Ricette Vegetariane e Vegane

Nigella Express

Nigella Lawson è un po’ ovunque qui e la mia personalissima Nigella è solo ed esclusivamente lei: Cey di www.sostorta.it . Perché è bella e schietta come lei. Perché è divertente, sensuale e accomodante. Sa di casa, risate e genialate. E Nigella è l’unica che perdono se qualche volta ci scappa il dito leccato, lo ammetto. Fatto sta che Nigella Express non è certamente un libro nuovo considerando che è uscito in Gran Bretagna nell’ormai lontano 2007 (fa paura solo a me dire lontano 2007?) e riproposto in Italia grazie a Luxury Books nel 2011. Le fotografie sono di Lis Parsons e non mi piacciono particolarmente (Lis perdonami ovunquetusiaovunquechitusia!); sarà che per l’impaginazione le hanno tagliate “strane” o per qualche altra oscura ragione che mai saprò, ma diciamo che non posso annoverarle tra le migliori secondo il mio inutile e insulso giudizio. Ed è alquanto strano visto che Luxury Books edita e riedita sempre meraviglie dal punto di vista visivo.

Solo che seriamente: chi se ne importa delle foto? Sono ricette proposte da Nigella. Potevano pure non esserci! Perché Nigella precorre i tempi ed è innegabile e se adesso ormai siamo tutti bombardati da tv-media-magazine-blog-e cretine di Catania che fanno libri di cucina (ogni riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale) diciamo che “all’epoca c’era solo Nigella” (come Antonellinaclericinostrana) E le va riconosciuto, santapizzetta. Un po’ come a Clio in fatto di make up per quanto concerne l’Italia. E’ stata lei che la prima volta davanti a una telecamera ha frullato un avocado e l’ha infilato in forno con frittata, calamari, piselli e solo il cielo sa cosa. Come è stata lei la prima a far saltare il pollo con le mele, la crema pasticcera e il vicino di casa glassato nel miele con il barboncino in salsa Chili come contorno. 

Nigella è fusion e tipica tradizione inglese con un amore viscerale per l’Italia che le fa lanciare philadelphia e nutella pure dentro l’arrosto inglese e il tè delle cinque. Che ami l’Italia ho pochi dubbi e si evince nella quasi totalità dei suoi scritti, appunti, programmi televisivi e libri. Una perversione come può essere la mia nei confronti dell’Oriente, insomma. Il prezzo del libro uff non riesco a vederlo perché ho perso la doppia copertina (ok non è vero. Il fatto è che non sopporto le doppie copertine e le tolgo sempre. Svelato il mistero) ma avendo indizi come Nigella e Luxury Books posso pure lanciarmi nello sparare una cifra sicuramente superiore ai 25 euro (ma santo Amazon potrebbe venirci incontro). Ho sbranato letteralmente questo libro più e più volte. E’ il classico volume che afferri con piglio e decisione quando non sai cosa fare ma la certezza è “qualcosa di non usuale ma facile e veloce”. Nigella poi è perfetta se si hanno bimbi in casa perché riesce a realizzare idee dolcettose in pochi minuti.

Certo non è “adatta” ai bimbi con pollo-chili-pepeperoncino-mortadella frullata con crema di cioccolato e i suoi accostamenti talvolta azzardati per i palati comuni ma con i dolci, soprattutto quelli al cioccolato, Nigella è una garanzia. E cioccolato sta a bimbi come Saccenza sta a Cracco (Chef Cracco posso dirle una cosa? PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR). Condimento alle acciughe e vino rosso, sottaceto e aneto, torta rovesciata all’ananas, bruschetta all’avocado, scaloppe al salmone e crescione d’acqua, fegato con bacon e cipolle arrostite, branzino al sakè, bistecche di prosciutto, bellini alla melagrana, bunuelos, tiramisù all’irish coffee (ecco. le solite mapppazzzzeee Nigelliane che amano tutti), broccoli alla salsa di senape e zuppa di broccoli e Stilton.

Brownies senza farina e ricette confortanti e semplici come i muffin alla banana, quelli inglesi con dosi perfette. Omaggi su omaggi all’Italia anche con la ricetta degli amaretti sino ad arrivare a un salto in francia con le fondute soprattutto interessante quella alla frutta e al butterscotch. Ci sono salse di fagioli di neri e creme allo zabaione. Creme caraibiche e rivisitazioni delle Croque Monsieur. Un vero e proprio viaggio culinario accennato ma con basi solide che rimangono sempre e solo Inghilterra e Italia. Come con Jamie Oliver, con Nigella si ha la certezza di strafare sì ma giocando sempre in casa. Sono rivisitazioni con tocchi orientali talvolta e un po’ franssssscesi. Sono ricette casalinghe e facili da preparare senza dosi troppo precise e dogmi noiosi ma sempre innovative e divertenti. Nigella è davvero interessante come messaggio e personaggio. Non trovo affatto sia una figura semplice, anzi.

Il background familiare ne è un fulgido esempio. Potrebbe trastullarsi tra i suoi miliardi sorseggiando tè e scrivendo libri facendosi limare le unghie. E invece è lì al mercato che sorride e agguanta mele. Va in palestra. Dimagrisce. Ingrassa. Non gliene importa un fico secco (avete mai provato a intingere nel cioccolato fondente ancora caldo un fico secco? se no: fatelo vi prego e poi parliamone) di quello che potrebbe ma di quello che è. Ed è spontanea. E’ chiaramente una mia sensazione perché la bruschetta con avocado insieme a Nigella francamente non l’ho mai mangiata ma. Ma si dicono tante fesserie ed io che sono la Regina delle Fesserie posso non dirne altre 9308448?

Ma i suoi messaggi, sorrisi, ammiccature davanti alla fotocamera e discorsi nel taxi con il suo inseparabile giubbottino di jeans sono arrivati a me come: veri.

E mi piace immaginarla così. Mi fa stare proprio bene sapere che da qualche parte del mondo c’è Nigella che sforna brownies e si lecca le dita. Che entra nella sua dispensa (che tanto ama Titti e pure io) e in preda a un attacco creativo butta giù latte di cocco nella cotoletta e avocado nel caffèlatte. Nonostante mi senta diametralmente opposta al suo modus operandi in cucina per quello che viene mostrato, ci sono dei punti e delle affinità fortissime.

Nigella Express è uno di quei volumi che semmai dovessi scegliere sarebbero nella rosa dei “da salvare a ogni costo”. Non vi sono in realtà delle ricette cui sia molto affezionata (alcune sì eh) ma c’è dell’affetto reale e sincero per queste pagine. E lo dimostra il fatto che non mi annoio mai mentre lo sfoglio. Ho addirittura acquistato la versione Ibook su App Store per averlo sempre con me.

Se non è devozione questa *disse lanciando cuoricini.

Anche per questo volume qui vi sarà una Tombolata per Anziani; ovvero mi farebbe piacere potervi donare questo volume. Come sempre lasciate quanti più messaggi volete all’interno di questo post fino al giorno: 6 Febbraio – Mercoledì alle ore 12.00 (perché poi c’è la super Tombola di Carnevale).

Sarà estratto un vincitore (attraverso il sito random.org) che verrà prontamente proclamato e riceverà il premio dopo avermi inviato il suo recapito all’indirizzo info@maghettastreghetta.it.

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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