- 120 g di burro a temperatura ambiente
- 3 uova
- 120 g di cioccolato fondente tagliato a scaglie col coltello (sottilissime)
- 150 g castagne bollite, sbucciate e tritate finemente
- 90 grammi di zucchero di canna grezzo
- 1 cucchiaino  di lievito per dolci
- un pizzico di sale
 Copertura: cioccolato fondente, castagne bollite e tagliate e cioccolato fondente a scaglie.
 Il burro deve essere morbido e quindi a crema. Basta tirarlo fuori dal frigo 20 minuti prima, adesso che c’è freddo potrebbero occorrerne di più. Mettilo in un recipiente. Aggiungi lo zucchero e gira per bene. Se scegli lo zucchero bianco si amalgamerà con più facilità altrimenti se usi quello grezzo lavoralo un po’ di più (puoi farlo con lo sbattitore, sì).  Aggiungi i tuorli d’uovo uno a uno. Unisci le scaglie di cioccolato (per un sapore più “rustico” taglia il cioccolato al coltello, altrimenti per un sapore delicato e setoso scioglilo al microonde – o a bagnomaria –  senza farlo cuocere e aggiungilo fuso, ma tiepido e non caldo, però). Aggiungi il sale, il lievito e le castagne. A parte monta gli albumi a neve fermissima. Incorpora delicatamente gli albumi al composto. Con movimenti decisi dal basso verso l’alto. Otterrai un composto omogeneo e bello corposo. Imburra e infarina la teglia (altrimenti sistema per bene la carta da forno) e versa il composto. Cuoci a 150 per 50 minuti. Ne potrebbero occorrere un po’ di più ma senza esagerare. Sforna la torta e lasciala raffreddare.
Se la vuoi coprire sciogli un bel po’ di cioccolato fondente al microonde o a bagnomaria e versalo su tutta la superficie della torta. Arricchisci con altre castagne bollite e qualche pezzotto di cioccolato fondente a scaglie.
IsaBeau la conosco attraverso immagini e parole. Non mi sono stupita quando anche attraverso questa sequenza di fotogrammi mi è arrivata addosso come una tempesta visiva. Come qualcosa che conosci. Come da sempre. La prima cosa che ricordo e che mi ha colpito di lei sono stati i lunghi capelli rossi. Seta al vento come quando i foulard cominciano a svolazzare da un angolo prospettico e tu sei seduta, ipnotizzata e guardi ogni onda, movimento e figura disegnati nell’aria. E vedi solo nuvole, cielo e capelli. Di lei so solo quello che raccontano queste sequenze. Eppure quando leggo, anche solo fossero i centoquaranta caratteri, è come sentire una musica già suonata. Ascoltata quando hai voglia di restare sola chiudendoti tra quelle note di sicurezza miste a felicità . Io e Isa ci siamo sempre e soltanto sfiorate, mai ferite e sempre rispettate. Come quando si corre. Accanto ma guardando avanti. Con la consapevolezza che cadendo l’altra si fermerebbe. Tornerebbe indietro. Senza tante parole tenderebbe la mano per poi continuare. A correre.
Ho vissuto ormai diverse stagioni attraverso gli occhi di Isa. Mi piace la nebbia della sua terra. Il sole. Le montagne, gli ombrelloni e i suoi specchi. Ci sono fiori, monumenti e bianchi con neri che si intrecciano al suo rosso. Le sue ombre mi hanno tenuto compagnia tanto quanto i suoi viaggi e le sue corse. E’ stata più amica di chi crede di esserlo.
So che le piacciono le castagne ed è da molto tempo che volevo mettermi in cucina e pasticciare pensando a lei. Sperando di trovare una torta che le potesse somigliare: bellissima, semplicemente complicata, spettacolare. Non credo di esserci riuscita ma ho ancora molto tempo per farlo. Questo è uno dei primi esperimenti. Il periodo delle castagne, del resto, è solo cominciato.
Grazie Isa. Sei nel mio cuore.
Per Isa ho scelto:
- Una tovaglia ricamata dalla Nonna
- Un’alzata di vetro color oro, regalo di mamma
- Una tazza di una collezione di un paio di anni fa di Zara Home
- Un cucchiaio che viene da lontano pieno di ricordi
- Un’orchidea. Selvaggia e libera.