Per la base:
- 100 grammi di nocciole
- 160 grammi di datteri senza nocciolo
- 10 grammi di cacao amaro in polvere
Per la copertura:
- 150 grammi di anacardi
- 80 grammi di cocco disidratato
- 170 grammi di semi di lino
- 80 grammi di sciroppo d’agave
- 30 grammi di cacao amaro in polvere
- 230 ml di latte di mandorla non zuccherato
- 65 grammi di burro di cacao
In un frullatore-mixer-robot da cucina mettere tutti gli ingredienti della base. Una volta ottenuto il composto stenderlo con l’aiuto di una spatola sul fondo di una teglia a cerniera. Per la crema allo stesso modo mettere tutti gli ingredienti della copertura avendo cura di incorporare soltanto il latte a filo mentre gli altri ingredienti si sposano. Una volta ottenuta la crema versarla sulla base, che ha riposato in frigo nel frattempo. Avvolgi con della pellicola trasparente e lascia riposare in frigo dalle sei alle otto ore.
Rispetto ai Cupcake Raw con cacao, datteri e mandorle di ieri questa “cheesecake” mi è piaciuta meno. E’ incredibilmente perfetta come consistenza e aspetto; anche mamma che è lontana anni luce da qualsivoglia cibo non contenga almeno tre etti, a porzione, di burro e derivati animali ha sentenziato “cattiva cattiva non è”. Un successo inaspettato e insperato, quindi. E’ piacevole la sensazione dei semi di lino in bocca, al contrario di quanto sospettassi. E’ forse il burro di cacao che mi lascia perplessa come sapore. La quantità eppure è molto esigua. Una micro fettina basta a saziare la voglia di dolce. E’ meno dolce della preparazione di ieri e quindi meno “fastidiosa” ma ha un non so che di “burrosità” che , non essendo abituata, mi infastidisce.
Ho già voglia di farne una versione con il tè matcha cambiando e variando alcune consistenze della copertura e lasciando intatta la base (credo senza cacao …uhm).
Mi diverte parecchio tutto questo. Cominciare con qualcosa di sconosciuto e nuovo. Avere quella sensazione (e)stran(ea) di uscire dalla “comfort zone”. Piccole scariche di adrenalina in cucina dove non sai assolutamente cosa può accadere. Che i giudici non saranno solo gli altri. Ma anche quello più implacabile e cattivo: te stessa.
C’è una cosa pero’ che sottolinea questo inizio. Fatto inconsciamente come sempre. Ho deciso di fare questo tipo di dolci perché per la prima volta voglio proprio metterci la bocca. Non soltanto gli occhi, il naso, le mani e il cuore. Ho atteso tanto per questo quinto senso. Il tassello mancante. E’ l’anno decisivo. Lo so.