D’accordo non mi piace il cannolo. D’accordo non mangio carboidrati complessi. D’accordo non mangio carne. Non mangio pesce. Non mangio uova. Non bevo latte. Non prendo miele. Non prendo olio. Non prendo zucchero. Non mi nutro di nessun cibo che provenga da animali. Ma non sono vegana perché dovrei convertirmi a uno stile di vita che non mi appartiene. Forse un giorno quando diventerò intelligente capirò che il divano di pelle e la borsa alla moda non mi appartengono ma confesso sono in una fase ancora troppo agli albori per una conversione definitiva; che è un po’ come prendere i voti. Un conto è andare in chiesa, essere osservante sui punti salienti. Un conto è diventare Papa (solo io amo Papa Francesco e sto per comprare l’album di figurine, pur non essendo più cattolica da venti anni? possiamo parlarne? grazie).
(altra parentesi per doverosa spiegazione di cui sopra: NON SONO MAGRISSIMA però. Non mangiare quelle determinate cose non significa essere magrissimi o votati alla malnutrizione. Che sta passando il messaggio che vegan è detox e corrisponde a “dieta dimagrante”. ARIPIJATEVI TUTTI. Il primo che dice “sei magrissima Iaia” si becca un ceffone a pieno volto. In primis perché qui oltre Max, Cey, Bestiabionda, Flo ed Estella nessuno mi ha visto dal vivo. C’è stato un momento in cui sono andata sotto peso ma adesso sono pesoforma calcolando anche tutta la carne in eccesso che verrà rimossa. Quando sui diversi social mi dicono che “evvabbè ma sei magrissima” mi piglia male. Magrissima è un metro di giudizio sbagliato. Stando ai fatti potrei essere curvy considerato che una 42 è ormai una ELLE. una L siori e siore. Vergognatevi. Tra l’altro quando andrò in giro per l’Italia con il Maghetta Tour non vorrei che vi aspettaste una piccolina, magrolina, esile e gracilina per poi vedervi arrivare un donnone bello corposo e compatto che sa di armadio a quattro stagioni)
(e senza le luci giuste o l’effetto earlybird sono anche parecchio diversa. Non lo dico per farmi riempire di complimenti; che tra l’altro mi imbarazzano davvero ma perché sono tendenzialmente obiettiva, critica e soprattutto giusta. In foto appaio molto più eterea e bella di quanto sia. Dal vivo sono goffa, divertente e dolce. Che è diverso. Ma ora perché non sto parlando delle pizzette?)
Tutte ‘ste parentesi per dire che di siculo io non ho mai proprio avuto niente in campo alimentare. Una passione passeggera per il cannolo ai venti anni, un odio dichiarato per la cassata da sempre e per sempre. Non ho mai apprezzato l’arancino (mi piaceva la pizzetta e toglievo il formaggio, giusto per dire) e ho sempre detestato la pasta ‘ca sarda e muddica. Ma catanese inside sì. Quello sì. Non sono sicula gastronomicamente parlando ma catanese lo solo in toto. Pasta alla norma? bava, giusto per dirne una. Granita CATANESE intendo? Bava. Buona anche la cremolosa palermitana per carità ma granita catanese tutta la vita (insieme a quella di Noto e del siracusano. A mio modestissimo avviso le due città che danno il meglio in fatto di granita. Ognuna ha chiaramente la sua pecularità . La cassata ad esempio meglio mangiarla a Palermo e non a Catania) insommaaaaaaaaaaaaaaaaa per dire che a me:
la melanzana piace. da morire.Â
Bello essere una fuddddblogggà normale e cominciare con “a me la melanzana piace e ci ho fatto le pizzette ciao”. Giuro è il mio sogno ma. Ma quando mi metto davanti alla tastiera non penso mai a cosa scrivere. Lo faccio e leggo insieme a voi solo che io in una terribile diretta che non subisce repliche.
Come mostra la videoricetta non è niente di che. Di semplicissima realizzazione. E’ un’idea veloce che diventa antipasto e secondo ma anche contorno. Si veste un po’ di tutto e niente ma di una cosa si è certi: successo assicurato. Ottima in tutte le stagioni e occasioni, la pizzetta di melanzana è quel piatto ridicolo e divertente che puoi rifilare con nonchalance anche al bimbo e soprattutto, non da meno, fare nei momenti tristi e bui quando la dieta ipocalorica è alle porte e tu hai solo voglia di illuderti che sia una pizzetta senza complemento di specificazione “di melanzana”. Insomma saddaffffffà questa pizzetta. Il Nippotorinese nonostante non sia particolarmente amante delle melanzane ha apprezzato moltissimo sempre e le ripropongo random. Non le avevo mai messe sul blog però e complice il mio percorso su Youtube mi sono detta quale migliore occasione? Questi fiori al tatto sembrano di carta. Il mio angolo rosa sul terrazzo continua a mettermi pace interiore per dodici secondi. Poi sclero e comincio a gridare. Bestiabionda sarà qui per un uikend dopo essere stata in quel di London (e dopo avermi portato tutti i regalini che le commissionerò. Ci va solo per questo, del resto) e credo proprio che coglierò l’occasione per farle tinteggiare tutte le sedie, fontanelle e sedie a dondolo. E’ buffo pensare come lei abbia riso sinora della mia condizione muratori-cantiere-casa sottosopra e ora finisca insieme all’allegro gruppetto che tedia le mie giornate a verniciare attrezzi da terrazzaggio. Ho girato il video ieri dicendo che le piantine sarebbero ben presto decedute come sempre accade. Bene. Stamattina una era già perita sotto il gazebo. Diciamo che Cassandra a me me fa un baffo (citazioni storiche mitologiche che dimostrano la mia infinita cultura)
(guardavo Pollon, ovviamente)
Mi promettete di provare queste melanzane pizzettose qualora non l’aveste mai fatto? perché sono davvero BUONISSIME santapizzettadimelanzana! Che sia un uikend strepitoso. Il mio papino sta proprio bene in questi giorni e non fa che sorridere. Il suo sorriso è la primavera.
E quindi ho voglia di fiori, conigli, foto, nuovi progetti e sogni. Uno dei tanti è spaccare i denti a chi definisce una 42  CURVY.
Andate in un discount dove vendono neuroni. O fatevene prestare due dal vostro gatto (ma lo sapevate che il gatto ha più neuroni del cane? parliamone) che sicuramente ne ha d’avanzo.
La Videoricetta