Ricette Vegetariane e Vegane

5 anni di Advent Calendar Detective

Nel 2018 ho cominciato la mia grande missione: diventare Advent Calendar Detective e qui c’è il giorno del mio arruolamento ufficiale.

“Il suo sguardo era apparentemente svampito ma penetrante e il naso dritto conferiva alla sua espressione un’aria vigile e decisa. Il mento era tondo, tipico della donna arguta e sagace. Le mani, invariabilmente macchiate d’inchiostro e di scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi occasione di notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua ossessione: i calendari dell’Avvento” ( da La scienza della deduzione, secondo capitolo di Uno studio in rosso. Leggermente rivisitato).

 

La priorità assoluta a questo fenomeno dilagante che negli ultimi anni ha mandato tutti completamente fuori di senno. L’Advent Calendar Detective è un mestiere serio che non può essere improvvisato. È duro, richiede zelo, passione, studio e soprattutto passione nell’acquistare talvolta inutilità di ogni genere e tempo. Potevo forse tirarmi indietro da tutto questo? Giammai! Con la carta gold e plafond illimitato al grido di “è per l’umanità!” eccomi qui con un clamoroso tunnel carpale da “aggiungi a carrello”, “aggiungi a carrello”, “aggiungi a carrello”. Che siano trucchi, creme, tè, lego, pop corn, spezie, Puffi, smarties, tisane, bibite energetiche, gadget orrendi da Hogwarts, marmellatine e orrendi set da cucito poco importa: Iaia Advent Calendar Detective non si ferma davanti a nulla e senza paura già da fine Settembre mantiene la sua promessa.

Essere inutile come sempre.

Podcast

 

Christmas Lights, il mio podcast di Natale, è disponibile su Apple Podcast, Spotify, Google Podcast e Speaker. Ti lascio la puntata dedicata ai Calendari dell’Avvento, settimo episodio della prima stagione.

 

Storie, origini e chiacchiere

qui ne abbiamo parlato insieme già qualche anno fa>>>

Di Calendari dell’avvento ne abbiamo parlato in ogni modo. Su Instagram, qui sul sito, sul podcast in questi cinque anni quando mi sono auto proclamata e indossato a fascia con  il titolo di tua Advent Calendar Detective; il fatto che poi lo sia diventata davvero e che tu mi abbia dato tanta fiducia durante la scelta è stato a dir poco lusinghiero. Dal 2018 siamo insieme a spacchettare, raccontare, commentare e anche indagare (pure i problemi) e non solo. Da relativamente poco sono venuta a conoscenza che la pratica di segnare una linea con del gesso sul muro per ogni giorno che passava appendendo immagini religiose, fosse diffusissima. Insomma sul podcast nonostante gli abbia dedicato una puntata intera di quasi un’ora c’è ancora un gran bel po’ da aggiungere su questa tradizione originaria della Germania del Diciannovesimo secolo.

Che sia tradizionale, e quindi con immagini religiose o illustrazioni laiche. Che sia commerciale con dolcetti, giocattoli e prodotti rivolti ai bambini. Che sia fai da te ovvero personalizzato inserendo oggetti e messaggi con attività di famiglia. Che sia digitale da “scartare” attraverso app o di beneficienza (dobbiamo parlarne proprio bene di questa nuovissima formula) dove si promuovono donazioni giornaliere e azioni benefiche poco importa: il Calendario dell’Avvento negli ultimi anni ha raggiunto il grande pubblico. Si era intuito non troppo difficilmente dal fatto che gli youtuber di tutto il mondo erano letteralmente impazziti intorno al 2017. E da lì ogni azienda -e se dico ogni è proprio ogni- ha sfornato il proprio calendario garantendo soprattutto “prodotti di prova” e fidelizzando il proprio cliente sorprendendolo con cortesie. I prezzi sono esageratamente aumentati e il più delle volte in modo del tutto ingiustificato; soprattutto per quanto concerne i prodotti di extra lusso. Le taglie in quel caso sono ridicole ai limiti del campioncino. 

Anche quest’anno -2023- ne apriremo insieme davvero tanti: a tema food e non solo, come sempre. Posso dirti che ho già tantissime cose da raccontarti.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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