Ricette Vegetariane e Vegane

Stelle Filanti (tagliatelle) al Ragù di seitan, datterino e peperoncino

E’ stato un po’ il periodo del seitan questo, no? Non mi ero mai spinta così tanto nella pubblicazione dei miei pasticci culinari mostrando il lato vegetariano-vegano anche del Nippotorinese, che non solo disdegna ma apprezza; a patto che non sia sbattuto su un piatto e infilato al micro o semplicemente sulla piastra calda senza olio e sale ma solo con limone come piace a me. Se elaborato, fritto, in crosta, a ragù o qualsivoglia preparazione un minimo meno scarna della mia, il seitan è ormai entrato a far parte della sua dieta con la giusta ironia nell’epitetarlo “foglio di cartone”. Lo rimane pur sempre ad onor del vero, ma anche un’insalata di polistirolo se condita con avocado e lime potrebbe apparire appetitosa (uhm).

Sta di fatto che per un Menu di Carnevale-Vegetariano-Vegano (in quel caso, senza bisogno di specificare, la pasta fatta in casa sarà priva dell’uovo) ho pensato, qualche settimana fa quando ancora compravo fiori e tulipani per il centrotavola (adesso se ho un bicchiere di plastica pare già un miracolo), a una tagliatella fatta in casa di quattro colori (è stato lo stesso giorno dei Coriandoli ripieni di Pera e Raschera DOP. Qui il post) e sapori ovvero: spinaci, zucca, zafferano e salsa. Tutto servito con un ragù di seitan naturale morbidissimo con datterini e peperoncino (poco però, perché qui il piccante si apprezza solo se moderato e contenuto).

Come ribadito fino allo sfinimento, fare il Ragù di Seitan non è che celi chissà quali misteri. Solo che al posto di pezzettini di cadavere (oooops mi è scappato *risatina beffarda) si hanno tra le mani e in padella dei pezzettini di proteine cartonate vegetali. Insomma come più piace elaborare il ragù classico si potrà fare con questo. Battuto carota-sedano-cipolla in poco olio extra vergine d’oliva e poi seitan a quadrotti piccolissimi e via di sale e peperoncino. Datterini a pezzetti piccolissimi ed eventualmente una buona salsetta (io amo adoperarne una di pachino. La solita su cui blatero da anni. Quella del Santo Fruttivendolo di Fiducia. Quella che dimentico sempre di fotografare. Tocca fare un post apposito con ode all’azienda che non ha aggiunto neanche un filo di olio perché non è mica così scontato che non ci sia l’olio dentro la salsa *disse con fare antipatico e scocciato). Per la pasta senza troppo fantasia ho adoperato sempre la stessa dose “universale” dei 100 grammi di farina per un uovo con olio e sale e via di aromi: zafferano, spinaci, zucca e salsa. Scolata un po’ prima la pasta e aggiunta un po’ di acqua di cottura dove cuoceva il ragù, ho finito il tutto servendo caldissimo al Nippotorinese che ha sentenziato:

“Sicura che lo hai fatto tu questo primo piatto delizioso?”

Perché sono famosissima per essere imbattibile nel caffè e nei primi.

Imbattibilmente (si può dire, dai) incapace.

(la mia vittima sacrificale preferita? Bestiabionda. Che dopo il primo chiede pure il caffè. Mica le scelgo a caso le amiche io. Se non hanno buona dose di fede e di masochismo non fanno per me; tzè. Bionda, vado di primo piatto al ragù di caffè? Perché io ho avuto davvero il coraggio di farlo il ragù al caffè, sia chiaro. Non ci credi? Eh. Clicca qui con tanto coraggio).

(eh si fa presto a dire clicca qui. Non trovo il post del Ragù al Caffè, uff. Rimando l’estenuante ricerca).

Giorni “migliori”, dai. Papà è uscito dall’ospedale e la casa sembra meno distrutta. Giusto per un aggiornamento generale perché sto trascurando tantissimo tutto e tutti. La cosa mi fa stare oltremodo male ma.

Ma spero che manchi davvero poco. Per trovare anche solo un minimo di serenità. Nel frattempo vi ringrazio immensamente tutti per i messaggi, pensieri, mail e. Siete meravigliosi. TANTO meravigliosi.

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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