Doverosa Premessa: Riguardo le Tombolate Natalizie. Ho quasi spedito tutto. Manca il Galaxy Mini e qualche libro con scatoletta (perdono ma con le feste e la febbre e .E.e.E.e.e.e.e.e.e. E ho perso pure diversi pacchi. E’ stato ed è difficilotto). Visto che però durante le feste natalizie si hanno sempre problemi con i pacchi e scatoloni vorrei giusto tediarvi un attimo e fare piccolo aggiornamento (sì d’accordo mi avete sicuramente mandato una mail ma il problema è che ne ho 2349023948293482934823482384 e in mezzo agli auguri, lavoro, frizzi e lazzi FORSE qualcosa me la sono persa). Se qualcuno di animo caritatevole volesse dirmi qui molto velocemente “è arrivato brutta cretina”, oppure “non è arrivato scemunita pazza”, gliene sarei immensamente grata. Fine comunicazione di disservizio.
Non conoscevo Omar Busi. Questo fa di me una pessima persona. Poi il Nippotorinese arriva con quattro libri monografici di rara bellezza e non reperibili facilmente in commercio, tra i quali uno interamente dedicato ai biscotti proprio di Busi (la Rubrica La Libreria di Iaia riprenderà presto. Adesso è tutto in fermento per l’organizzazione di questo nuovo anno già pieno di novità, impegni e sorprese. NONCELAPOSSOFARE. E io che l’ho cominciato con trentotto di febbre ho un leggerissimo rallentamento).
Un cioccolatiere di tutto rispetto Omar Busi e con una biografia da inchino. Del libro parlerò approfonditamente appunto nella mia Rubrichetta “La Libreria di Iaia” ma va detto senza troppi giri di parole che va preso immediatamente senza neanche pensarci due volte. In realtà ho smesso di biscottare già da un bel po’. Mi rimangono alcune ricettine biscottose però dell’anno precedente (un po’ di angoscia viene sempre pronunciando queste parole solo a me?) che mi affretto a pubblicare perché davvero la tabella di marcia è talmente serrata che dieci aggiornamenti giornalieri per quello che ho intenzione di fare: non basteranno.
Sul suo sito ho visto anche che presto ci sarà un Omar Shop. Non ho idea di cosa si possa trattare ma ce l’ho sul fatto che mi piacerà moltissimo. Questi biscottini molto semplici, friabili e cioccolatosi sono dei semplici sablè ma di una consistenza davvero eccelsa. Li ho accompagnati con una cioccolata calda fatta con il Cioccolato grezzo alla pietra di Pastiglie Leone. E’ totalmente esente da latte e in più la cioccolata può essere preparata anche con l’acqua al posto del latte. Il risultato è convincente allo stesso modo per quanto mi riguarda.
In questi giorni mi sto nutrendo solo di frutta (cosa è cambiato? Che non mangio verdura. Uff) e per via della febbre non ho molto appetito. Butto giù litri di spremuta d’arancia rossa (di quelle arance bio buone da impazzire che vengono da un albero che conosco), mangio mele con la cannella e talvolta le banane. Sempre con la cannella. A patto che siano durissime e verdissime. Freddissime. E che non sappiano appunto di banana ma di platano *ridacchiava*. Insomma per dire che in questi giorni di sola frutta qualche volta mi concedo una bella cioccolatacaldaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Ok mi calmo. Sia con il cioccolato grezzo di Pastiglie Leone. Sia in una versione con cacao amaro e acqua (o latte di soia) aggiungendo poco amido di mais. PARADISIACO. Devo assolutamente lasciare ricetta. Che è iperlight. Ipercioccolatosa. Iperlibidine. Toglietemi i tasti I-P-E-R. Grazie.
L’utilizzo di questi biscottini risulterà molteplice. Qui ci abbiamo fatto anche un dolcetto con la crema di cioccolato a papà (ricordate il dolcetto facilissimo che gli piace tanto? Avevo fatto anche una VideoRicetta. Che se ti fa piacere trovi qui). A me dall’odore era pure venuto lo schiribizzo di fare una sorta di tiramisù ma non con il mascarpone bensì come una sorta di panna cotta che ricordasse una ricetta fatta anni fa di Sadler.
La febbre e l’estro creativo di congiungimenti e correlazioni con ricette passate devono avere qualche collegamento intrinseco, vero? (ditemi di sì. Sono sul lettino dolorante pallidddddisssima e con due occhiaie che sembro “Never say no To Panda”. Voi conoscete “Never say no To Panda” vero? Ho riso così raramente)
Non so esattamente cosa abbia ticchettato passando da “Never say no To Panda” a creme imbottite ma so. Che non ce la faccio più a poltrire. Da 48 ore sono inchiodata a letto. TUTTI (pure i muratori e i pittori *new entry) gridano: SI RIPOSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.
Come se io fossi una pazza che non si ferma mai. Tzè.
Cosa? Sono davvero una pazza che non si ferma mai?
Ingredienti per una cinquantina di biscotti
- 160 grammi di burro
- 160 grammi di zucchero a velo
- 160 grammi di farina 00
- 80 grammi di tuorlo
- 50 grammi di fecola di patate
- 40 grammi di cacao amaro in polvere
- 10 grammi di lievito secco
- pizzico di sale
In una planetaria lavora burro non troppo morbido con zucchero a velo. Aggiungi i tuorli uno a uno (devono essere a temperatura ambiente) e il pizzico di sale. Poi pian piano la farina, lo zucchero e il cacao, preferibilmente setacciati tutti e tre. Una volta ottenuto un impasto copri con la pellicola trasparente e lascia riposare in frigo almeno un’ora.
Ricava i biscotti su un piano infarinato e fai cuocere 10 minuti circa a 170 statico già caldo.