Ricette Vegetariane e Vegane

Ho una relazione stabile con la mia Slow Cooker

 

Su Youtube vedevo queste adorabili donne americane buttare tutto dentro la slow cooker e via. Non mi ci sono fermata per un po’, a ragionare. Del resto quando ragiono io? Mai. Pensavo fosse una cosa tipo il Bimby, il Kenwood, quelle cose insomma che ho e che abbiamo e. E che noia, sì. Però il concetto del butta tutto dentro quanto è bello? Soprattutto quando la giornata è stata così intensa che ti viene voglia di lanciarti con tutti i vestiti a X sul letto. Faccia spiaccicata sul cuscino, rivoli di bava all’angolo della bocca e via.

La filosofia del butta tutto dentro e ciao

Rimasta sopita lì -questa immagine delle adorabili donne americane- il mio cervello o quello che ne rimane qualche volta mi mandava un segnale lampeggiante che tentava di indicarmi: “quando hai tempo indaga su questa magia della slow cooker”. Il mio unico neurone efficiente lo mette in agenda  con il tag azzurro a pois. E poi? E poi me ne dimentico, chiaramente. Capita però di parlarne con un’amica e poi con un’altra e poi seguendo una ragazza su Youtube, come racconto nel primo Video, l’illuminazione. La lucetta lampeggiante e il tag si spengono per lasciar posto alla ragione (o presunta). “Terra chiama Iaia. Iaia risponde?” Qualche volta. Sporadicamente, insomma.

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Allora come Maestro Yoda insegna la risposta era già dentro di me. E sorprendentemente non era quella sbagliata. Non c’entravano niente il Bimby, il Kenwood e il KitchenAid e marchi a caso;  c’entrava che questa consuma come una lampadina. E che cuoce a basse temperature. Brava, mi dico, in effetti slow cooker cosa avrebbe potuto lasciare presagire anche senza saperne nulla? Indago sul sito della Nital -e ti ricordo che non sei capitato in uno spottone e che non faccio product placement- perché mi dico “oh se non mi fido della Nital!” (anche se ho da poco preso la 5D della Canon ma tanto Nikon non lo verrà a sapere. Dopo un decennio di alta fedeltà il tradimento è avvenuto in modo spietato e inaspettato) e via. Entro nel magico mondo della Crock Pot dove tutto è incredibilmente meraviglioso. Mi trasformo in un donnino pin up (mi piacerebbe in effetti) con gonna a ruota, vita stretta (mi piacerebbe), seno prosperoso (vabbè aggiungi sempre quella parentesi, ok?) e capello perfetto raccolto in un mega chignon con tanto di eye-liner passato meglio di Dita Von Teese. Rossetto rosso manco a dirlo. Che cucino roba sfiziosa con la magica arte del buttatuttodentroechisièvistosièvisto. Oh! Se con la mia macchina fotografica Nikon e bottoncini a caso ho fatto credere a tutti di essere una Food Blogger, mi dico, vuoi vedere che riesco a convincere tutti di saper fare spezzatini, stracotti, brodi e manicaretti rustici da leccarsi le orecchie? Senza star lì a girare la carne, che per ovvi motivi capisci è un’operazione che detesto. In più, giusto per dirne una, ci sono POCHI bottoncini da premere:

  • High: cuoce ad alta temperatura, durata consigliata 4 ore
  • Low: cuoce a bassa temperatura, durata consigliata 8 ore
  • Warm: mantiene caldo il tutto per 4 ore ma anche più se vuoi

Cos’è, il paradiso?

Da quando ho la slow cooker ho ricevuto i complimenti da: Nippotorinese -tirchio da sempre di elogi- mamma, amici, parenti e pure da Koi che adesso ha un bollito così buono che fa pure la brava quando le dico: CROCK POT! Una sorta di comando tipo BISCOTTINO. Sta a indicare che se non abbaia quando parlo al telefono, che se non mi mordicchia i piedini quando li vede e non russa quando faccio il voice over ai video per youtube le farò il bollito nella crock pot. Pare che stia capendo il comando così bene che potrei adoperarlo per altri biechi intenti. Ho girato diversi video e fatto ricette di ogni tipo. Ti lascio la Playlist sotto e anche questo video Considerazioni a distanza di un mese di utilizzo.

Consiglio l’acquisto?

Qualora mai i miei consigli potessero reputarsi importanti? Sì. Consiglio l’acquisto perché è una cucina salutare prima di tutto, in quanto si evita (leggi si può evitare, perché nessuno ti vieta di farlo) il soffritto, le carni vengono morbidissime, la temperatura costante è sempre un punto di forza della cucina salutare e non in ultimo -tra le decine di motivazioni positive allo stato attuale- non occorre essere presenti in cucina avendo la sicurezza che i pericoli sono pari a zero. Qualora le cose dovessero cambiare sarà come sempre mia premura informarti.

Visto che ci sono ne approfitto per dirti che purtroppo qui il nuovo sito sta andando per le lunghe. Spostare 3.500 articoli e la mole di tutti i contenuti deliranti della sottoscritta sta mettendo a dura prova l’intera equipe di WordPress, che adoro. Ma manca davvero poco e sono emozionatissima. Quando il nuovo sito sarà online gli articoli, come da tradizione, saranno giornalieri.

E sempre e solo alle 12:12.

Tutte le Videoricette con la Slow Cooker *Crock Pot*

Le trovi qui nella Playlist del mio Canale

Spezzatino all’orientale

Il pollo speziato all’orientale

Qualche piatto che ho preparato nella slow cooker. Sai che non pubblico più da tempo piatti contenente carne e pesce, nonostante mi capiti di preparare per famiglia/amici ma te ne lascio ugualmente qualcuno qualora volessi cimentarti. Sono piatti provati e riprovati che fatti nella slow cooker hanno un quid in più. Parola di esperti.

A CARNE NELLA SLOW COOKER E LO SPEZZATINO CON LIME, SOIA E WASABI

 

 

Come ho avuto modo di ribadire fino allo sfinimento da quando ho la mia slow cooker -una crock pot- riesco a sfornare degli spezzatini e degli stufati incredibili. Non ho mai, giuro, ricevuto così tanti complimenti. Ormai in famiglia e nella mia cerchia di amici l’hanno acquistata tutti. Non mi stupirei se anche la nonna, integralista con la pentola vecchio stile tra le mani, ne volesse una perché l’ultimo spezzatino con il latte di cocco e la senape l’ha davvero segnata. Le è piaciuto così tanto che adesso sforno spezzatini come se fossi un’esperta ristoratrice. E già di per sé la cosa fa riderissimo, no? (riderissimo, dopo super super super e stra stra stra è il tormentone linguistico del momento. Sono difficili indagini che eseguo quotidianamente e mi attengo quindi per non risultare indietro. Per essere sul pezzo, insomma). Io brava a cucinare la cosa che odio di più.

La vita mi riserva sempre incredibili sorprese.

Se mi avessero detto che mamma si sarebbe fidata di questo aggeggio infernale (per mamma sono tutti aggeggi infernali e ti ricordo che è la stessa -se mi segui da tanto tempo- che mi ha terrorizzato con tutti gli elettrodomestici possibili e mi ha fatto venire la mania di non surgelare nulla) non ci avrei mai creduto. Mamma fissa le pentole anche quando cuoce i piselli. Non riesce ad allontanarsi. Va in paranoia pure se c’è una candela accesa perché siamo, chiaramente, tutti a rischio incendio. Figurarsi se mollava lì la slow cooker da sola. Certo, non esce di casa e la guarda sempre di sottecchi e con sospetto ma diciamo che è già uno step avanti. Poi se quando ci sono io si finge sportiva e quando è sola mette la sedia davanti e la fissa come un lemure inebetito questo proprio non saprei (sottotitolo: ma potrebbe essere eccome). Adesso con l’autunno poi possiamo pure buttar giù tonnellate di legumi e ciao. Niente più stress per i ceci soprattutto che richiedono tempo e fuoco molto dolce per essere buoni davvero. Niente più stress per la soia, che mi ha sempre fatto dannare ti confesso. Adesso butto giù dentro e CIAO. Motto dell’autunno: Butta giù dentro e CIAO. Ripeti con me.

CIAO.

E poi, dai, le verdure nella slow cooker vengono così buone che se non le provi non ci credi. Spezzatini di seitan e tofu per me con tonnellate di legumi e diverse preparazioni di secondi piatti (anche pesce) per gli altri. E ti confido una cosa: pure il Nippotorinese mi fa i complimenti. Insomma mamma che non fissa le pentole e il NippoTorinese che mi fa i complimenti: Signor Crock Pot la ringrazio infinitamente.

E CIAO. Che suono meraviglioso ha questo CIAO?

SPEZZATINO CON SALSA DI SOIA, LIME E WASABI

Seguiranno diverse preparazioni all’interno della slow cooker, soprattutto in vista del Natale perché qui mancano davvero pochissimi giorni agli addobbi e al tanto sospirato spirito natalizio che vuole venir fuori prepotente già dal sei dello scorso gennaio. Non faccio in tempo a metter via gli scatoloni natalizi che ho già voglia di ri-addobbare tutto. Questo spezzatino è davvero semplicissimo e necessita degli ingredienti succitati: salsa di soia (non troppa), succo di lime (4-5 lime per un chilo di carne, all’incirca) e un po’ di wasabi quanto basta per il tuo palato. Ho provato a mixare tre degli ingredienti che in casa non mancano mai e il risultato è stato graditissimo. La salsa di soia deve essere davvero poca e non allungata con l’acqua perché come ben sai nella crock pot c’è un rilascio di liquidi considerevole e si rischia di cuocere in troppo liquido che può essere riutilizzato magari mettendolo in pentola con un po’ di farina per formare una crema ma non è sempre una buona idea ai fini del sapore. Filo di olio, carne e soia, lime con wasabi. In otto ore è venuto fuori uno spezzatino davvero interessante che ho servito accanto a qualche fetta di lime e del riso profumato al tè verde (matcha). Profumato e molto leggero. Se lo provi, come sempre, dimmelo perché mi rende felice l’idea che in qualche modo cuciniamo insieme.

TRINCA CON ARANCIA, ALBICOCCHE, ANICE STELLATO E PEPE ROSA

A Catania si dice “ti ha trattato dalla parte della trinca” per sottintendere che qualcuno ti abbia trattato davvero molto bene. Per me capire i diversi nomi dei tagli di carne è impresa ardua assai. Mi destreggio malissimo e avere un torinese in casa che ne capisce è davvero molto complesso. Stiamo ore a parlare delle differenze per poi arrivare sempre a un unico punto: lui è preparatissimo e io no.

Non ho visto questa ricetta da nessuna parte, te lo dico onestamente altrimenti come sempre faccio scriverei la firma. Il fatto è che avevo in casa: arance e albicocche essiccate e come spezie mi sono inventata questo anice stellato e pepe rosa.

Il risultato è stato sorprendente e mi hanno fatto tutti dei gran complimenti; tanto che mi hanno chiesto di riproporre questo piatto a Natale. Se non fosse che gran parte della mia famiglia per tradizione e suppongo questione religiosa non mangia (solo il 24 mentre il 25 sì) carne a Natale avrei servito questa trinca profumatissima proprio la Vigilia.

Sono la persona meno indicata per raccontarti un piatto di carne ma posso dirti che davvero poche volte ho ricevuto questi complimenti. Ero restia a farla nella crock pot e volevo trattarla come un roast beef, quindi facendolo chiudere in pentola e poi terminando la cottura in forno. Poi avevo pensato di fare lo stesso ma invece del forno ovviare con la crock pot. E invece mi sono ritrovata per mancanza di tempo a mettere tutto direttamente nella slow cooker e via. Puoi speziare come preferisci e ottenere un risultato trionfale in tavola con minimo sforzo. Poi l’effetto delle arance cotte lentamente è così bello, festoso e natalizio, no? Mi sarebbe piaciuto, te lo dico onestamente, glassarle in padella perché allora sì che sarebbero state ancora più gustose da mangiare ma essendo un primo esperimento -riuscito sorprendentemente bene- mi riprometto di farne uno leggermente più elaborato e raccontarti le reazioni.

 

 

POLLO CON ARANCIA, MIELE E SPEZIE

 

 

La Playlist delle ricette nella Slow Cooker sul Canale YouTube è abbastanza ricca e di questo pollo ho parlato diverse volte anche all’interno dei Food Vlog; si può preparare sia con il limone che con le arance, ma anche con entrambi. Una ricetta poi che può chiaramente essere cucinata all’interno di una semplice pentola. L’unico inconveniente del pollo cotto nella slow cooker è che le carni diventano eccessivamente morbide; per carità un pregio ma non occorre, come negli altri tipi, una cottura molto prolungata e i fusi, se non con la sovracoscia, il più delle volte si sfaldano. Bisogna quindi prestare attenzione qualora si desiderassero, come vedi in foto, dei pezzi interi.

Un parente dello Sticky lemon chicken che impazzava un decennio fa in tutti i food blog. Posso dirti, in tutta onestà, che tristemente -perché sai che non amo molto cuocere la carne ma a volte “mi tocca” con infinito piacere per chi amo- sta diventando un mio cavallo di battaglia. Lo fanno ormai mamma, nonna, zia e amiche. Chiunque l’abbia assaggiato ne rimane rapito proprio per la sua semplicità e gusto.

I piatti, perché so che me lo chiederai, sono di Anthropologie, una collezione limitata di una bravissima artista che ho acquistato lo scorso anno.

Questa ricetta è perfetta per un giorno qualunque ma anche per le feste o cene dove vorrai colpire con semplicità (e avrai poco tempo, inciso). Devi semplicemente tagliare le bucce di arancia (e limone, nel caso) a listarelle dopo averle lavate, sempre ricordando di usare frutti biologici e non trattati. Ricava il succo di almeno quattro arance per un chilo di cosce e sovracosce ma come sai bene dipende chiaramente dal gusto delle arance e da quanto sapore vuoi dare. Puoi anche metterne un po’ di più o meno. Ormai vado a occhio e non ho mai pesato gli ingredienti, spero mi perdonerai ma è una di quelle classiche preparazioni che va a sentimento. Prepara due cucchiai colmi di curcuma e due di curry. Per lo zenzero in polvere invece vacci piano e quindi anche solo un cucchiaio raso. Se sai che ti piace il piccantino dello zenzero però vai tranquillamente senza timore. Se lo fai nella crock pot procedi così:

Metti le cosce con sovracosce e poi un generoso filo di olio. Poi il succo d’arancia e le spezie. Quattro cucchiai di miele. Il sale e il pepe. Infine le bucce e lascia cuocere per qualche ora (massimo tre ma dipende dalla tua slow cooker) e il gioco è fatto. Di tanto in tanto con il cucchiaio bagna le carni. Pronto! Lo lasci lì abbandonato (poverino, santocielo) e sei pronto a fare un gran figurone!

 

CARNE CON LATTE DI COCCO, PISELLI E BASILICO NELLA SLOW COOKER

Non mi sopporti più con questa slow cooker, lo so. Pure su RunLovers la settimana scorsa ho ammorbato migliaia di Runner da tutte le parti d’Italia (che però hanno accolto stranamente in modo entusiasta la cosa. Che la fine del mondo sia vicina ormai ho pochi dubbi) con la crock pot, la scelta di vita sana e le solite cose. Sembro un po’ la mamma adottiva di Edward (mani di forbice) che faceva la rappresente Avon porta a porta. Quella che credeva così tanto nei prodotti che non poteva fare a meno di parlarne, parlarne, parlarne a ogni ora del giorno e della notte. Fuori contesto lavorativo? Anche. Il problema -se così si può chiamare la patologia- è che io non solo non faccio product placement a pagamento, non solo non sono un’impiegata della Crock Pot, ma -non in ultimo- mi appassiono raramente alle cose. O, per meglio specificare, magari mi appassiono anche ma il mio interesse scema nel giro di pochi giorni (se va bene, altrimenti si tratta di ore se non minuti). Non sono una fedele appassionata, insomma. Con la slow cooker/crock pot invece non solo è stato amore a prima vista ma ci siamo pure giurate amore eterno per sempre con tanto di invitati, anelli e banchetti.

Non ho mai cucinato così tanta carne in vita mia (e neanche pubblicato sul Blog, a dirla tutta) e questa non è una bella notizia, certo. Però devo confessare come ho già fatto che per anni ho avuto sempre questo grandissimo problema di non sapere come cuocere una delle cose che ho sempre più detestato in vita mia. Quando hai amici in casa puoi sempre proporre piatti molto fantasiosi, particolari o sfiziosi, ma alla lunga tutto questo può essere forzato ed esagerato perché un semplice spezzatino -senza tanti magheggi e ingredienti ricercati e particolari- fa anche la sua figura. Ecco, la crock pot mi ha dato la possibilità di non strafare e di portare in tavola una cosa semplice, che piace generalmente a tutti senza tanti fronzoli. Da parte mia cucino tantissime verdure e legumi e ho fatto delle zuppe che definire buone mi sembra minimizzare alquanto. Questa è stata una delle prime ricette che ho fatto, che ho filmato e che ho offerto anche più volte proprio per l’incredibile successo che riscuote. Tutti mi dicono con la faccia da lemure ipnotizzato e stupito “ma cosa ci hai messo?!” e io tutta gongolante snocciolo i pochissimi ingredienti. Mia mamma e tante altre persone hanno provato a replicarla in pentola -e anche io stessa- ma il risultato non è assolutamente lo stesso. Non si può ottenere semplicemente perché il fuoco è diverso da una resistenza elettrica e anche perché con tutta la buona volontà di questo mondo non si può mantenere un calore costante usando un fornello e -non in ultimo- anche se a fiamma bassissima di sicuro non può equiparare il basso wattaggio della crock pot. In pratica con un chilo di carne da spezzatino di primissima qualità uso una lattina di latte di cocco che si attesta intorno ai 400 ml, ma faccio un mini risciacquo sotto il rubinetto come ha insegnato la nonna. Come si fa con la salsa, no?

Poi metto una bella manciata di piselli -a occhio- qualche foglia di basilico, del sale e del pepe. Finito. Se voglio esagerare una cucchiaiata di curry di quello buono e abbondo ancora un pochino con la curcuma nonostante sia contenuta già nel curry, ovviamente. Ma un tantino in più non fa mai male. Il risultato è sorprendente e lo è ancora di più il fatto che posso conservarlo in frigo per due giorni e mi è stato detto che è sempre buono (sai che io non surgelo mai, se mi leggi da un po’. Se sei fortunato e mi leggi da poco invece per abbreviartela ti dico che: ho subito violenza psicologica sul surgelamento per via di mia mamma. Una storia triste che ti risparmio).

Ieri ti parlavo delle mie zuppe preferite ,ecco. Anche nella slow cooker ne sto facendo di buonissime. Merito anche della mia fiammante e nuova crock pot -di cui devo assolutamente parlarti- che invece di avere la pentola in coccio ce l’ha di ceramica. Tutta un’altra storia. Cuoce in modo diverso e più veloce ma non sono fatta per lo spoiler e per le informazioni approssimative -eccerto sono un’antipatica logorroica- ergo rimando la chiacchierata alla prossima settimana dove la presento ufficialmente premurandomi di dirti le differenze che ho riscontrato. Il Natale del resto è alle porte e c’è poco da fare: regalarti o regalare una crock pot è diventato un obbligo morale.

Sogno di andare porta a porta a fare dimostrazioni culinarie con la slow cooker sotto l’ascella. Dottore, è grave?

LA CARNE SPEZIATA COTTA IN LATTE E SENAPE CON LA SLOW COOKER

 

 

All’interno della mia slow cooker, la Crock Pot, ormai faccio di tutto. Non voglio ripetermi ma a distanza di più di mezzo anno posso dirti senza dubbio alcuno che è stato l’acquisto migliore del 2017. Avevo già fatto uno spezzatino simile ispirandomi a una ricetta di Nigella; la puoi trovare sotto in formato videoricetta o puoi cliccare direttamente qui.

Quel giorno non avevo il latte di cocco ma non mi sono arresa e ho adoperato del latte vaccino; del resto cuocere la carne nel latte di certo una mia idea non è, anzi è un metodo di cottura conosciutissimo che effettivamente rende le carni molto morbide. Sbagliare uno spezzatino, un arrosto o qualsivoglia pietanza all’interno della slow cooker è praticamente impossibile. Mamma ormai l’abbraccia come fosse un componente di famiglia, il Nippotorinese è sempre felice quando cucino qualcosa lì dentro (quindi tutti i giorni) e io mi faccio di quelle zuppe e minestroni che mi appagano. Ne sono entusiasta, c’è poco da fare. Ho provato diversi spezzatini senapati, nel senso che metto semplicemente la carne a pezzi, del latte di cocco e un cucchiaino di senape. Tanto basta per ricevere complimenti su complimenti. Faccio cuocere in modo LOW anche per otto ore e il risultato è morbidissimo e saporito perché la carne rilascia i suoi liquidi che si vanno a mischiare e con il tempo tutto si sposa magicamente. Il concetto di questo spezzatino è lo stesso ma al posto del latte di cocco appunto ho adoperato il latte vaccino.

Con il sughetto, che sicuramente sarà “troppo” da servire, ci puoi fare pure uno spaghettino dopo aver bagnato la carne prima di servirla a tavola, oppure lo potrai mettere da parte per condire o allungare la carne il giorno dopo che sicuramente si seccherà leggermente. Questa magia di “butta tutto dentro” continua a sconvolgermi. I ceci vengono benissimo, le lenticchie e i fagioli pure, le carni di tutti i tipi e presto ti mostrerò come anche il pesce -e non solo zuppe- si cucini perfettamente. In un video americano ho visto che ci fanno anche i Macaroni and Cheese e pure una sorta di pizza fatta con i tacos. Non mi sono spinta così oltre ma ti confesso che ormai potrebbero pure dirmi Muffin nella Crock Pot che, invasata come sono, ci crederei.

Ti lascio la Videoricetta qui sotto ma fondamentalmente devi solo cuocere la carne, tipo spezzatino, a cubotti con del latte, le spezie che ti piacciono di più e un cucchiaino di senape. Io mi regolo sempre così: per un chilo di carne non metto mai più di 250-300 ml di latte e un cucchiaio di senape. Le spezie, come sai, sono davvero a gusto e sensazione. L’olio puoi ometterlo davvero, ma se ti piace il sapore magari potresti aggiungerlo poi a crudo.

 

Se non hai ancora comprato la slow cooker, pensaci. Non mi sento mai di consigliare qualcosa perché è sempre tutto soggettivo ma come ho fatto con mia mamma, le mie zie, le mie amiche e tutti se ti capita e puoi prendila perché non te ne pentirai. E sei hai domande da farmi scrivimi qui sotto perché sarò felice di risponderti.

Ah. E se capiti per caso qui. No. Non ho contatti con l’azienda. È finita al contrario e fa ridere, no? Chi ce li ha lo omette. Chi non li vuole avere lo sottolinea. Ma va bene pure così, dai

 

2 Ricette per la Crock Pot

 

Una ricetta con le ciliegie che conquisterà tanti

 

Cucinare la carne con la frutta non è né una grande novità né una smania di esagerare e “mischiare”. Si ha un’idea -purtroppo sottolineato- ancora eccessivamente statica di molti alimenti. Ritrovarsi dell’ananas nell’insalata, del melone nella pasta e come in questo caso delle ciliegie nella carne non fa piacere a tutti. Questi limiti, talvolta insuperabili, trovano appiglio -oltre che in credenze sciocche- in una diffusa disinformazione. Moltissime culture gastronomiche hanno sempre fatto uso della frutta nelle preparazioni salate. Mi ritrovo, fastidiosamente in primis per me, a ticchettarlo perché fino a pochi giorni fa ancora leggevo letteralmente indignazione -termine usato con coscienza-  per l’accostamento del pollo con le ciliegie; per altro ricetta d’antan per i foodie. La prima sensazione che provo, onestamente, è dispiacere. Che ne sanno solo loro -mi dico- del pollo alle prugne (anche della Satrapi) del Europa Orientale, di quei gnocchi ripieni di prugne che fanno un odore incredibile, di quel pollo alle pesche iraniano. Senza andare lontano dalle polpette con la salsa di mirtilli passate alla storia nelle domeniche familiari tra mobili, mensole e progettazioni. La carne, particolarmente con la frutta rossa, si presta a infinite variazioni. C’è una ricetta che faccio molto spesso d’estate. Non è difficile intuire perché io raramente venga ricordata per piatti a base di carne -anche perché me la cavo poco meglio col pesce- eppure questa, che nel tempo ho variato, riscuote sempre tantissimo successo e da quando la faccio all’interno della mia slow cooker- crock pot- i complimenti non mi vengono affatto risparmiati. E allora ho deciso di trascriverla perché magari stupirà anche te. Io lo spero con tutto il cuore; come spero -qualora la provassi- che come sempre mi racconterai come è andata. È una delle cose, ripeto, che mi rende più felice. Leggere i tuoi racconti in cucina.

COME LA CUCINO?

La carne è quella perfetta per gli spezzatini. Le ciliegie quelle buone del Santo Fruttivendolo di fiducia, che devi snocciolare, sì. Io vado a occhio ormai e fallo anche tu perché è proprio una ricetta che deve essere perfezionata secondo i tuoi gusti o quelli delle persone cui andrai a servirla. Diciamo che per un chilo di carne non metterei più di una ventina di ciliegie. Le puoi lasciare intere e denocciolate oppure tagliarle un po’. Puoi cuocere nella pentola normale ma se hai modo di provarla nella slow cooker direi che è ancora meglio. La carne deve cuocere infatti a fuoco bassissimo e lentamente. Raccolgo dentro una ciotolina la farina per infarinare i pezzi di carne con una bella e generosa dose di curcuma, curry, paprika e peperoncino. Aggiusto di sale e come dicevo impano i pezzi di carne, letteralmente. È importante dare una nota piuttosto piccante in modo che il tutto non risulti eccessivamente dolciastro per via delle ciliegie. Raccolgo quindi la carne in un recipiente grande e giro per bene in modo che i pezzi siano infarinati a dovere. Aggiungo adesso una generosa quantità di olio extra vergine di oliva e una manciata di pinoli. Solo dopo aggiungo pochissimo latte di cocco giusto per inumidire la carne. Regolati tu. Non devi bagnarla tutta o coprirla ma usare “la giusta” quantità di latte di cocco capace di bagnare tutte le parti di carne. Una volta fatto fai cuocere a fuoco lentissimo. Il vero segreto è quello. Potrebbe occorrere più latte di cocco o un minimo di acqua nel caso in cui non la cuocessi nella slow cooker. Servi il piatto ben caldo con un po’ di pane  integrale di segale tostato e il gioco è fatto.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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