Capisco le domande “ma decori così presto?”, “ma non aspetti l’otto dicembre come da tradizione?”, “ma ci vuole tanto tempo. Come fai?”. E non mi stanco mai di rispondere perché innanzitutto mi piace e secondo poi lo trovo giusto; altrimenti eviterei di creare contenuti. In sintesi: decoro così presto perché ho sempre moltissimo lavoro -extra web intendo, che non può di certo essere classificato come lavoro per quanto mi riguarda- nel periodo invernale e senza alcun tipo di organizzazione sarebbe impossibile.
Lo sarebbe innanzitutto perché pretendo forse troppo (tolgo il forse) e mi ostino a ricercare ogni anno quella inesistente “perfezione” che si “pretende” per certi versi dalla inafferrabile magia del Natale. La mia casa è su più piani e ha grandi spazi e con la pretesa -per certi versi assurda- di volerla decorare tutta l’impresa comincia a essere ardua solo già al pensiero. Dedicandomi adesso anche alla costruzione del mio ufficio all’interno della casa (non è strettamente così ma è per capirci meglio) tutto sta diventando più complesso. Novembre è quindi, immediatamente dopo Halloween, il mese del decoro natalizio. Questo perché mi garantisce di poter fare le cose con calma, ponderando bene cosa voglio in quello specifico anno -perché cambia in quanto sono una sempre in divenire e mai statica- in modo da evitare di affaticarmi o annoiarmi rischiando di gettare la spugna. Si sa, durante le decorazioni manca sempre qualcosa e chi è affetto dalla malattia del perfezionismo come me deve fare i conti con piccole tragedie del tipo “è finito x” piuttosto che “è finito y”. Sono cresciuta in una famiglia dove mamma solo ed esclusivamente l’otto dicembre addobbava casa. Per l’Immacolata. Non si transigeva. Né un giorno prima né un giorno dopo. Amo le tradizioni e il mantenerle. Amo i ricordi e i racconti di tutti gli otto dicembre della mia vita. Mia madre era una grande lavoratrice e aveva pochissimo tempo. Nonostante questo ha sempre tenuto come me alla casa e alle tradizioni. Di certo non aveva la mia idea di addobbo, questo sì. Fare “solo” un albero in una giornata si può anche fare. Fare quello che oggettivamente compio io la vedo davvero ardua.
Questo noioso preambolo per dire un’ovvietà. È quello che ti aspetti e desideri. È lo spazio che vuoi rendere magico e natalizio e il tempo a disposizione. Purtroppo la tradizione cozza con questi elementi da valutare. Se poi, come nel mio caso, ci aggiungi pure che c’è una preparazione serrata, in quanto esiste anche una pianificazione di contenuti da pubblicare e si ha davvero bisogno di lucette come sfondo et similia, va da sé che a novembre sembra quasi di essere già un tantino in ritardo. È’ così che oggi voglio cominciare. Raccontandoti velocemente il perché io sia così in netto anticipo. Non vuole essere un’ansia, una gara a chi è più bravo o una smania di esagerare ma semplicemente una spiegazione, spero piacevole, di come ognuno incastri il tempo -giustamente- a modo proprio.
Quando guardo questa foto e la sera passo dal salone dove c’è questo mio angolo speciale, che amo particolarmente, dedicato alla lettura mi dico sempre “forse bastava solo questo”. Un albero e delle luci tra i personaggi che ami di più, le storie e i mondi. Davvero bastava solo questo? Forse sì.
Non lo avevo mai fatto, te lo dico onestamente. Quello di illuminare la libreria. Mi sembrava qualcosa di estremamente disordinato e scomodo, anche perché voglio sempre avere accesso libero ai miei libri. In casa li sfogliamo giornalmente e più volte al giorno. Nella fattispecie questa libreria -perché ne ho diverse in casa essendo la passione suprema di entrambi- contiene alcuni classici e molte graphic novel. E le graphic novel sono tra quelle che sfoglio regolarmente perché molte volte sono anche ispirazioni. Fermo restando che molti personaggi a volte mi chiamano e vogliono essere cercati. E io li cerco giusto per un abbraccio.
Un filo di luci di 48 metri nel mio caso è bastato, ma perché ho fatto un gioco preciso di “sali e scendi” per decorare una libreria piuttosto grande. Nel video dove mostrerò i diversi angoli decorati di casa però ti farò vedere come anche una libreria nettamente più piccola di questa -illuminata con un filo da 24 metri- faccia un impatto scenico ugualmente maestoso e magico. Sono dei led chiaramente e quindi non incidono nella bolletta. Poi c’è da dire che -essendo il mio vero mestiere quello delle luci- investendo su un buon prodotto di qualità anche la resa estetica sarà diversa: ricercata ed elegante. Sarà appunto perché è il mio vero mestiere ma c’è una netta differenza tra i fili a basso costo rispetto a quelli di qualità. Anche qui dipende sempre dall’occhio di chi guarda e dalle necessità certo, ma ti assicuro che può davvero fare la differenza. Le luci non avranno di certo problemi, i giochi di luce non perderanno la memorizzazione perché accade sempre con prodotti di bassa qualità. Magari stai lì a programmare nell’albero di Natale 4 fili diversi con giochi di luce alternati e poi al primo reset: luci impazzite!
Questo filo va anche in doppio. Si parla di più di 600 led minuscoli che ti regalano qualcosa di incredibilmente bello.
Che sia semplice o no poco importa. Basta un filo di luci ed è Natale.