Ricette Vegetariane e Vegane

Sorseggiando tè nero e spiluccando sandwich al cetriolo

Il compleanno di Agatha Christie sorseggiando tè nero e spiluccando sandwich al cetriolo

I geni non mentono. Ho passato l’adolescenza guardando di sottecchi mamma mangiare cetrioli e barbabietole. Sì, sempre Nanda l’amante dell’unto e bisunto fritto fa anche largo consumo di verdure (ennesimo colpo di scena); meglio se fritte in pastella tre volte ma tant’è.

Non mi avevano mai convinto del tutto. Delle barbabietole subivo il fascino del sangue che rilasciano (e che mi è servito per girare un horror a basso costo con i miei amici, leggi: quattro risate in un week end) mentre al cetriolo dedicavo un odio smisurato. Poi la passione improvvisa proprio come è accaduto con lo zenzero, mio acerrimo nemico fino a qualche anno fa e allo stesso modo con l’avocado. Se penso che ho sprecato così tanto tempo a odiarlo quando avrei potuto tranquillamente mangiarne tonnellate e tonnellate in più, mi detesto con ferocia. L’amore per la barbabietola (in connubio con il cumino) corrisponde allo stesso spazio temporale in cui ho cominciato a dedicare le prime attenzioni a questa cucurbitacea che in quanto tale non digerisco manco con gli scongiuri del caso e riti voodoo.

Originario dell’India e per questo motivo di larghissimo uso in Inghilterra per ovvie ragioni sin dai secoli scorsi, è in assoluto uno degli ortaggi, a oggi, che mi piace di più a patto che ci siano otto litri di limone spremuto sopra, tanto sale e pepe nero. La mia amata Alessandra mi aveva consigliato di togliere la buccia al fine di digerirlo, ma nonostante la situazione sicuramente migliori, proprio non riesco a mangiare un cetriolo in santa pace. La pena è avere crampi per una buona mezzoretta se va bene. Ma non rinuncio!

Dissertazioni personali cetriolesche a parte, qui oggi si festeggia il compleanno di Agatha Christie. Oh! Se ti fa piacere puoi anche trovare (sì, sta partendo la pubblicità occulta) sul mio Libro una Ricetta dedicata a Poirot. Trattasi di una delizia mortale chiaramente al cioccolato, che è tipo un brownies buono da impazzire. Dopo averle dedicato già dalla settimana scorsa la Steak Pie (che trovi qui), tantissime praline al cioccolato (che trovi qui ) e i biscottini al cocco e il tè matcha perfetti per le cinque e l’appuntamento tra tazzine e tovaglioli (che trovi qui) , non si poteva non fare un elogio al semplicissimo seppur gustoso Sandwich al Cetriolo per il tè. Famigerato e presente nelle tavole imbandite di dolcezze salate e non, è in assoluto uno degli immancabili protagonisti delle cinque. La preparazione richiede un tempo misero ma se i prodotti (come in tutto, del resto) sono eccelsi e quindi la scelta del burro ricadrà su qualcosa di pregiato, si addenterà una squisitezza perfetta per accompagnare un buon tè nero. Mi sarebbe piaciuto fare molte più ricette dedicate ad Agatha Christie e soprattutto estrapolate dalle sue opere. Avevo in mente una videoricetta speciale che riprendesse le atmosfere di Dieci Piccoli Indiani. In ufficio parlo e faccio altro ma nel frattempo penso al piccolo cortometraggio in stop motion che non ho mai finito per Halloween, a tutte le storie mai raccontate e mai finite, a tutti i misteri che mi vengono a trovare, a.a.a.a.a.a.a.a. L’augurio per Agatha che continua a ispirare e al tempo. Che anche se corre velocissimamente e fa credere che i sogni sfuggano di mano, è sempre pronto a ricordarti che nonostante tutto non è mai veramente tardi. Per se stessi, i sogni e perché no: per un ottimo tè e un sandwich al cetriolo.

(nessuno rida ma per la versione vegana un po’ di crema di tofu non è brutta, tzè)

(oh è chiaro che se qualcuno è a conoscenza di qualche segreto mistico del tipo “fai una giravolta e toccati due volte i capelli prima di mangiare un cetriolo così lo digerisci ” è ben accetto. Qualsiasi cosa, insomma)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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