Ricette Vegetariane e Vegane

Un Creme Caramel Ibrido a Budino (nonlosonemmenoio)


Molto spesso seriamente mi pongo questo quesito semplicissimo:  che me la tengo a fare quella Bestia Bionda lì ? Sì Pieceofstar24 . Ti amo di qua e di là e poi mi abbandona al mio triste destino invece di trasferirsi per sempre qui. Del resto ha fatto comunella con il Nippotorinese (in macchina mi prendevano in giro. Ma anche a casa e al supermercato). Dividevano la brioche. Mangiavano il pesce spada insieme e offendevano le commesse del reparto giocattoli un po’ tonte (vabbè stava parlando con me, porella). D’accordo doveva sopportare me che fotografavo nani in costume  e piangevo al mattino in preda a crisi schizofreniche ma ribadisco: che me la tengo a fare? L’avevo scelto pure laureata in informatica così che potessi rilassarmi e far sì che qualcuno si occupasse al posto mio del blog e dei miei 144 siti e invece.

E invece ieri ho dovuto (non capisco ancora come io sia riuscita seppur male) alleggerire un po’ l’Home page e sistemare pagine, domini, siti e progetti. E’ tutto in costruzione e lo sarà sino al primo di Maggio (ottimismo). Nel frattempo però volevo approfittarne (pardon) per qualche consiglio, idea, varie ed eventuali. Magari chi ha voglia e senza alcun tipo di impegno potrebbe dirmi ” ehi scemunita! il link lì è sbagliato! Ma perché se clicco su GardenGnome mi compare un sito di borse? e così via”. Ne sarei immensamente grata. Se poi a queste preziosi consigli /segnalazioni vogliamo pure aggiungere pernacchie e buuuuuuuuuuu alla Dottoressa Pezzodistella bionda naturale ( che secondo me non sa neanche come si fa una tabella in html) potrei raggiungere l’apice della felicità. Io con immenso amore voglio dedicarle questa sonora, corposa e robusta pernacchia:

prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.

Bene. Si comincia.

Mi ricordavo di aver fatto il creme caramel e non perché lo avessi mangiato, che sarebbe proprio un naturale processo mentale, ma perché avevo arrotolato così il tovagliolo, santo cielo.

Lo ricordavo. Mi vedo lì tutta intenta a cercare di arrotolare un tovagliolo in un portatovagliolo ma non ficcandolo dentro come era giusto che fosse ma attaccandolo come a creare delle ali di rondine pensando che poi io delle ali di rondine non ne sapevo proprio nulla. Insomma lo avevo fatto e le ali di rondini erano testimoni. Difatti poi dopo una rapida ricerca in archivio chi ti trovo? Il creme caramel che al secolo passerà alla storia (vabbè) come il creme caramel con ali di rondine.

Tutti diranno “uhhhhhhhhh che meraviglia è che cos’è ?”

“Un semplicissimo creme caramel”, e via. L’ennesimo sogno infranto. Insomma per dire che io ricordavo queste foto datate non so quando e che ho recuperato per la gioia di tutti (sarcasmo spinto mode on).

La ricettina era semplice e sfiziosa e l’avevo scovata su Maestri Pasticceri, sacra enciclopedia che troneggia nel mio studio e davanti alla quale richiedo di inginocchiarsi e baciarla e idolatrarla. E i nani diligentemente lo fanno, come è giusto che sia. L’avevo servita quella volta con un graziosissimo biscottino di frolla avanzata da una ricetta precedente e imbottito con un po’ di crema di cioccolato di Gobino. Che santocielo è finita e urge fare una bella scorta perché è così che vogliamo morire: tra il cioccolato di Gobino.

 

In fondo è un semplice creme caramel che si prepara in tre secondi. Poi ci fai un giro di cioccolato fondente e se hai tempo ci piazzi in cima un biscottino; che se non sei ovviamente “sfacinnatu” come a me puoi pure comprare. Ed è “sfacinnatu” il termine al quale io presterei attenzione perché è davvero una delle parole sicule che preferisco. Lo sfacinnatu è uno che non ha nulla da fare. Uno che si crogiola tra le idiozie e che vaga in cerca di un perché. Insomma mi rispecchia completamente. Certo lo sfacinnatu non fa niente ma è pur vero che io faccio tutto non facendo niente. E quanto mi piace delirare. E dicevo? ah sì. Fotograficamente viene da dire “ammazzaquantotempocihaperso!” ma è proprio ingannare il mio mestiere *disse con voce da ladro gentiluomo degli anni trenta (esisterà no?).Poi gli butti un cucchiaino carino e il gioco è fatto. Tutti! Si confondono tutti! Non hanno il cucchiaino carino? Premesso che tutti i cucchiaini lo sono e se ci arrotoli intorno un fiocchetto, un nastrino, un po’ di spago da cucina con un bigliettino “mangiami” o qualsiasi cosa, TUTTI e dico TUTTI i cucchiaini sono carini ma davvero questo creme caramel potrebbe essere la soluzione al problema “impatto scenico e velocità”. Il decoro sarà fondamentale e se proprio non ci si vuole perder tempo oh c’è sempre il topping pronto del supermercato con la cioccolata dentro eh. Mica sempre sac a poche e cioccolata di Gobino, santapizzetta!La ricetta originale prevedeva l’uso dell’alchechengi ma io già avevo fatto il budino all’alchechengi e santocielo non è periodo di alchechengi (non so se è vero ma insomma basta con questo alchechengi uffa!).

Ingredienti per sei persone: 2 uova, 2 tuorli, 200 grammi di zucchero semolato, 1 bacca di vaniglia, 5 dl di latte (uffa se hai l’alchechengi per decorare 50 grammi di zucchero semolato e 12 alchechengi ma non ti dico come fare tiè. Cosa sto dicendo?).

Sbatti le uova e i tuorli con 100 grammi di zucchero e la polpa di una bacca di vaniglia incisa longitudinalmente e raschiata in una ciotola usando una frusta a mano; poi diluisci il latte e versalo a filo sempre mescolando. Fai sciogliere lo zucchero rimasto in una casseruolina su fuoco basso con un cucchiaio di acqua e cuoci. Mescola con un cucchiaio di legno fino a ottenere un caramello biondo, Versa il caramello sul fondo di sei stampini semisferici monoporzione (ma vabbè va bene tutto eh) e riempili con il composto a base di uova e latte.

Metti gli stampini in un cestello sopra una casseruola di acqua in ebollizione e cuoci il dessert per 30 minuti a vapore.

Lascia intiepidire il creme caramel e poi trasferisci in frigo per due ore.

Per il fortunato posseditore di alchechengi: fai sciogliere lo zucchero in una casseruola a fuoco basso e ottieni un caramello bruno, togli dal fuoco e intingici uno alla volta gli alchechengi e mettili su una gratella per dolci. Sforma i creme caramel  e poggiaci su gli alchechengi caramellati.

Io ho messo il biscottino ed è più carino, tiè!

(sonoimpazzita)

Dlin Dlon Comunicazione di Servizio. Alle ore 00.00 di questa sera finisce la Tombola per anziani. Il vincitore verrà proclamato quando Max (Santuomotuttattaccato) potrà estrapolare tutti i file (che bisogna non dimenticare che senza Max staremo ancora a contare con il ditino 1-2-3-4- sui commenti di Vinci un Momiji prima edizione nel lontano 1723).

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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