Ohย ย mettiamoci in testa che siamo in quaresima eh! Uhm no. ย Ohย mettiamoci in testa che sta arrivando Pasqua e prenderemo almeno tre chili nella piรน fortunata e rosea aspettativa, eh! Uhm no. Ohย mettiamoci in testa che รจ da Natale che continuiamo a dire “evvabbรจ un’altra fetta di pandoro che ho trovato in offerta me la faccio con la nutella va”, eh! Uhm no. Oh ย fra un po’ arriva la prova costume eh!
Santocielo, no. Insomma per dire che poi non voglio sapere nulla eh! (รจ che mi piaceva finire le frasi con “eh” e ho cominciato questo insulso delirio, pardon). Davvero tra una settimana non solo qui al Gikitchen ma ovunque saremo sommersi di piogge di cioccolato, conigli della Lindt ovunque pure dentro le pastiglie della lavastoviglie e uova. Uova di cioccolato. Uova di marzapane. Uova ricoperte di nocciole e grassi colanti di ogni tipo e sorta. In preda al delirio bulimico da cioccolato ingoieremo pure le sorpresine con tutto il pacchetto e il libretto delle istruzioni. Ci ritroveremo ad elemosinare l’ennesimo pezzetto di uova di cioccolato in quello che รจ stato un campo di battaglia e non una riunione di famiglia. Dove sono periti agnelli, costolette, salami e solo il cielo sa cosa. Ruberemo l’uovo di cioccolato del cugino e persino quello del nostro parente piรน piccolo e lontano. Il bimbo o la bimba indifesa che giocano ignari nell’altra camera con il giochino trovato dentro. Ravaneremo in mezzo ai cappotti pur di accaparrarci bottini di cioccolato e impossessarcene, preda di una psicopatia cioccolatosa generale.
Ero stata pure invitata al Cioccolatรฒ ย di Torino. Ma stendiamo un velo PIETOSISSIMO sulla mia impossibilitร di esserci andata, uff.
Ho ย giร la casa pervasa di cioccolato in ogni dove e tutti reclamano “dolci al cioccolato ti preggggooooo dolci al cioccolato ti pregggooooo” mentre il Nippotorinese implora una pietร che non riceverร . Tutto questo e molto altro che non aggiungo giusto perchรฉ sono in ritardo (uh che novitร ) per urlare a gran voce:
LA VOGLIAMO FARE UNA SETTIMANA DI DIETA O NO?! EH?!
La vogliamo fare per favore? In vista di tutti questi bagordi e del colesterolo a trecento quando i vasi sanguigni si ottureranno e faranno BOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMMM! Quando non saremo capaci di discernere che la signora in fila al supermercato non รจ da infilare nel carrello e fare glassata la domenica di Pasqua, santo cielo. FERMATE QUESTO SCEMPIO!ย Una sola settimana, che sarร mai? Certo potrebbe pure non servire a nulla ma in Sicilia c’รจ un detto meraviglioso che voglio riportare “ogni fegateddu di musca รจ sustanza”. Nel senso che anche un piccolo fegato di una mosca potrebbe servire da sostentamento in una particolare situazione. Ora non mi si chieda perchรฉ oggi abbia voluto elargire questa saggezza popolare e cosa c’entri esattamente. Andiamo avanti senza far troppe domande, ok? Sono stanca sรฌ. Non ho avuto un week end ed รจ pure Lunedรฌ. Mi sono periti dei nani da giardino durante la bufera e il gelato al riso bianco non c’era. Se commettessi un omicidio adesso sarei pure giustificata ( fortuna che su ebay mi sono concessa uno shopping selvaggio e ho acquistato dieci nani da giardino da tutte le parti del mondo per cominciare seriamente quella che sarร la stagione dei nani. Tutta. Voglio tutta la terrazza piena)
Una settimana non risolverร i problemi di questi periodi di alimentazione scorretta, sbagliata e festaiola ma certamente non farร male, anzi. Una piccola dose di salute non potrร che far bene a prescindere. E quindi giusto per discolparmi dal grasso colante e dalla pioggia di cioccolato che si riverserร qui a breve ticchetto un po’ circa la settimana disintossicante dove a farla da padrone ci saranno piatti leggeri e ipocalorici e si prediligeranno certamente le verdure e non le proteine animali. Insomma si poteva pure chiamare la settimana vegetariana, ma questa terminologia turba troppo mentre tutto quello che ha a che fare con “dietetico-ipocalorico-otto chili in meno in tre minuti” ha sempre quel fascino intramontabile.
La ricetta di oggi รจ una cosetta talmente semplice e banale che potrebbe fare inorridire. Lasciando stare il fatto che non tutti apprezzano la barbabietola si dovrebbe provarla in questa insolita versione. In realtร fino a pochissimo tempo fa anche io facevo parte della fazione “odia fortemente la barbabietola”, sottotitolo “senza un motivo apparente” perchรฉ non l’avevo prima di tutto mai assaggiata. L’amavo eh. Quando in quarta elementare ho costretto i miei amici a fare un film horror nel boschetto ho usato come sangue proprio il succo di barbabietola e anche alle medie, ma non รจ questo il punto. Mamma ne mangiava talmente tanta (che meraviglia quell’esplosione di sangue nel piatto!) con quel suo “uhmmm che buonavuoiassaggiare?” che non mi convinceva. Mi sono convinta inutilmente e stoltamente che non potesse incontrare i miei gusti proprio perchรฉ piaceva alla mia mamma, acerrima nemica in fatto di gusti a tavola. Se una cosa piaceva ย a lei automaticamente per assioma non poteva essere di mio gradimento. Non per spirito di contraddizione, che non ho mai avuto nei suoi confronti, ma semplicemente perchรฉ da sempre i miei gusti sono stati piรน vicini a quelli del mio papร (gelato, cioccolato, schifezze e patatine).
La prima volta che ho provato la barbabietola sono stata smentita immediatamente. Un gusto che mi ha catturato. Particolare, pungente e dolce. Una danza di sapori inusuale e particolare. E da quel momento ho giurato amore eterno alla barbabietola. Amore che dura e perdura. Amo gustarla soltanto con il cumino e l’aceto balsamico e amo servirla nel modo che propongo oggi. Alla greca.
Per diverse ragioni sto eseguendo delle ricerche riguardo quest’elaborazione e altre. Questa versione non รจ presente solo nella cucina greca ma anche in quella russa. Avrรฒ modo di mostrare anche quella ma oggi tocca alla versione light semplicissima di questa insalatina che proprio accompagnamento non รจ; piuttosto puรฒ esser presa come vero e proprio secondo e in un regime ipocalorico come un buon pasto se seguita da qualche proteina leggera, come potrebbe essere il petto di pollo arrosto e un frutto. In pratica non vi รจ alcuna preparazione complicatissima da fare ma solo:
tagliare la barbabietola giร bella e cotta reperibile in tutti i supermercati e fruttivendoli e poggiarla su un letto di yogurt naturale bianco non zuccherato, o greco se si preferisce, e condirla con sale, olio e pepe. Cumino in semi se piace altrimenti รจ un passaggio che si puรฒ saltare a piรจ pari (ma barbabietola e cumino se vi capita provateli senza indugio).
Oltre ad essere leggerissima la barbabietola assume un sapore davvero intrigante in connubio con questo latticino. Io purtroppo sogno un po’ con il mio yogurt di soia e non รจ certamente la stessa cosa ma tu che puoi :
molla quel panino e fatti un’insalatina leggera, nutriente, gustosa e davvero particolare che non passerร inosservata in qualsiasi situazione venga presentata. Anche a pezzetti in un bicchierino monoporzione, giร .