Una Torta Vegana goooooooooooonfissima, sofffffffffffffffffffficccisssima, cioccccolaaaaaaaaaaaatossisssssima., buuuuooooniiiiiiiiiiiiiiissssssssima e. E la smetto, sì. Ma davvero si fa a fatica a credere che non ci  sia latte. Non ci sia burro. Non ci siano Uova. Non ci siano schifezze ma solo farina, zucchero, cacao, olio e acqua. Tu ci credi?
Beh non ci crederei se non l’avessi fatta io. E comunque ho qualche dubbio che una personalità a me sconosciuta in realtà  abbia preso questa meraviglia in pasticceria e l’abbia sostituita (anche perché a Catania, diciamolo, il termine vegano èancoraunpochettolontanonellusocomune. Mi piace essere una Sicula atipica che non elogia  a prescindere la sua Terra ma solo quando è il caso di farlo. Odiatemi, ma con discrezione, integralisti convinti che la Sicilia sia il Centro dell’Universo e Metropoli del Sud. Rispetto ad altri luoghi, sì certo, siamo una “grande Metropoli”. Rispetto a Milano siamo solo venti anni indietro. AMEN. Ad esempio quando ho chiesto “carota viola” venti fruttivendoli su venti mi sono scoppiati a ridere in faccia. Ma forse avevo il rossetto sui denti. Ma io non porto rossetto da almeno due anni. Uhm… vabbè. Ma perché sono finita a parlare di carote viola? Cosa stavo dicendo?Ah sì. Il Rossetto sui denti. Che non si trova roba vegana . Ah sì. Ho dimenticato le patate viola. Sarà la prossima volta. Torna tutto).
Perché si fa davverodavverodavvero fatica a crederlo ma è così. Questo significa che non solo le persone vegane possono cibarsi di roba buona e soprattutto genuina ma che queste ricette vengono in aiuto a chi è in difficoltà per altri motivi.
Questa torta infatti oltre a essere golosa e accattivante in generale, può essere perfetta per chi ha il colesterolo alto o per chi è in un regime ipocalorico controllato ma “qualche volta” ha proprio voglia di affondare i dentoni in qualcosa di gustoso e soprattutto cioccolatoso.
La VideoRicetta (oltre al fatto che non sappia dire cioccolato nonostante mi impegni e stia seguendo corsi di dizione con il mio nano da giardino) mostra come non occorra assolutamente alcuna cura per la realizzazione (Il Metodo Iaioso, insomma)  e che il tempo impiegato è pari a qualche minuto. Non so come possa venire adoperando le teglie “normali” (in effetti per dei raffronti oggettivi dovrei smetterla di adoperare solo ed esclusivamente il silicone. Ma ho talmente tanti aggeggini che se non fossero impilabili come nel caso del silicone non basterebbe la Reggia di Versailles per contenere neanche un cassetto straripante dei miei. E poi io non sono una Food Blogger, tzè. Adopero il cioccolato bianco, penso che Cracco sia sensuale quanto il coniglio in agrodolce per il mio palato e la mia specialità è: Spaghetti con salsa appallottolati molliscotti da lanciarsi in faccia durante le liti familiari).
Visto che blatero a sufficienza nel Video pare che io possa tacere per iscritto al momento (ma non lo faccio. Quindi cosa sto dicendo?). In realtà con il Video non è che io perda meno tempo. Anzi direi l’esatto contrario.
L’uscita del Libro e la correzione definitiva delle bozze sono alle porte ( sto già lavorando a tanto altro che ho assolutamente dimenticato quello che ho fatto. Incredibilemavero) e  più esaurita che mai non capisco cosa devo fare. cosa devo dire. chi devo essere. che giorno è. se è pasqua o ferragosto e sto sfornando panettoni.  e blablabla.
Dire che sono confusa è un po’ come dire che al Nippo FORSE manca qualche capello. E’ un esempio calzante? c’entra qualcosa? Non lo so. So che è tutto parecchio complicato.
Troppo. A tratti grottesco, paradossale, allucinante e mi piacerebbe controllare tutti i sinonimi su un Dizionario Online a caso ma non ho tempo neanche per quello. Chiedo venia in ginocchio sui ceci a tutte le persone che mi scrivono giornalmente e alle quali non riesco a rispondere.
Dubito fortemente che leggano queste righe e quindi è un chiedere perdono “inutile” e una comunicazione di disservizio superflua. Ma pare che tutti amino comunicare con me che sono al momento la persona meno comunicativa.
Se avessi la fortuna di non essere Iaia, sarebbe l’ultima persona alla quale penserei per comunicare.
Come faccio a non essere Iaia? Ecco. Il quesito del giorno è questo.