Ricette Vegetariane e Vegane

Ciambellone al cacao, spezie e miele – Le Ricette di American Horror Story (1×9)

Per otto persone

300 grammi di farina, 100 grammi di zucchero di canna, 60 grammi di cacao amaro in polvere, 2 dl di latte intero, 120 grammi di burro, 2 uova, un cucchiaino generoso di miele, 16 grammi di lievito in polvere per dolci, 1 pizzico di sale, 1 cucchiaino abbondante di cannella, 1 pizzico di pepe bianco, cardamomo ridotto in polvere (generoso a chi piace)

Sciogli il burro in un pentolino a bagnomaria o nel microonde senza farlo cuocere. Setaccia la farina, il cacao, il lievito, la cannella e il pepe e un piccizo di sale. Sciogli il burro nel latte leggermente intiepidito. Unisci quindi alla farina e a tutti i secchi il miele sciolto, il burro, le uova una alla volta, lo zucchero e mischia tutto per bene avendo cura che gli ingredienti si amalgamino gli uni agli altri. Versa l’impasto in uno stampo per ciambelle imburrando per bene la superficie e a forno già caldo fai cuocere almeno 50 minuti. Quando il tempo è trascorso infila uno stecchino di legno e aspetta che venga fuori asciutto. Lascia raffreddare la ciambella e se ti piace decora con glassa e cioccolato fuso accompagnando con panna.
Per la glassa di zucchero ho adoperato solo zucchero a velo e acqua. Per il cioccolato fondente ho adoperato un 70 per cento e l’ho fatto sciogliere al micro per un minuto aiutandomi con uno stecchino di legno per formare le striscette (un po’ come capitava).

 

1×9, così viene meglio capirsi no? Si tratta infatti della nona puntata della prima serie di American Horror Story. Nonostante in questa Sarah Paulson ricopra un ruolo marginale, non è certamente passata inosservata. Medium e confidente della Lange, è insieme alla Conroy  e alla Paulson tra le donne sempre riconfermate sino alla quarta del Freak Show. Pian piano che le serie sono andate avanti la Paulson ha dimostrato moltissimo, sino a ricoprire in maniera conclamata un ruolo assolutamente da protagonista nella terza Coven e nella quarta appena cominciata. Mi do bacchettate sulle manine perché non voglio neanche ticchettare un attimo sulla prima puntata di quest’ultima. Una cosa però voglio dirla: troppi stereotipi. Mi aspettavo sinceramente qualcosa di incontrollabile e invece la sensazione è stata di “qualcosa di stravisto”*si dà un colpo sulla falangetta e la smette.

La medium fa da sfondo a una Lange alla finestra distrutta per il “futuro” del suo piccolino e per la perdita di Adelaide durante la Notte di Halloween (qui parlo anche di quello che penso a riguardo. Sul fatto che non ci sia una coicidenza temporale. E lo faccio con le animelle). Medium che gusta una deliziosa fetta di torta/ciambella al cioccolato con glassa sopra. E’ un susseguirsi di cibo continuo in American Horror Story. In ogni angolo, inquadratura e poi con la finezza di Myrtle Snow nella terza stagione si nota un crescendo visivo di portate in ogni dove. Ci sono maestosi maiali all’ananas ed enormi polli ripieni sino ad arrivare a carne e stuzzichini. Non sono mai ripetitivi e buttati lì per caso. Se lo fossero come in altri film, del resto, si ripeterebbero perché “cibi di scena”. Al contrario invece vengono esaltati, mostrati e pure raccontati. Dietro American Horror Story si nasconde un foodie e io ci scommetterei tutti i nani da giardino!

Jessica Lange nella prima stagione, oltre a preparare dolcetti a tutto spiano (sotto lascio il link dei famigerati muffin al cioccolato con la violetta per Violet), parla diverse volte di cioccolato. Anche di una torta bruciacchiata al cioccolato che devo assolutamente inventare-fare-pubblicare. Per questa, nello specifico, ho scelto un ciambellotto speziato anche con una certa sagacia (che non mi appartiene) perché il periodo novembre-dicembre è sempre costellato di questo tipo di preparazioni cioccolatose speziate. Che sanno indiscutibilmente di Natale e Festa del Ringraziamento per certi versi.

Sto pensando al Natale? Sì. Anche se al momento un po’ come al Natale in Coven nella terza stagione con lo squilibrato Babbo Natale che fa l’albero con le dentiere e pezzi di vittime ma: pur sempre Natale è, no?

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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