Ricette Vegetariane e Vegane

Sei un tipo da porridge? Sì o no. O non lo so?

Su RunLovers mi odiano per questa storia del porridge (e per tanti altri motivi, suppongo) ma con mio enorme gaudio ne ho convertiti alcuni e ho ritrovato altri invasati come me. Per farla breve: unisciti a noi perché ben presto conquisteremo il mondo. La parte giusta è sempre e solo quella del porridge. E se prima tediavo l’universo runner-blog-youtube-enonsolo con la storia del porridge a colazione in versione dolce già da un bel po’ ho cominciato a snervare con quello salato.  L’avena fornisce energia a lungo termine ed è proprio per questo che diventa un alimento imprescindibile per i runner professionisti e non, triatleti e sportivi in generale. Fa sì insomma che il tuo corpo non subisca dei picchi insulinici improvvisi per poi lasciarti a corto di energia. Ti è fedele nel tempo come ripeto-ripeto-ripeto e ripeto in ogni singolo articolo di RunLovers. Perché ci tengo tantissimo alla questione Avena. Non deve MAI mancare nelle nostre dispense. Oltre a essere l’ingrediente principale del porridge naturalmente è anche un alimento sorprendente, versatile e incredibile. Un po’ come il riso. Si presta benissimo per essere adoperato in infinite preparazioni, sia dolci che salate. Povera di grassi l’avena e ricca di proteine riesce davvero a mobilitare gli intestini più pigri e per questo ti invito a fare giusto qualche prova. Se hai lo stomaco poi molto sensibile -e sei soggetto a gonfiori- l’avena è uno dei pochissimi alimenti che può aiutarti davvero.

Lo stress come il nervosismo possono farti gonfiare lo stomaco e anche in questo caso l’avena ti sarà fida alleata.

Tra l’altro per la preparazione del porridge occorrono i fiocchi (non te la racconto la storia del tipo che aveva fatto il porridge con l’avena decorticata ok? E dopo dieci minuti di cottura mi ha detto che era dura come le pietre. E che mi ha dato chiaramente la colpa. No. Non te la racconto, dai) e anche qui bisogna fare un distinguo tra i fiocchi interi e quelli spezzati, che molto spesso nelle confezioni vengono indicati come mignon. Trovo che per le preparazioni dolci, e quindi porridge pappettosi e arricchiti di ogni angelica prelibatezza (sto dando i numeri, lo so) sono perfetti i fiocchi interi mentre per quelle salate la versione mignon. Che poi davvero, è una questione di gusto. Devi fare delle prove. Devi testare tu la croccantezza dell’avena perché è buonissima anche se non è cotta. A me piace metterla così a crudo -fiocchi interi e mignon intendo- sullo yogurt di soia ma anche sul gelato. Sono un caso patologico lo so.

Oggi ti faccio vedere uno dei porridge salati che mi riempe e sazia di più. Quello con il cavolo e gli spinaci che puoi arricchire in ogni modo. Con le spezie. Con le mandorle. Se sei onnivoro pure con il pollo, eh. Perché naturalmente ti mostro le mie preparazioni (anche perché Pier lo detesta con tutto se stesso in qualsiasi forma più per la consistenza) ma lanciati senza paura verso gli orizzonti più sfrenati eh. Io ho fatto pure una sorta di “lasagna” che non vedo l’ora di mostrarti così mi internano e bon.

Adesso mi è presa la scimmia (adoro dire questa cosa della scimmia) che devo provarlo con i carciofi perché udite udite no. Non l’ho ancora provato con i carciofi e neanche con le fave. Me ne vergogno profondamente ma era giusto fare ammenda pubblica. Come si prepara te lo faccio vedere nel video qui sotto ma fondamentalmente -come ripeto almeno ventitremilionidimiliardi di volte al giorno- il porridge NON HA una ricetta precisa. Non può averla. Perché?

  • Perché dipende dal tipo di avena che usi.
  • Perché dipende dal tuo palato. Se ami più il pappettoso estremo o no.
  • Perché dipende da cosa ti aspetti (questa è al vertice di tutto e tutti).
  • Perché dipende se sei più da sbobba, brodaglia o massa compatta che si cementa (ma tranquillo perché nello stomaco non cementa. Anzi. Il contrario).

Il porridge è come la risposta. E Yoda insieme che è dentro di te. Devi solo capire se sei un tipo da porridge o no. E se non lo sei chiaramente non sei mio amico mio. Che mi pare una cosa intelligente da dire per chiudere, no?

 

Qui trovi la Videoricetta (insieme ad altre)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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