Ricette Vegetariane e Vegane

Frittelle di Finocchietto Riccio e deliri assortiti

Neve. Sì proprio quel coniglio che nonna con “tuo” intendeva dire “tuo nel piatto in agrodolce”. Lo stesso coniglio bianco che grida “è tardi” per la prossima fermata “Paese delle Meraviglie”, appena  soppressa. In quel candore folle di ghiaccio e pareti di camera sterile. Gli stessi occhi rossi di lucida schizofrenia.  La dicotomia della dolcezza e della freddezza. Il binomio dell’orrore e della fiaba che è la mia essenza. E quindi ricevere i complimenti dalla gentilissima redazione di Ubisoft per aver colto in pieno lo spirito dei coniglietti mi fa sorridere e incassare il colpo per poterlo annoverare alla lista “le cose belle che mi sono successe in vita”. Un oggettino inerme che racchiude avventure mentali e viaggi neuronali quasi come fosse un mezzo per la liberazione di quel dolore che ti attanaglia. Fingendo che sia solo simpatica mania, come è giusto che sia. E’ bello che gli altri credano di te l’esatto opposto. Un oggettino inerme che ha la sua voce e grida “patata” mentre mi sforzo di non dover pensare più ad impegnarmi nella difficile interpretazione del pinguino del madagascar in cerca di calzari perchè i germi ti hanno già uccisa. E non lo sappiamo ancora. Poi arriva Chiara con il suo Patata Lessa, Flo con sciuocca e Max con Pippa Ar Sugo e quasi respiro.

Il fatto è che tutte le cose belle che mi stanno accadendo io vorrei raccontarle solo a te. Non “solo” dai, ma sai quanto io sia teatrale. E non perchè da quando sei morta improvvisamente hai assunto un valoro importante.  Lo eri. Importante. Mentre taglio le doppie punte a Rabbid Cugino It penso alla tua parrucca e al mio stupido modo di dirti che ti amavo “almeno tu hai la parrucca e non devi passarti la piastra”. Avrei voluto fare Cugino It con quella. Con la tua parrucca, sì. Te l’ho sempre un po’ invidiata con quella stramaledetta frangetta perfetta. La immagino appoggiata su una testa di plastica che cammina sola in un prato con l’erba rossa ballando quel ridicolo motivetto che a bordo piscina ci faceva ondeggiare. Perchè io rileggo del numero quarantuno e. Continuo ad essere felice per te perchè qui è il “Luogo non 41”. Solo trentanove, maledizione. Ma. Per il resto. Sarai felice di sapere che ho meno paura del verde e che qualche volta mi sforzo di toccare il formaggio. Sono riuscita a mangiare anche con una forchetta gialla e poi verde. Saresti davvero orgogliosa di me sai? No. La pizzetta ancora no ma. Controllo il gas solo tre volte invece che nove come da copione e ho trovato tante amiche. Mi sforzo di esserlo altrettanto ma sai già che è un’impresa difficile se non addirittura impossibile. E’ per dire che sei il suono di un piano, sempre sì. Ma da oggi sei pure Cugino It. Che poi il mio primo romanzo (ridi in maniera registrata perfavore?) scritto a otto anni si intitolava “Capelli”. Ricordi?  Ti avevo raccontato. E ora. Insomma.

Ritorni?

 ah no. Scusa. Dicevo. Cugino It. Sì. Sei Cugino It che sotto le note di un piano ondeggi con le doppie punte che ti ho premurosamente tolto e. E quello che mi sta accadendo lo dedico anche a te. Anche perchè sorprendentemente includo pure me. So che volevi questo ed io so mentire benissimo. Includo anche me, sì. Ti ho convinto?

Il regalo che vi chiedo, per me e per lei,  oggi è: Che parrucca scegliamo? Niente altro. Sul serio. Nessuna difficoltà. Ben conosco le meraviglie che siete e no. Nessuna preoccupazione. Perchè sono felice e non è certamente un momento di tristezza. Ho voi, centinaia di Rabbids, altri in arrivo offerti dalla Ubisoft che gentilissima si è premurata di omaggiarmi della nuova collezione . Ed anche se a guastare tutto c’è la presenza di un pelato nippotorinese poco importa. Cosa altro potrei desiderare? Indico purela Giornata nazionale della Parrucca in preda ad un delirio di onnipotenza. Così per tutta la settimana sono in salvo dal cattivo umore.

( il NippoTorinese ha scelto dopo una lunghissima indecisione durata qualcosa come 29 minuti se non più: Hendrix/Allevi (?) . Io senza alcun ragionevole dubbio Anna Wintour. Preme informare poi che alle domande dell’intervista risponderà non appena anchellotuttattaccato avrà una parrucca tuttappeelui. Così dice)

Non potevo non approfittarne per postare la ricetta delle Frittelle di Finocchietto Selvatico che in Sicilia si chiamano letteralmente “Fritteddi di Finocchiu Rizzu” (o una cosa del genere perchè seguo già i corsi di Napoletano di Ale  e Romano di Max. Urge un ripasso del dialettomadre). E’ pur vero che recuperare il finocchietto selvatico è roba assai ardua. Ma i fidanzati (mariti/nani da giardino/commercialista rinchiuso in cantina) a cosa servono sennòtuttattaccato? Mandateli a procacciare la materia prima e cucinate questa robetta facilissima frittellosa buona come poche cose al mondo (non è mica vero ma adoro dire stupidate. Una cosa buona come poche cose al mondo è il sorbetto di Litchi e lo smoothie con la papaya. E ne parleremo a breve). Io le preparo spessissimo pur non mangiandole perchè il Nippotorinese le detesta e odia l’odore di fritto in casa (ed io amo vederlo indignato e indispettito). Che siccome (io e Ale cominciamo le frasi così)  che il mio papetto le ama. E quindi si fanno. Il resto poco importa. Miiiiiii (tono minaccioso siculo)

La Ricetta

I incredienti pi quattru cristiani suno. Ginguegento grammi di finocchiettu rizzu selvaticu pigghiatu na …ah no. Ricomincio.

Ingredienti per 4 persone:  500 g di finocchio selvatico, 200 g di farina, 2 uova, Olio d’oliva per friggere, Acqua ghiacciata, sale, pecorino siculo (dlen dlen dlen. L’alternativa del parmigiano grattugiato è validissima)

Preparazione: Pulizziari u finocchiu … (dannazione!) Pulire il finocchio selvatico per bene dopo averlo privato delle parti dure che non occorreranno alla preparazione (ca non sevvunu a nenti )! . Tritare finemente il tutto e lessare in acqua bollente salata ma per davvero pochissimi minuti (due al massimo). Dopo averlo lasciato raffreddare in una ciotola sistemarlo e aggiungere le uova, la farina, poca acqua ghiacciata e amalgamare tutto fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo. La scelta del pecorino (uora accuminciamu ca non s’attrova nei supemmeccati del continente) o del parmigiano è chiaramente soggettiva. In Sicilia si preferisce di norma (no. Non c’entra la Ricotta Salata. Bene, la smetto) usare il pecorino siciliano ovviamente ma anche con il parmigiano vanno giù una meraviglia. Dopo aver messo a riscaldare l’olio extra vergine d’oliva in padella prendere cucchiaiate (si po’ pigghiare a cucchiaiati macari u maritu eh! ) del composto e friggere per bene i due lati fin quando non appariranno leggermente dorate. Raccoglierle con una paletta forata e metterle su un piatto precedentemente ricoperto di carta assorbente affinchè l’olio in eccesso venga catturato (ma comu parra chista? ). Salare in superficie e servire caldissime. Abbondante pure il sale. Crepi la ritenzione idrica, maledizione! Ammetto inoltre che: fredde fanno comunque una bellissima figura comunque. Molti amano condire queste famosissime frittelle sicule inside con i pinoli, aggiungendoli nell’impasto (n’accuminciamo a impracchiari ah!). La ricetta originale non prevede questa variazione ma è pur vero che il sapore ricorda vagamente la famosissima pasta con le sarde e quindi sembra lecito asserire che sì. Qualora piacessero i pinoli, vanno benissimo anche quelli. Purchè tagliati anche grossolanamente (naturalmente da oggi tutte le ricette avranno la traduzione letterale. Ale, Max preparatevi!)

Se colti dalla mania“io con lo spago ormai avvolgo pure il mandarino, la suocera, i passanti e conigli” andate tranquilli. Perchè la presentazione spagosa è bella assai ( adoro il mio modo di enunciare in maniera professionale la mise en place. Cosa c’entri la mise en place non lo so ma un termine francese a caso dovevo metterlo).

 

Importanti Riconoscimenti*Orgoconiglio mode on*

Un off topicomunicazionenonlosoneancheiocosa: Ricevere Email dove mi si chiede “come sto. se è successo qualcosa. saluti affettuosi. e roba varia” è l’ennesima cosa che va annoverata tra “le cose belle che mi sono successe in vita”. La mia assenza momentanea non è dovuta a nulla di preoccupante. Tuttaltrotuttattaccato. E se non riesco mai ad essere puntuale con le risposte è perchè davvero pur impegnandomi non riesco ad arrivare. Ma la brutta notizia è che: poi arrivo. E di quello vi dovete preoccupare *risata satanica*

Grazie sempre. E adesso seri e concentrati. Scegliamo la parrucca. Che qui non perdiamo mica tempo a pettinar bambole. Noi pettiniamo Conigli.

E Cugino It sull’erba Rossa che cacchio anche se non ha una bella cera è sempre una bellissima creatura con scarpa numero 41. Fescion, cacchio. Fescion sempre.

Un altro off Topic santo cielo:  Ieri è nata la Pagina Gikitchen su Facebook e la si trova cliccando qui . Occorre precisare che non è il delirio di una Fan Page. Trovo il termine “Fan Page” pretestuoso e disturbante come poche cose al mondo. E’ solo un mezzo (l’unico tra l’altro) per iscriversi grazie al vostro masochismo  ad aggiornamenti su deliri neuronali e bloggherecci (in modo che non possiate citarmi per danni come è giusto che sia. In tribunale mi avvarrò della facoltà di non rispondere presentando l’istanza conigliesca di questa fantomatica bacheca intrisa di idiozia culinaria). Insomma per dire che. E’ imbarazzante dover scegliere tra: Artista, Personaggio Pubblico e Azienda non essendo nessuna delle tre. L’opzione co(ni)gliona non c’era ma giuro che l’ho cercata. Qualora vi andasse di minacciare il vosto indice opponibile e schiacciare su “Mi Piace” sarà un piacere.

(nessuno dica che l’Indice non abbia come caratteristica precipua l’opponibilità. Potrei sul serio innervosirmi. Ed è Lunedì mattina!)

(volevo sfoggiare precipua, dannazione)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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