Ricette Vegetariane e Vegane

La Torta Mimosa

( Il video a causa di un problema Imovie non è caricato in HD e ha problemi di sincronizzazione audio-video. E’ un miracolo che sia riuscita a farlo tra muratori, maschere, gaffe su parentele di amici e solo il cielo sa cosa. Mi va riconosciuta una caparbietà maniacale)

Per 8 persone circa (ma secondo me pure per 10-12, va. Che è zuccherosa, stucchevole e pesantuccia. Ne basta una misera fettina) 

Per il Pan di Spagna

6 uova di media grandezza, 150 grammi di Farina 00, 140 grammi di zucchero, la scorza grattugiata di un limone non trattato ( o perlomeno ben lavato), pizzico di sale ( se non adoperi il silicone burro e farina per lo stampo)

Per la Crema:

2 tuorli  freschissimi, 250 grammi di latte intero, 60 grammi di zucchero, 30  grammi di Farina 00 ( o 20 grammi di farina e 10 grammi di amido di mais) , vaniglia in polvere ( si può aromatizzare anche con scorza di limone grattugiata non trattata) , 300 grammi di panna fresca (fredda) da montare

Per la Bagna:

100-120 grammi di zucchero a velo , 50 grammi di acqua o liquore ( limoncello o quello che più si preferisce)

Prepariamo il Pan di Spagna

Separa gli albumi dai tuorli. Lavora gli albumi con un pizzico di sale fino ad ottenere un composto fermissimo e sodo. Lavora i tuorli con lo zucchero e la scorza e il classico pizzico di sale fino a fare gonfiare il composto che apparirà liscio e setoso. Una volta ottenuti questi due impasti incorporali nel seguente modo: aggiungi gli albumi a neve ferma ai tuorli aiutandoti con una spatola e seguendo movimenti precisi dal basso verso l’alto. Non occorre farlo con piccole quantità di albumi ma è necessario muoversi sempre nel senso basso -verso-l’alto.

Versa nella teglia di silicone ( io ne ho adoperato una piuttosto piccolina e alta. Intorno ai 20-22 centimetri) o se ne adoperi una classica imburra per bene le pareti e infarina. Inforna a 180 preriscaldato per 35-40 minuti e trascorso il tempo fai la  prova stecchino. Infilalo dentro . Se esce asciutto tira subito via e fai raffreddare prima di sformare. Non sformare mai se il pan di spagna non è freddo.

Prepariamo la Crema

Con il bimby (naturalmente non va la panna dentro. Viene montata a parte) : 9 minuti a 90 gradi per 4 minuti ed è pronta ( miracolo!)

Per la preparazione classica (naturalmente non va la panna. Viene montata a parte): Metti il latte sul fuoco con la stecca di vaniglia o la polvere derivata o la scorza grattugiata del limone. Porta ad ebollizione lentamente e spegni il fuoco. Lavora tuorli con lo zucchero e incorpora pian piano mentre lo sbattitore continua ad andare il latte a filo (il latte dovrà essere tiepido e non caldo). Elimina il baccello se lo hai adoperato. Inserisci la farina setacciata pian piano e girando con movimenti decisi dal basso verso l’alto e rimetti tutto sul fuoco a fuoco dolcissimo giusto per amalgamare un po’ . Spegni e lascia raffreddare.

Monta la panna a neve fermissima.

Quando la crema è fredda incorpora a  la panna montata fermissima aiutandoti con una spatola e seguendo movimenti dal basso verso l’alto. E’ importantissimo questo passaggio perché ne va proprio della consistenza di tutta la torta. Presta quindi attenzione ed esegui lentamente ma in maniera decisa e con colpi sicuri.

Ottenuta una crema molto gonfia e spumosa mettine quattro-cinque generose cucchiaiate da parte per la decorazione finale. Tutta la crema invece servirà a riempire la Torta ” svuotata” dalle molliche che formerà una sorta di meraviglioso scrigno.

Prepariamo la Bagna

 Se la torta dovrà mangiarlo un bimbo o una donna incinta o se verrà semplicemente servita la sera non adoperare mai il liquore (giudizio personale, naturalmente)  che in molti potrebbero a prescindere non gradire. Nel caso in cui si fosse sicuri che non vi è problema adoperare Limoncello, Limone Strega, Rum o qualsiasi cosa si preferisca.

Ottenere la bagna è semplice: per ogni 120 grammi circa di zucchero a velo servono 40 grammi di liquido ( anche 50 dipende da quanto si vuole rendere zuccherosa-corposa o meno)

Prepariamo La Copertura ” a mimosa”

Il Pan di Spagna va tagliato incidendo solo una piccola parte superiore. Ricavando insomma una calotta “un coperchio” e quindi basterà tagliare non più di 2-3 centimetri sotto l’inizio della superficie. Con queste dosi otterrai un Pan di Spagna davvero molto spugnoso e “lavorabile” che non si sfalderà. Adoperare un coltello di ceramica o piuttosto affilato è un valore aggiunto. Nel caso contrario basterà prestare attenzione o adoperare i taglia torte ” a filo d’acciaio “ facilmente reperibili in commercio perfetti per le torte multistrato. Come si evince dal video ottenute le due parti della torta , ovvero ” contenitore-scrigno” e “coperchio” dovrai togliere tutto l’interno e conservare le molliche.

Queste molliche andranno frullate per ottenere una pioggia “di mimose” perfette per ricoprire tutto l’esterno della tua meravigliosa torta. Frulla quindi tutto il contenuto che hai ricavato “dallo scrigno” e metti da parte.

E adesso?

Costruiamo la Torta

 Abbiamo un ciotolone con tutta la crema e uno piccolino che abbiamo messo da parte, giusto?

Ecco. Adoperiamo il ciotolone grande e riempiamo lo “scrigno” dopo averlo accuratamente spennellato con la bagna in modo che risulti non troppo ” duro” e “spugnoso”. Riempiamo delicatamente senza paura. Nel caso non dovesse starci tutta è comunque una crema che può essere conservata in frigo con pellicola a contatto per un giorno intero . Si può mangiare a cucchiaiate in dolcetti con frutta fresca o con pezzi di pan di Spagna ( o molliche ) nel caso dovessero avanzare. Come si vede nel Video a me ne è avanzata un po’ tanto da allestire un delizioso bicchierino. Una Mimosa in bicchiere che comunque rimane un’idea carina a prescindere e anche molto golosa.

Riempita tutta la torta si spennella la calotta-coperchio del pan di spagna ancora con la bagna e si riposiziona perfettamente riottenendo un pan di spagna nuovo di zecca. Come se non fosse successo nulla! Ed è invece imbottito di meraviglia. Di nuvole di crema! Magnifico no?

Si spennella ancora la superficie se è rimasta bagna e con la ciotolina di crema che abbiamo messo da parte e l’aiuto di una spatola da pasticciere ( ma pure con un coltello, suvvia) si prosegue alla farcitura esterna.

La crema esterna infatti fungerà da collante per tutta la pioggia di mimosa che andremo a far cadere su. Ricordi il frullato di Pan di Spagna? ecco. E’ il suo momento.

Cospargi tutta la torta di “mimose “ e conserva in frigo per qualche ora prima di servire.

Il Giorno dopo se non avrai accuratamente ricoperto la torta con “la pioggia di mimosa briciolosa” ( e quindi lasciato “spazi cremosi” evidenti) la crema esterna “creperà” un pochino se il frigo è messo a temperatura troppo basse (come il mio, inciso)  ed esteticamente potresti non esserne felice. Dal punto di vista del gusto non accadrà nulla per carità ( anzi) ma dal punto di vista estetico comprendo che possa risultare fastidioso. Non ho adoperato ( volutamente) nessun tipo di fissante o colorante ( e credo sia giusto così) ma nel caso regolati tu di conseguenza.

Questa torta in effetti ha la straordinaria capacità di poter essere versatile e facile se preparata in tempi diversi. Ovvero organizzandosi la sera prima magari ( ma anche il mattino ) con la realizzazione del Pan di Spagna. Il giorno seguente basterà solo realizzare la crema ( e si perde davvero pochissimo tempo) e poi comporre il tutto. E servire ovviando al problema del frigo e del tempo e del fissaggio.

E’  un dolce  che come tutte le torte non va mai servita troppo fredda e quindi è meglio tirarla dal frigo almeno 10-15 minuti dipende dal tempo in cui ha risieduto in frigo e soprattutto quanto c’è stata. Per molti la Torta Mimosa è al limone. Per altri ( “versione moderna” ) al sapore di ananas. In realtà la Torta Mimosa stando alle mie ricerche che spero possano corrispondere al vero ( nel caso contrario venissi contraddetta ne sarei felice perché imparerei una cosa nuova) , l’originale è semplicemente pan di spagna e crema classica. L’effetto ” mimosa” con il pan di spagna è la caratteristica principale e quella che fa speciale questa torta.

L’idea di mettere della scorza grattugiata sopra la pioggia di mimosa rimane valida ma dipende dai tempi di conservazione perché il giorno dopo nonostante la scorza possa essere annegata nel succo per non annerire dubito che esteticamente possa dare un aspetto ” sano”; ma è anche vero che i miei parametri sono esagerati e maniacali. Quindi poco importa.

Perché come sempre ognuno organizzerà, costruirà e aggiungerà e toglierà sfornando la sua personale meraviglia.

Questa rimane un’idea. Una base. Giusto un’indicazione su come l’ho preparata io seguendo tra l’altro una Ricetta del Gambero Rosso, che inutile ribadire: amo.

E a me non resta che ribadire in questo giorno uguale agli altri ma innegabilmente speciale: Forza.

Forza Donne.  Forza perché essere donne è davvero difficile. A tratti angosciante. E quindi forza.

E un pensiero oggi va a Lea.

Ti voglio bene piccola. Sono con te.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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