Ricette Vegetariane e Vegane

Cosa c’è nel mio carrello? Roo’Bar – Barrette Raw e superfoods

Ho parlato di barrette raw ma mai troppo nello specifico; anche se su Miiichefame molto spesso quando le fotografo mi vengono chieste molte informazioni al riguardo. Una delle mie preferite in assoluto è Cocco e zenzero ed è della Rapunzel e ne ho parlato qui. Quest’ultima mi aveva conquistato in poco tempo mentre quelle su cui ticchetto oggi lo hanno fatto pian piano. Non perché non siano buone a primo impatto ma si possono definire, uhm, particolari, ecco. Sono tutte chiaramente Raw biologiche, Vegan e Gluten Free. Non c’è presenza alcuna di zucchero, men che meno di qualsivoglia ingrediente raffinato. Hanno un packaging accattivante che le rende irresistibili e come logo un adorabile fantasmino con due occhietti perplessi, protagonisti del fronte della confezione. Si ricordano poi, non tanto per i gusti che bene o male si somigliano, ma più per i colori. Rosa, Gialla, Azzurro forte e deciso, Rossa e Marrone. Sotto una mia personale classifica in ordine di gradimento, anche se sono onesta già alle ultime tre il mio nasino fa i movimenti della strega Jeannie (in Strega per amore) per farle sparire. O far sparire me e non “doverle” mangiare. Prima ne ero più entusiasta, diciamo. La rosa, ovvero quella alla vaniglia, la mangio sempre molto volentieri e tra marrone e rossa non c’è tutta questa grande differenza, ma dovendo scegliere la prima. Su gialla e azzurrino intenso. Uhm. Andassero fuori commercio non me ne accorgerei.

Roo’Bar Mulberry Vanilla

La mia preferita. Non è troppo dolce ed è appiccicosina. Anacardi, datteri, more di gelso bianco e vaniglia Bourbon. Per 30 grammi di prodotto ci sono 102 Kcal con 3,8 di sale e 2,3 di proteine. I carboidrati sono 16, 5 e i grassi 4,1. Gli anacardi non si sentono questo granché ma non ha un sapore predominante di datteri. Più neutra rispetto alle altre e per nulla “oliosa”. Croccantina e non troppo molliccia.

Roo’Bar Cacao Nibs

Ventisei per cento di mandorle, datteri e fave di cacao. Una barretta ha 116 Kcal di cui 4,8 di grassi e 14 di carboidrati con 3,5 di fibre. Le proteine sono 2,6 e il sale è zero. Si sentono molto le mandorle e il cacao. Nel complesso è buona e per nulla oliosa ma a mio gusto risulta leggermente più nauseante della prima e finirne una, seppur di piccolissima dimensione, non è un’idea che mi alletta.

Roo’Bar Goji Berry

Datteri, bacche di Goji, cocco disidratato e cacao in polvere. Per 30 grammi di prodotto ci sono 98 Kcal di cui 0,02 di sale, 2, 2 di Grassi e 17 di Carboidrati. Il cacao è predominante e di Goji non sento niente. C’è un lieve retrogusto che non mi piace. Mi infastidisce quasi. Una nota stonata che rende tutto eccessivamente pastoso e acido. Ecco non so come altro spiegarlo. Un quid di acidità.

Roo’Bar Maca Cranberry

Maca in polvere, datteri, succo di mela concentrato e olio di girasole. Per 30 grammi ha 105 Kcal con 0,9 di sale e 1, 8 di Proteine. I carboidrati sono 19,9 e i grassi 3. Oliosa e con datteri predominanti non incontra assolutamente i miei gusti. Sarà proprio per la presenza di olio di girasole, a cui il mio palato non è in alcun modo abituato.

Roo’Bar Chia Coconut

Predominanza di scaglie di cocco (22%), datteri, semi di chia e olio essenziale di limone. Per 30 grammi di prodotto ha 114 Kcal con 4,3 di proteine, 14 di carboidrati e 5, 2 di grassi. Quando ho letto Coconut per poco non ballavo la macarena. Mi sono detta “sarà quella definitiva!” e invece dopo il primo morso. Delusione devastante.  Il cocco non si sente mentre i semi di chia sì. Qui però c’è proprio un retrogusto che non sopporto e che non mi consente di andare avanti nella degustazione. Adesso per scriverne le ho assaggiate nuovamente tutte. Insieme. Un pizzico alla volta. Ahem e no. Questa proprio no (non riesco a capire cosa possa essere se non l’olio essenziale di limone).

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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