Ricordo, come se fosse ieri, mia zia seduta su una poltrona che leggeva “Le regole della casa del sidro”. Ero veramente molto piccola e non capivo cosa significasse sidro, solo che mi vergognavo un po’ a chiedere; sarà che non avevo la confidenza necessaria in quel caso o che mi ero convinta così, a dirla tutta. Sarà capitato anche a te di ricordare questi dettagli del tutto irrilevanti di momenti vissuti, apparentemente noiosi e così maledettamente quotidiani, eppure per qualche ragione diventano fotografie di pensieri e sensazioni che non riesci a dimenticare, ma che anzi nel tempo risultano così importanti che ci rimugini pure su. Me lo sono chiesta spesso perché quel giorno rimasi impalata lì a fissare la zia che leggeva quel libro così grande con quel nome così strano. Questo te lo dico perché ogni volta che leggo o sento sidro penso sempre a lei con quel volume in mano tutta intenta con espressione assorta e io piccola che la fissavo con sguardo interrogativo chiedendomi cosa fosse il sidro. Essendo una bambina molto curiosa quando ho potuto sono corsa verso la libreria dove mamma teneva il suo dizionario di italiano. Non so perché mamma tenesse così tanto a quel dizionario ma stava sempre lì. Nella stessa identica posizione. Capito cosa fosse il sidro mi ripromisi di assaggiarlo un giorno o l’altro. Bene, sono passati trent’anni da quella promessa e io non l’ho mai assaggiato. Il primo motivo è che contiene alcool e la mia religione me lo impedisce (se mi segui sai che sto scherzando; ma sono astemia per scelta da sempre e mai ho toccato alcool in vita mia. MAI. Una storia lunga, sicuramente già raccontata nei meandri di questo infinito contenitore di ricordi. Una scommessa personale andata a buon fine. Una cosa, non ti nascondo, di cui sono particolarmente orgogliosa, peraltro) e il secondo, che in realtà è l’unico motivo, è che me lo sono completamente tolto dalla mente. In realtà durante il periodo Potteriano quando tutti andavano al pub Tre manici di scopa a buttar giù sidro nelle serate natalizie o semplicemente freddolose ricompariva di nuovo la zia e la mia promessa, ma poi vuoi per una cosa, vuoi per un’altra. Insomma quasi una persecuzione questo sidro.
Poi qualche mese fa, complice un nettare di mela davvero delizioso comprato alla biobottega, mi impongo di provare a vedere se ne esistesse una versione no-alcool. E dove vado se non su Pinterest? Ne vien fuori, come sempre, un universo sconosciuto. Pinterest ti bombarda di informazioni visive a tal punto che ne esci stordito. Un po’ come entrare alla Rinascente o alla Coin durante le feste quando milioni di milioni di milioni di addobbi travolgono le tue pupille e non sai più di che colore, forma e dimensione vorresti fare l’albero e soprattutto se dopo tutto quello visto hai ancora voglia di farlo. La risposta, per quanto mi riguarda, molte volte è NO. Con la conseguente voglia di fuggire. Ma poi ritorno in me e compro tutto (forse ero in me, prima. Non saprei). Apple Cider mettilo su Pinterest ti prego: un delirio. Di tutte le versioni e di più. In tutti i modi e se non fosse possibile ancora di più e di più. Di una semplicità imbarazzante, mi dico. La prima volta lo faccio con la pentola di ghisa de Le Creuset. La seconda pure e via così. Poi comincio con la crock pot e poi non la smetto più. Se lo scorso anno le mie pupille gustative erano in visibilio per il Pumpkin Spice Latte quest’anno lo sono per il sidro fatto in casa. E ti dirò di più: nella crock pot o slow cooker come vuoi chiamarla viene così buono che te lo consiglio assolutamente. Inoltre la preparazione svolge la doppia funzione di profumare la casa e rendere tutto così stramaledettamente perfetto e renderti una persona migliore e sorridente. Sì, perché a riprova che non solo l’alcool ti rilassa-disinibisce-fesserie assortite, anche un semplicissimo sidro può davvero stenderti e renderti sin da subito gioviale e anche molto sorridente. Ha un potere magico, me ne sono convinta. Quella cannella ti sale alla testa, quello zenzero ti rinfresca e le guanciotte diventano così dolcemente rosse che ti senti come catapultato in uno chalet, con un orrendo maglione natalizio strapieno di renne saltellanti vicino a un camino scoppiettante.
Sarà, ma io con l’età che avanza sto sempre più rivalutando le spezie. Oltre che le loro incredibili proprietà parlo proprio di gusto. Di come riescano davvero a riempire dei vuoti. La cannella, lo zenzero e i chiodi di garofano sono ormai immancabili; oltre a svolgere una funzione anti malanno proprio (soprattutto la cannella in caso di raffreddore o influenza. Per non parlare delle infinite proprietà dello zenzero) riescono ad alterare l’umore. Il sidro caldo che scende lungo la gola ti infiamma e sfiamma come in un tornado di yin yang. Riempie in tutti i sensi.
Ci sono diversi modi per preparare il sidro fatto in casa
E tu troverai il tuo.
Quello che ti propongo non è un vero sidro originale a cui aggiungere il lievito per farlo fermentare e poi imbottigliare. Insomma non è una versione alcolica o frizzantina ma una basic, diciamo. Ma strepitosa! Puoi usare diverse tipologie di mele e ogni volta che le cambierai otterrai un sapore ovviamente diverso e dei contrasti che potranno piacerti o meno. Anche la combinazione di due tipi di mele è da prendere in considerazione. Anzi c’è chi dice che debbano essere almeno due le varietà altrimenti il sapore perde un po’. Puoi usare le Red Delicious, ovvero quelle rosse ricche di fruttosio belle tonde e rossastre oppure le Smith, quelle verdi croccanti leggermente acidule ma anche le Golden, ovvero le Yellow Delicious (tra le mie preferite), dolce e delicata leggermente acidula ma non troppo come quella verde.
Come si prepara il tuo sidro, Iaia?
Il mio si prepara così: si tagliano due mele, si mettono 2-3 bastoncini di cannella, una manciata di chiodi di garofano ma non nella garza perché tanto poi filtro tutto con il colino e il problema non sussiste (e comunque ne metto davvero pochi e sono facilmente riconoscibili e possono essere tolti con comodità), un’arancia a fette, il succo di un’arancia spremuta e quello di mezzo limone (non si mette di solito nel sidro ma a me piace moltissimo), due pezzetti di radice di zenzero spellata che poi toglierò ma se vuoi puoi usare quello in polvere. Per zuccherare mi piace molto lo sciroppo d’acero ma puoi anche aggiungere il dolcificante che ti piace di più e nessuno ti vieta di usare il miele, che si presta benissimo. Magari un miele speciale dalle note che si sposano bene con la cannella, per dire. Metti tutto nel fondo di una casseruola, o della crock pot come nel mio caso, e cuoci a fuoco bassissimo fin quando le mele non sono morbidissime, che se passi la forchetta ne rimane la polpa per intenderci. Nella crock pot è comodissimo proprio perché non devi controllare il fuoco e naturalmente l’acqua non evapora in grande quantità, anzi.
Una volta trascorso il tempo (con la crock pot io lascio andare anche per sei ore) hai due strade davanti: togliere radice di zenzero, stecche di cannella e chiodi di garofano e frullare le mele oppure filtrare con un colino o una garza, che si è impregnata dei sapori con dentro tutti i pezzetti di frutta. Il primo metodo è innegabile sia il più saporito mentre il secondo il più scenografico. Qualsiasi sia la tua scelta però provali entrambi prima di decidere, ti prego. Non è così tanto macchinoso frullare le mele, sai? Non lasciarti ingannare. Puoi pure usare un frullatore a immersione. Ci stai davvero pochi minuti, come negli stessi pochi minuti puoi filtrare.