Ricette Vegetariane e Vegane

Il Panko fatto in casa

Il Panko è un particolare pangrattato, preparato utilizzando il pane bianco in cassetta bianco tipico della cucina giapponese. È perfetto per i fritti. La tenpura (lo scrivo con la n perché altrimenti il Nippotorinese si arrabbia. Ogni volta che vede tempura con la m ha delle crisi isteriche) viene così soffice, croccante e leggera grazie proprio alla consistenza del Panko. Sono tantissime le preparazioni, nella tradizione culinaria giapponese, che lo comprendono. Quello che non sanno in tanti è che si può preparare in casa facilmente. Si impiegano pochi minuti. Basta avere del pane in cassetta bianco e il gioco è fatto. Al contrario del pangrattato tradizionale si ottengono delle fritture croccanti sì, ma non impregnate di olio (prova e ne rimarrai stupito, se non lo hai fatto già). Vengono belle gonfie grazie all’incameramento dell’aria e strepitosamente buone. Se hai assaggiato un fritto giapponese fatto bene sai di cosa Sto parlando.

Ma come si fa il panko?

Prendi del pane in cassetta bianco.
Lo metto nel robot, nel frullatore o nel Bimby. Non devi frullarlo tanto. Devi dargli semplicemente 3-4 colpetti veloci. La funzione pulse in pratica. Il pane infatti deve rimanere “corposo”. Non eccessivamente grosso ma neanche fine. L’esempio perfetto lo vedi nel mio video. Ho azionato il Bimby a velocità 3 per 2 secondi, giusto per capirci ma fa lo stesso anche con il frullatore.
Una volta ottenuto il tuo Panko: metti su una teglia con carta da forno e inforna a 60 ventilato per 20 minuti circa. Dipende dal forno. Quello che posso dirti è che non deve cambiare colore ma rimanere bianco. Deve essere leggermente croccante. Puoi controllarlo e aprire senza problemi. Quando lo vedi bello croccantino tira fuori dal forno.
Alcuni lo fanno a 120 gradi e altri a diverse temperature. Più basse o più alte. Io seguo una ricetta giapponese originale. Dipende dal forno.
Poi a me piace tostarlo in padella con un filo di olio prima di usarlo (come nella preparazione del Tonkatsu pubblicata su Instagram qualche giorno fa)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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