Chloe Cocker è nata e cresciuta in una famiglia vegetariana. Ex avvocato, ha trasformato la sua passione per la cucina diplomandosi chef alla Leiths School of Food and Wine. Jane Montgomery ha abbandonato la carriera di pubblicitaria per incanalare il suo talento creativo e l’amore per la cucina. Il fotografo che scatta per questo libro è William Reavell, londinese e specializzato nel food.
Un libro di cucina vegetariana, ergo non estremista dai; anzi tutt’altro. Piatti prelibati con ingredienti di facile reperibilità e che si possono replicare giornalmente senza alcun tipo di difficoltà. Diviso per:
- Colazione e Brunch
- Stuzzichini
- Salse e Contorni
- Minestre e Insalate
- Piatti principali
- Dolci prelibatezze
Le foto sono interessanti, la carta non patinata e lucida ma più casalinga e morbida e i colori un po’ spenti. Non come quelli accecanti di Donna Hay per capirci. Orientati più alla Jamie Oliver ma siamo lontani anni luce da quel risultato. Alle due autrici piace vagare per mercatini e ce lo raccontano nell’introduzione. Prediligono chiaramente la frutta e la verdura di stagione e cereali, legumi, noci e semi. Sottolineano quanto sia sbagliato immaginare i piatti vegetariani come insipidi e privi di gusto e che purtroppo molti profani che si sono imbattuti magari in questo tipo di preparazioni cominciano a demonizzare la suddetta categoria. E mi trovo d’accordissimo con questa semplice quanto vera considerazione.
Ci sono opzioni vegane anche e pure senza glutine. Una delle cose più importanti che giustamente sottolineano è che molte volte nelle preparazioni i latticini si possono tranquillamente omettere. Elemento importante per chi è intollerante, oltre che vegano. A volte si ha più l’abitudine di insaporire, legare e arricchire con la famiglia dei latticini che per un vero e proprio gusto o “necessità”.
C’è l’immancabile introduzione alla sana dieta vegetariana che riguarda pure la scelta lato salute ed etica e, diciamolo, cose trite e ritrite per chi si interessa a questo tipo di cultura e cucina. Fondamentale però nel caso in cui questo volume fosse tra i primi che si tengono in mano. Non è questo il caso e quindi è sacrosanto non sminuire questa interessante entrèe alla lettura piacevolissima che segue. Un libro davvero molto bello e utilissimo che ti dà infinite idee anche per una serata tra amici, perché ci sono sì le ricette casalinghe ma anche quelle sfiziose che si prestano bene ad allegre tavolate. Molto spesso ho sfogliato questo volume edito da Red Edizioni, che sono molto attente sia alla cucina vegetariana che vegana e di cui possiedo felicemente molti titoli. Il prezzo è di 19.50 ed è assolutamente onesto. Il formato è facile, trasportabile e nonostante la leggerezza porta con sé una bella valigetta di preparazioni. La colazione e il brunch rimane in assoluto il mio capitolo preferito. Tutto comincia con il pane di farina di mais che è leggero e piccante al tempo stesso. Pane che ho provato (e non ancora pubblicato qui sul blog) come prima ricetta se non ricordo male (ma potrei, considerato il mio attuale stato neuronale sul confuso andante). Rosti di patate e sedano rapa con funghi, spinaci e uova. Frittata ai peperoni e zafferano con aioli, Frittelle di ceci alle erbe aromatiche con halloumi e peperoni (le pubblicherò ben presto e hanno ottenuto un enorme successo), Frittelle di mais con salsa piccante di avocado e molto altro. Di quella tipologia che non basta mai quando si vuole organizzare un brunch, qualcosa di facile veloce e divertente in piedi (ma anche seduti) con diverse pietanze sfiziose ma senza quell’angosciante e opprimente paura che il tempo necessario per organizzare tutto sia infinito.
Gli stuzzichini? Sono i soliti d’accordo ma anche no. Ci sono gli arancini ai funghi, le frittelle di zucchine con yogurt alla menta (che ricordano un po’ quelle preparazioni mediorientali che custodiscono meraviglie), ravioli cinesi di verdura (che stanno lì al reparto stuzzichini senza un perché ma che le papille e pupille accolgono a prescindere con entusiasmo), barchette di insalata belga con barbabietola cumino e cereali (mollllllto interessante), samosa con yogurt all’aglio e limone, bocconcini di halloumi impanati (e sì. Se te lo stai chiedendo l’halloumi è il feticcio del libro in pratica. Se non hai l’halloumi ti piglia male). Le salse (unite come categoria ai contorni, nessuno mi chieda perché vi prego) sono molto ricercate e curiose ed è un capitolo parecchio interessante: salsa remoulade di barbabietola, sedano rapa e mela, crema di melanzane e cipolle con pita alla paprica, quartetto di pesti saporiti, caponata e vabbè il ketchup che fa tanto inizio millennio ma è sempre bello avere la ricetta (l’ho messa pure io sul mio libro, oh. Sul ketchup non si scherza! E poi avrei dovuto nel mio caso specifico offendere Jack Torrance e il piccolo Danny. Avrei mai potuto? Giammai!).
Tortini cheesecake con noci salate, cipolle ripiene, spezzatino orientale di melanzane e fagioli al forno casarecci prima di arrivare al capitolo dolci che vanta: Fool al rabarbaro, arancia e vaniglia con shortbread, Torta di pasta di mandorle alle prugne, Sorbetto estivo di frutti di bosco con tuiles di mandorle, Meringhe alla nocciola con panna e lamponi, Crumble di mele, more e mandorle, Pesche affogate all’amaretto con crème fraiche, Carpaccio di ananas, Arance caramellate con mascarpone e pistacchi tostati e Torta morbida all’arancia, mandorle e amaretto.
In definitiva? Libro molto utile che verrà consultato spesso trovando conferme. Poche ricette non particolarissime ma sfiziose per chi si avvicina al mondo della cucina vegetariana da neofita. Prezzo interessante, foto belle e non troppe nozioni o specifiche come spesso accade in determinati volumi. Si va dritti al punto: piccola introduzione, ingredienti, esecuzione e foto.