinese e di non portarmi lì nell’oasi del Mirto dove cani coccolosi e dolci si rincorrono sul mare di Sardegna ma.
Io non bevo. Per me bere è frustante. Ho un qualche problema irrisolto con i liquidi ed è ormai noto e certo. L’unica cosa che riuscivo a bere senza fermarmi era la coca cola. Tutto il resto non esiste. L’acqua stessa è un elemento a me ignoto. Se il Nippotorinese non mi desse la pillola della tiroide al mattino neanche quella microgoccia ingerirei (va da sé che se non me la desse lui neanche ricorderei di prendere l’eutirox. Come va da sé sempre che potrebbe drogarmi lentamente e uccidermi propinandomi qualsiasi sostanza come in quei film vecchi dossier amerigggani).
Il tè non lo bevo più perché mi agita. Il vino non l’ho mai assaggiato perché voglio restare astemia per tutta la vita. Sono già ubriaca di mio e dei miei pochi neuroni. Nessuna bibita gasata, dopo aver abbandonato la mia droga coca cola, è entrata a far parte della mia dieta (tranne una coca zero con Bestia Bionda per firmare un contratto e Virgin Mojito per festeggiare la firma sul contratto con Mondadori. Roba di altissima pericolosità insomma). I superalcolici cosa? Spumantichampagnecocktailanalcolicicosa? Succhidifruttacosa?
Io bevo solo una cosa: caffè.
E si vede.
Sarà perché gonfio e lievito di acqua grazie ai quintali di verdura e frutta che mangio. Ovviamente non assumendo carboidrati, proteine animali, zuccheri raffinati e roba che tutti gli umani ingeriscono (per dire) va da sé (è la giornata del va da sé, che detesto tra l’altro) che il mio corpo non necessiti di chissà quale quantità di liquidi. Sono sempre quella che mangia un chilo di cetrioli, nove chili di fragole e tre ananas al giorno (come sto andando? mi sto giustificando per bene? mi state credendo? No. Bene). Però ecco l’escamotage dell’acqua aromatizzata pare essere interessante. Non se ne può proprio più, lo so. Chi segue un minimo le mode del momento saprà che il bombardamento detox-vegan è appena cominciato. Tutte le fanciulle sono in delirio per la fantomatica prova costume e dopo un inverno a postare cupcake, macaron e calamari fritti da passeggio arriva il dramma corredato da imprese epiche tipo sostituire il cornetto alla nutella con una ciotolina di fragola e muesli. Si passa insomma da uno stato di psicopatia zucchero-a-palla a una fase anoressizzante detox dove se pubblichi anche solo una fetta biscottata diventi un diavolo tentatore.
Ho visto commenti (detto con il tono di “ho visto cose che voi umani…”) tutti eccitati davanti a una barretta ipocalorica al cioccolato, per dire.
L’acqua aromatizzata è in pole position insieme all’avocado e all’insalata. E’ diventata la panacea di tutti i mali.
E allora con gli hashtag #detox #acquaaromatizzata #infilafruttaacasonellabottiglia#hopresodiecichilimangiandomacaronmaoralacquaromatizzatamisalverà siamo tutti lì, me compresa, ad affidare i nostri rotolini a lei (poveretta, sottotitolo): The Flavoured Water (che fa troppo figo chiamarla così con l’accento alla Jennifer Lopez del Bronx). L’acqua aromatizzata è un’ottima idea sì; ma senza portarla troppo per le lunghe non sarà sicuramente la soluzione ai nostri problemi. Esteticamente accattivante e migliore di quegli obbrobri già pronti al limone e arancia che vendono al supermercato, diventa fida alleata per bevute un po’ più “saporite” che eludono i nostri neuroni affamati di macaron (ah sì?). In teoria dovrebbe portarci a bere di più e convincerci che quella fragola e quei tre mirtilli contenuti al suo interno ci daranno una botta di vitamine e minerali che in poche settimane saranno capaci di trasformare la nostra pelle e il nostro corpo come un angelo di Victoria’s Secret (sìcertocomeno).
A me piaciucchia, suvvia. Non ci impazzisco ma ne subisco il fascino da un punto di vista estetico e questo è innegabile. Qualsiasi frutta-verdura-radice si metterà dentro apporterà qualcosa di diverso al corpo come sostanza, oltre che come sapore. Va da sé (eccolo!) che il cetriolo essendo drenante potrà diventare insieme al cedro o lime un ottimo alleato per la preparazione di quest’acqua (datemi un caffèèèèèèèèèèè. Mi è venuta seteeeeeeeeeee a parlare di acquaaaaa!!!!).
Fragola, menta e mirtilli è un’acqua aromatizzata un po’ leziosa e dolciastra per chi ama sì i sapori “teneri” ma con quella verve “frizzantina” della menta (sono anziana. Ho adoperato il termine frizzantina, vabbè). Quella con pezzotti di ananas e zenzero fresco rimane in assoluto la mia preferita ma resta il fatto che sono davvero tantissime le combinazioni vincenti.
L’acqua aromatizzata, un’idea carinissima per organizzare brunch, colazioni, merende, cene, pranzi, qualsiasicosa all’insegna di un mood raffinato e ricercato (dopo “va da sé” occorreva proprio rispolverare mood per apparire ancora più antipatica. A questo punto ci starebbe proprio bene “in primis” e “sono stata chiara?”). Una brocca di vetro con tanto ghiaccio e pezzotti di frutta non passerà di certo inosservata. Allo stesso modo anche mini brocchette monoporzione con tanto di cannuccia. Infinite le ipotesi e gli scenari che da qui in avanti possono porsi davanti al nostro orizzonte visivo.
Per questa prima acqua aromatizzata ho scelto di adoperare le famigerate bottigliette della Voss che, non è un segreto, amo più per il design ricercato che per il concetto dell’acqua in sé. Se doveste vedermi con una bottiglietta della Blingo a quel punto sarete autorizzati in massa a scrivermi in email. Procederò all’invio del biglietto aereo per venirmi a picchiare comodamente a casa (cantiere) mia. Dopo i sommelier lato vino, con l’arrivo sempre maggiore di quelli “lato acqua” anche l’idea di presentare un prodotto ricercato rimane comunque valida (ma sono proprio simpatica, oggi sì).
Certo è che non servirà necessariamente chissà quale tipologia di acqua (al massimo riempiamo le bottigliette della Voss con l’acqua calcarea del rubinetto checifregaaaa????). E’ importante invece scegliere frutta biologica o perlomeno lavarla per bene perché l’infusione potrebbe essere per certi versi dannosa. Bevendo infatti si assimilano proprio gli elementi nutritivi rilasciati nel liquido e non sarebbe una bella idea adoperare della frutta trattata con pesticidi.
E’ importante quindi fare molta attenzione.
(e qui è la prima frase seria che scrivo, oh).
Come ottenere un’acqua aromatizzata perfetta
(vabbè dai reggetemi il gioco e faccio finta di dire chissà quale cosa intelligente, ok?)
- E’ importantissimo lavare per bene la frutta o la verdura.
- E’ importantissimo scegliere prodotti bio non trattati o (ripetofinoallesaurimento) premurarsi di lavare per bene (soprattutto) la scorza degli ingredienti. La scorza trattiene tutti i pesticidi e le schifezzeschifezzisissime che vengono messe per proteggere dagli animali, lucidare e rendere “finta e perfetta” la frutta e la verdura al banco frigo.
- L’acqua per prendere il gusto ha bisogno almeno di un paio d’ore di infusione.
- E’ meglio adoperare contenitori-brocche-bottiglie di vetro.
- L’acqua aromatizzata deve essere conservata in frigo e soprattutto nei periodi più caldi bisogna prestare attenzione alle temperature.
- I pezzi di frutta è meglio tagliarli. In questo modo l’acqua (soprattutto nel caso delle fragole) acquisirà più sapore (e si sporcherà  maggiormente, sì).
- La frutta dopo può essere tranquillamente mangiata (è importante per questo che sia fredda l’acqua altrimenti la frutta diventerebbe ancorpiùmollicciaesantocielomisentomalesoloapensarci).
- E’ carina l’idea di adoperare il ghiaccio e ancor più quella di fare i cubetti di ghiaccio con all’interno la frutta stessa.
Un’idea interessante potrebbe essere quella di cercare in rete la vostra frutta (o anche verdura) preferita e fare una ricerca circa le proprietà . Vi piace la ciliegia? Magari scoprite che ha il levulosio. Ottimo per i diabetici che magari possono talvolta approfittare di un sapore dolce senza particolari problemi.
La moda impone (e noi non la seguiamo prrrrrrrr!)  detox-detox-detox e quindi ananas-cetriolo-sedano (perfetto e buonissimo) –lime e zenzero. Tutto quello che è drenante, sferzante e che dia inizio a una fase diuretica che ci porterà poi a un meraviglioso esaurimento nervoso (cosa sto dicendo?).
E non dimentichiamoci le centrifughe! Insomma. Che la depressione cosmica abbia inizio.
In questi giorni ne sto provando diverse. I risultati (che stanno per: bere di più-assumere più vitamine-frizzi e lazzi)  però non li vedrò su di me perché d’accordo che ne sto provando diverse ma bevendone un cucchiaino ogni tre giorni (dai non è vero. Un cucchiaino ogni due. Ahem) sono un tester fallimentare dal principio. Fortuna che le mie cavie si fanno propinare di tutto e le indagini procedono pronte per essere pubblicate, ergo a breve megapuntatone. Il secondo, sì. Facciamo finta che questo sia il primo, con tantissime combinazioni di acque aromatizzate per qualsiasi esigenza.
E foto del prima e dopo di chi ha bevuto l’acqua aromatizzata (primaugualeadopo, insomma).
Io devo trovare l’acqua aromatizzata perfetta per farmi bere l’acqua aromatizzata (e non) in quantità accettabili. Che sarebbero ALMENO tre cucchiaini, giusto?
E se fossi nata per bere tre litri di caffè al giorno e non di acqua? Parliamone.
(perché stanno correndo tutti via?)
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Lascerei ai postumi questo veloce scambio di battute affinché un giorno mio figlio sappia cosa possiede nel suo preziosissimo DNA.
- “mamma vuoi provare l’acqua aromatizzata con mirtillo, fragola e menta?”
- “io l’aromatizzo con il calamaro fritto”