Ricette Vegetariane e Vegane

Carotine bollite con salsa di senape e miele

Con meno di quaranta calorie per 100 grammi e tanti microgrammi preziosi di polifenoli, che dovrebbero aiutare anche le prestazioni del nostro cervello (me esclusa), le carotine bollite seppur surgelate rimangono uno dei miei pasti preferiti. Dico pasti perché ne mangio circa quattro chili. Qui in casa se ne fa un larghissimo consumo seppur principalmente crude (inconsciamente sono votata al raw). Il Nippotorinese ama le carote crude tagliate a listarelle con formaggio cremoso, dal più commerciale al più ricercato, mentre a me fanno impazzire con la senape meglio se Maille.

La versione cotta e mignon come questa che mostro oggi era la preferita di Agata. Ricordo che ormai sette anni fa riuscì (non so come) a trascinarmi in un villaggio turistico; avventura per altro documentata su Flickr visto che avevo un nano da giardino nel portabagagli e tanta voglia di ticchettare i miei tormenti al ritmo di danze vergognose latinoamericane. Dovrebbero esserci pure dei video di Ferragosto con gente in abito da sera a bordo piscina. Il mio animo trash in quell’occasione decollò verso l’infinito vista la gioia di poter abusare visivamente di cotanta zarraggine (c’è un po’ di piemontese ormai in me).

Io e il Nippotorinese siamo dei coniglietti che sgranocchiano almeno una confezione ogni due giorni di carote (se tutto va bene. Altrimenti la media è una confezione che sta in pratica per un chilo, sì). Nelle diete ipocaloriche la carota è demonizzata. Rea di contenere zuccheri, viene il più delle volte bannata e denigrata insieme alla sua amica patata, colpevole di possedere amido. La realtà è che questo dovrebbe essere eliminato per altro da qualsiasi dieta ipocalorica e che tacciare questo ortaggio come “calorico” è ridicolo quanto assurdo. La carota possiede infinite proprietà tra le quali quelle indiscutibilmente officinali e i nostri antenati romani e greci ce lo confermano. Ferro, magnesio, calcio e zinco. Un pozzo di vitamine e proprietà da tenere sempre ben a mente.

Nonostante sia una cultrice della Carota semplicissima lavata e tagliata o semplicemente bollita senza troppi intrugli, qualche volta “mi annoio” anche io un po’ e procedo. In abbinamento con la salsa di soia e il sesamo nero mi fa impazzire. Per non parlare del fatto che saltata con la salsa di soia in padella (senza olio) e semplicemente allungata con l’acqua diventa qualcosa di sublime. In abbinamento con il coriandolo o parte fondamentale del mio Sushi Vegano (l’unica capace di dare una nota croccante insieme al tofu, avocado e seitan, a dispetto del cetriolo). Che sia servita con il curry e la curcuma, due tra le spezie che meglio si abbinano, la trovo idilliacamente buona in centrifuga con lo zenzero.

Senza contare che cruda con lo zenzero grattugiato fresco e un po’ di lime diventa una di quelle insalate drenanti e al tempo stesso sferzanti che difficilmente si dimenticano.

Questa volta si tratta di un mix semplicissimo. Una salsetta che piace moltissimo al Nippo e che io non adopero per la presenza di olio e miele. Nonostante questo ho un ricordo della carota con la senape al Miele della Maille a dir poco poetico.

Come preparare un’ottima salsetta per delle carote semplicemente bollite.

Se stai facendo una dieta ipocalorica puoi comunque adoperare l’olio extra vergine d’oliva e contenerti magari nella quantità. Se proprio vuoi maggiormente limitarti e non adoperarlo per tue ragione/indicazioni, non preoccuparti e allunga il tutto con un po’ di succo di lime o limone (anche arancia perché no?!). Vedrai che sapore!

In una ciotolina metti la senape che ti piace di più. Aggiungi un filo di olio evo, che a prescindere dalla dieta ipocalorica è sempre bene non esagerare. Mischia per bene e aggiungi poi un cucchiaino di miele. Assaggia per testare la combinazione e procedi secondo tuo gusto. Aggiungendo un po’ di miele o altra senape. Un po’ di sesamo bianco o nero per completare il tutto se vuoi.

Servi le carote e a parte la salsetta in modo che ogni commensale possa dosare bene la quantità che preferisce. Allo stesso modo potresti mettere tutti gli ingredienti in diverse ciotoline e presentarle in tavola spiegando magari le varie combinazioni. Ognuno si diletterà a modo proprio.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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