Avevo detto che ricominciava La Libreria di Iaia, no? Eccomi qui puntuale e inutile come sempre. Non sapendo da dove ripartire (ci eravamo lasciati con Crudo) e programmando la scaletta, perché almeno come ai vecchi tempi un libro a settimana vorrei “recensirlo” (molto in amicizia detto eh, che per recensirlo non ho le competenze. Diciamo sfogliarlo tra amiche e sparando quattro impressioni da incompetente? Sì dai). Le mie librerie straripano ormai. Compro pure quelli che non mi piacciono, per dire. Finirò in una puntata de Le mie Ossessioni. Tra Graphic Novel, libri di Cucina, i libri del Nippo e le riviste di musica, tecnologia, food e geofisica (no dai, non è vero ma potrei appassionarmi alla geofisica, no? Ci sono molto portata. Regia! Le risate registrate, grazie!) siamo sepolti vivi e neanche quattro piani di casa potrebbero bastare. Ma si possono impilare i libri pure nel bagno, quindi che ci importa?
Io amo Lorraine Pascale e voglio dirlo prima perché senza vergogna posso affermare con assoluta certezza che il mio giudizio potrebbe essere contaminato da questo profondo sentimento. Ho scelto Lorraine Pascale per la mia amica dolcissima Luci che era curiosa di sapere cosa ne pensavo (diciamo che Luci svolge un’assistenza sociale psicologica online sopportandomi e rendendomi immensamente felice). Non mentirei mai a Luci e quindi mi sforzerò di essere il più obiettiva possibile ma se tutte le food blogger sono possedute dal gene ormonale che le porta a sragionare su Chef Rubio e Rugiati, io faccio lo stesso per la Pascale (che non posso farci niente ogni volta che scrivo e dico il cognome penso a Fifì Fufù Dudù? Come si chiama il cane della Pascale di Berlu?) e Nigella. Fermo restando che faccio parte del team Alessandro Borghese tutta la vita (e Cannavacciuolo che amo come fosse un hamburger di ceci e spezie, per dire), se dovessi giurare amore eterno a qualche foodie o cuoca al femminile lo farei solo con la Pascale (ho controllato su Google. E’ Dudù e pare abbia pure un fidanzatino. Devo assolutamente indagare. La faccenda mi sta prendendo parecchio. Come non potrebbe del resto?) e Nigella. Ora. Mettiamo da parte i cani famosi (anche perché se Koi legge potrebbe ingelosirsi parecchio) e cerchiamo di sintetizzare ragionando per bene (su sintetizzare e ragionare regia faccia partire non solo le risate registrate ma pure gente che si butta per terra sputando i pop corn, grazie).
Il libro costa 25 euro e poco non è.
La carta non è lucida ma resistente, con foto a tutta pagina (come piace a me), testo facile e intuitivo senza frizzi e lazzi e pure “cosa serve”, che è una nota apprezzabile e più utile di quanto si possa pensare. Le ricette sono cento e il sottotitolo è “favolose e facili da fare”. E’ una promessa che l’autrice e l’editore non solo fanno ma mantengono. A me ha ricordato moltissimo Nigella; ciò non significa che abbia lo stesso stile ma sicuramente l’impatto è quello. Le ricette sono facilmente replicabili e variano da antipasti a zuppe, stuzzichini e snack passando per pane & company, verdure, piatti vegeteriani, dessert, torte e biscotti ma anche dolci e marmellate e altre bontà . L’edizione è del 2011 ed è stato finalmente tradotto in italiano (oh sono stanca di comprare tantissimi libri in lingua ostrogota!). La terza di copertina dice che è la soluzione per un pranzo informale e veloce, ma anche una ricetta per un’occasione speciale, l’idea perfetta  per una serata in compagnia e il dolce più buono che abbiate mai assaggiato e viste le premesse noi a Lorraine crediamo sulla fiducia. Mi piace tanto il suo programma. Mi piace tantissimo che una ex top model che pesava trenta chili con tutti i tacchi, il vestito, gli accessori e gli otto chili di make up adesso lecchi la spatola di panna e butti giù cioccolato fondente senza sapere quanti grammi esatti ne stia ingerendo. Mi piace lei, i suoi outfit, il suo sorriso e pure i capelli. Mi piace la cucina, come si muove e devo smetterla perché sembro una vecchia ottantenne che parla della sua amata Clerici (non mi piace solo come l’hanno fotografata perché è molto ma molto ma molto più bella in tv. E santo cielo di solito è il contrario. Fermi e statici si è belli ed eterei. In movimento dei pachidermi orribili. O almeno per quanto mi riguarda. Ma insomma per dire che lei è oggettivamente più bella di quelle quattro foto che non le rendono giustizia). Al contrario le foto dei piatti mi piacciono moltissimo e l’ottanta per cento delle ricette, nonostante molte siano davvero viste e riviste (intendo nell’ambiente dei foodie più sfrenati), mi hanno fatto venire una voglia di farle incredibile! Ho fatto la VideoRicetta delle barrette. Non so ancora se quando pubblicherò questo ticchettio sarà stato già uplodata o no, ma nel caso sarà mia premura inserirla all’interno dei post (programmo tutto sì ma a volte i tasselli saltano nel mio calendario multitasking impazzito). Venticinque euro li vale tutti perché è, come raramente accade purtroppo, uno di quei libri che tieni sempre sotto mano e che nel momento del bisogno ti aiuta. C’è. Ti viene in salvo qualsiasi cosa tu stia cercando. Non ti delude mai. In nessuna stagione. E’ una pianta sempreverde insomma.
Lorraine ha frequentato prestigiosi corsi professionali ed è diventata pasticciera e ha pure aperto una pasticceria ormai famosissima a Covent Garden, Londra. Poi il boom avviene grazie alla trasmissione televisiva che va in onda sulla BBC e conquista tutti. Elegante, dolce e fine (io amo quando mescola le cose. E’ normale, vero?) diventa la nuova regina della cucina in TV. In Italia abbiamo visto La mia cucina easy e La mia Cucina fresca e veloce. Io spero che la mandino in loop continuo per anni perché fosse per me di lei guarderei solo repliche. E non pensate (chi mi conosce lo sa) che io sia questo zuccherino (uno su un milione ancora lo penserà , no?). Non sono affatto una che si accontenta, anzi. Non amo perder tempo. Altrimenti mi vedo due vlog su Youtube, giusto per buttare all’aria quindici minuti di tempo che non torneranno mai più. Per Lorraine Pascale perderei tempo su tempo. In programma ho il Pollo alla Kiev con doppia cottura e l’Insalata di pere all’aceto balsamico con pancetta, che conoscevo già ma non con l’accompagnamento di gorgonzola e condimento al miele che lei propone. Sono sicura che piacerà moltissimo al Nippotorinese. Mi incuriosiscono tanto le Lasagne buonissime del suo papà e la Torta rovesciata all’ananas, rum e vaniglia perché che sia Donna Hay, che sia Nigella, che sia Oliver se c’è una torta rovesciata io devo farla. Devo anche capire quale sia la migliore. Lorraine si racconta un po’ nelle brevi introduzioni, tra il titolo e la ricetta, proprio come accade nei libri di Nigella. E’ proprio un’impostazione uguale. Titolo, descrizione del piatto e del ricordo e piccolo aneddoto, ingredienti a sinistra e tutto molto dettagliato, incisivo, veloce e diretto sulla destra. Foto a tutta pagina sulla destra (a volte a sinistra) e via. L’impaginazione perfetta per la lettura, la consultazione e la parte visiva.
Un libro da comprare assolutamente. Senza pensarci due volte. E’ una sorta di agenda visiva che ti ricorda quanto siano veloci e facili alcuni piatti. Quanto siano gustosi e speciali con poche accortezze. E come ce ne si dimentichi costantemente. Con questo libro, e grazie a Lorraine, non accadrà .
Chi è arrivato sin qui adesso saprà che in palio metto il Libro (come spesso accade nella Libreria di Iaia) e che lo avrà esattamente il dodicesimo commento. Ordunque dodicesimo commentatore mandami in email il tuo indirizzo con il tuo numero di telefono che attraverso Amazon te lo spedirò. E noi ci vediamo al prossimo Libro per un altro giro ne La Libreria di Iaia.
 (non si possono scrivere più di tre commenti di fila. Come in tutte le tombolate che si rispettino, insomma).