Ricette Vegetariane e Vegane

Santa Claus Porridge

È inutile. Il porridge è buonissimo e nessuno osi contraddirmi

Che I Nisser, folletti di Babbo Natale vadano matti per scodelle di risolatte o porridge ormai, dopo il nostro studio follettoso approfondito non è più un segreto per nessuno. Il porridge è immancabile anche nei paesi elfici, in Scandinavia e al Polo nord. E dovrebbe esserlo anche nelle nostre case perché l’avena fa bene e rimane una colazione molto ricca, equilibrata, sana e bilanciata. Se poi con qualche fetta di banana o quello che la fantasia ti suggerisce disponiamo la frutta sopra per formare un carinissimo Santa Claus, pupazzo di neve o renna -quello che preferisci- ancora di più.
Trovo che con qualche goccia di fondente e il giusto mix di spezie potrebbe davvero diventare la coccola mattutina quando si hanno ancora i capelli arruffati e la voglia di rimettersi sotto le coperte per fissare le luci dell’albero e pure. Avvolgente, profumato, caldo e delizioso. Troppo spesso il porridge -lo dico sempre- è bistrattato ma basta trovare il proprio metodo e farà sicuramente breccia nel tuo cuore.

 

INGREDIENTI:

150 grammi di fiocchi d’avena
200 grammi di acqua
220 grammi di latte (bevanda vegetale, fai tu)
un pizzico di sale
Per dolcificare: miele, sciroppo d’agave, zucchero o quello che preferisci.
Mix di spezie o quelle che preferisci
Banane, fragole, lamponi, fragole di bosco, mirtilli o quello che preferisci.
Cuoci l’avena prima in acqua e poi una volta che l’ha assorbita aggiungi il latte. Il porridge devi farlo come più ti piace. Decidi quindi se lasciare i fiocchi d’avena più croccanti o morbidi. Alla fine quando tutta l’avena ha assorbito i liquidi dolcifica come. Prepara qualche fetta di banana per costruire il tuo Santa Claus. Per gli occhi ho usato del cioccolato fondente fuso, per la barba della panna vegetale montata e delle fragole di bosco che so non essere di stagione ma una tantum si può perdonare no?
Che il porridge si possa declinare in infinite varianti non c’è bisogno che lo ribadisca io. Anche aggiungendo delle marmellate o creme spalmabili. In questo caso ne vedrei bene una alla nocciola o gianduia- al posto dello zucchero/dolcificante/miele si otterrà un dolce delizioso.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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